Due figure prominenti della letteratura italiana, Pascoli e D'Annunzio, presentano differenze marcate nelle loro ideologie e approcci artistici. Pascoli, con un'impronta socialista e fraterna, si distanzia dalle correnti letterarie contemporanee e si focalizza su una visione irrazionalista della realtà, considerata misteriosa e inconoscibile.
Pascoli: Visione negativa della società moderna, fedele ai valori piccolo borghesi della famiglia, della solidarietà; D'annunzio: Visione negativa delle società moderna borghese, alla cui mediocrità reagisce con il mito dell'esteta.
Ideologia politica
Pascoli: Socialismo unitario fondato sull'amore fraterno tra gli uomini; D'annunzio: Ideologia aristocratica, sprezzante delle masse, colonialista ed imperialista.
Concezione dell'arte
Pascoli: Poesia concepita come fattore di miglioramento morale; D'annunzio: Arte concepita come culto della bellezza e nella fase superomistica l'arte diventa veicolo di propaganda ideologica.
Ramo principale
Generi letterari praticati
Pascoli: Poesia, saggi di critica letteraria e prosa oratoria d'occasione; D'annunzio: Poesia, romanzo, novellistica, testi per il teatro e per il cinema, prosa lirica, saggistica e prosa oratoria d'occasione.
Stile e linguaggio
Pascoli: Mescolanza di diversi registri lessicali; D'annunzio: Stile alto, linguaggio aulico e prezioso.
Visione della realtà
Pascoli: Irrazionalismo, la realtà è pervasa dal mistero ed è inconoscibile per via razionale; D'annunzio: Irrazionalismo e vitalismo, la realtà è pervasa da un'arcana armonia che solo l'individuo eccezionale può cogliere
Rapporto con la cultura contemporanea
Pascoli: Nonostante le sue opere riflettano la crisi del positivismo egli non è influenzato da alcuna corrente letteraria; D'annunzio: Assimila stimoli da diversi ambiti in particolare dal romanzo realista, dal decadentismo e dalla filosofia di Nietzsche.
Corrente letteraria d'appartenenza
Pascoli e D'annunzio, entrambi autori del decadentismo
Fisionomia sociale
Pascoli: Insegnate liceale ed universitario, poeta "vate" delle glorie nazionali; D'annunzio: Uomo attivo nella politica del suo tempo, poeta "vate" delle glorie nazionali.