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by Claudia Dagostini 3 years ago

1815

il DISPOTISMO ILLUMINATO

Il periodo dell'Illuminismo si caratterizza per la fiducia nella ragione, opponendosi alle superstizioni e ai pregiudizi derivanti dalla religione e dalla tradizione. Questo movimento culturale promuoveva la diffusione di un clima che privilegiava la felicità pubblica.

il DISPOTISMO ILLUMINATO

LIMITI

riformismo dall’alto, imposto alla società senza processi di negoziazione e mediazione sociale

il Bilancio del DISPOTISMO ILLUMINATO

parziale allargamento della base imponibile attraverso la cancellazione di esenzioni e privilegi ereditati dal passato e riforma degli istituti fondiari (catasto)

centralizzazione e modernizzazione delle strutture del governo

sviluppo dell’istruzione laica e pubblica, con l’introduzione delle prime forme di obbligo scolastico

riorganizzazione del diritto civile e penale (Nuovi CODICI)

diffusione di una maggiore tolleranza religiosa e limitazione del ruolo esorbitante della chiesa nella vita politica e civile

il CATASTO

E' la mappatura delle proprietà fondiarie e dei beni immobili di un certo territorio

Le riforme in ambito economico

Lotta alle CORPORAZIONI

superamento dei vincoli tipici dei modelli organizzativi di Antico regime

Liberalizzazione dei mercati

modernizzazione della vita economica e produttiva e degli scambi commerciali

istituzione del CATASTO

stabilisce con precisione il valore della rendita
consente un prelievo fiscale più certo e capillare
consente agli agricoltori più innovativi e dinamici di investire per migliorare la produttività senza pagare più tasse
mappatura dei beni immobili e razionalizzazione della base imponibile
razionalizzazione dei meccanismi di riscossione di tasse, tributi e imposte

riforma della fiscalità

ottenere le risorse necessarie al funzionamento della macchina dello stato
tendenziale cancellazione delle esenzioni fiscali concesse a ceti sociali privilegiati (nobiltà e clero)

le riforme in ambito ecclesiastico:

RIFORME SOCIALI: 1) sottrazione ai tribunali ecclesiastici della censura sui libri 2) soppressione della Compagnia di Gesù 3) limitazione del monopolio ecclesiastico in campo scolastico e formativo

RIFORME ECONOMICHE: 1) interventi fiscali sul patrimonio della chiesa 2) riduzione delle immunità fiscali ecclesiastiche

RIFORME GIURIDICHE: 1) limitazione delle prerogative giurisdizionali delle gerarchie ecclesiastiche 2)eliminazione dei diritti d’asilo per i luoghi di culto 3)affermazione del potere civile su quello ecclesiastico (giurisdizionalismo)

L'illuminismo predica la fiducia nella ragione, contro le superstizioni e i pregiudizi della religione, della tradizione e di tutti quelli elementi sociali e culturali che limitavano la libertà all'uomo.

diffusione di un clima culturale che mette all’ordine del giorno la “pubblica felicità”

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il DISPOTISMO ILLUMINATO

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Gli stati in cui il dispotismo illuminato si affermò con maggiore vigore furono: - l’Impero asburgico durante il regno di Maria Teresa e di suo figlio Giuseppe II, - la Prussia di Federico II, - la Svezia di Gustavo III e - la Russia di Caterina II.

STRUMENTO:

RIFORME
SOCIALI

istruzione statale e regolamentazione dei rapporti Stato/Chiesa

GIURIDICHE

Nuovi Codici e limitazione dei PRIVILEGI

ECONOMICHE

misure anticorporative

AMBITI DI INTERVENTO:

INFRASTRUTTURE
RELIGIONE
ECONOMIA
ESERCITO
SOCIETA'

OBIETTIVI:

MODERNIZZARE E LAICIZZARE IL PAESE
RAFFORZAMENTO MILITARE
RENDERE LO STATO PIÙ EFFICIENTE

E' una tipologia di governo monarchico nella quale il sovrano (chiamato monarca illuminato o despota illuminato) attuava una serie di riforme ispirate alla cultura illuminista anche avvalendosi dell'aiuto dei "philosophes" illuministi

DEFINIZIONE

Dunque i monarchi illuminati governavano in maniera assolutista in base ai principi dell'Illuminismo. Ma il loro pensiero circa i poteri reali era simile a quello dei loro predecessori. I despoti illuminati credevano di avere ottenuto per nascita il diritto di governare.
E' un progetto riformatore che da parte di alcuni sovrani settecenteschi viene attuato al fine di modernizzare lo Stato (migliorandone l'efficienza amministrativa, fiscale, militare...) e di raggiungere la "felicità pubblica".