La letteratura drammatica
La riforma del melodramma
Il riformismo razionalistico dell'Arcadia
si manifesta nella
La tragedia
Pier Iacopo Martello e
Scipione Maffei ne deliniano
una possibile riforma
Viene altamente criticata in
quanto, sebbene sia il genere più
"alto" non consegue risultati rilevanti
La Merupe di Maffei (1713) pare
soddisfare questa aspirazione
La letteratura arcadica manifesta
aspirazioni eroiche attraverso:
Il vagheggiamento di
gesti magnanimi
L'esplorazione dei contrasti
passionali che agitano l'animo umano
Tali tendenze si esprimono
nel melodramma
La riforma si ispira a due esigenze:
Immettervi temi eroici che possano
equipararlo ai modelli tragici classici
e alla contemporanea
drammaturgia francese
Ridare dignità letteraria e autonomia
al testo poetico (il "libretto")
Genere che nel primo '700
viene riformato dai letterati
Viene portata a compimento
da PIETRO METASTASIO
Grazie all'opera del
veneziano APOSTOLO ZENO
Il quale scrisse molti libretti ispirati a fatti tragici
ed eroici della storia
Commedia
Nel mondo dello spettacolo la
riforma avvenne grazie a:
L'attore Luigi Riccoboni
Il commediografo
Carlo Goldoni
La ripresa dei modelli della
tradizione letteraria effettuata
da personaggi come:
Girolamo Gigli
Iacopo Angelo Nelli
Bisogna ricondurre il genere
entro i confini del "buon gusto"
Critica della Commedia
dell'Arte da parte degli arcadi