da ciò deriva l'esortazione a fare buon uso della vita. La morte diventa una delle più vere ragioni di vita

Quinto Orazio Flacco

ODE 14 LIBRO II: "il tempo fugge"

Postumo è il protagonista di quest'ode

era un conoscente ricco di Orazio, proprietario di una grande casa spaziosa, circondata da grandi campi coltivati e di una buona cantina.

Orazio lo incolpa di aver pianificato la propria felicità senza considerare lo scorrere del tempo

"Eheu fugaces, Postume, Postume,

labuntur anni [...]"

già il titolo, ci fa capire l'invito di Orazio

non attaccarsi ai beni materiali

principio epicureo sul quale ruota non solo la poetica di Orazio ma anche la sua vita

autàrkeia

significa essere autosufficiente rispetto ai beni materiali.

Orazio ci parla anche di autosufficienza spirituale perchè, tramite questa, l'uomo sarà incrollabile difronte al destino, batterà sè stesso e non avrà bisogno di nulla.

metriòtes

consiste nel giusto mezzo perchè ritiene che ci sia una misura in tutte le cose. Bisogna sempre scegliere la strada dell'equilibrio.

"Aurea Mediocritas", concetto ripreso poi da Ariosto

morale del privato

vivere nascostamente

l'unico desiderio di Orazio era vivere nella sua villa in Sabina, con un piccolo pezzo di terra, un pezzo di bosco, una sorgente d'acqua pura accanto e vivere senza eccessi e nella serenità

"hoc erat in votis", "questo era il mio sogno", dice Orazio in una satira riguardo a ciò

la morte

Postumo accumula beni materiali e li conserva per sè ma in tal modo non li userà mai

il poeta lo esorta a sfruttarli il più possibile perchè, come scrive nell'ode, alla sua morte passeranno ad "un erede più degno"

pessimismo di Orazio

ricorre a figure mitologiche cupe per sottolineare l'inevitabilità della morte

Gerione

gigante dotato di tre teste sconfitto da Eracle in una delle fatiche di quest'ultimo

Tizio

gigante tormentato da due avvoltoi che gli mordevano il fegato

le Denaidi

giovani donne condannate a riempire anfore senza fondo per aver ucciso i loro mariti

Sisifo

re di Corinto destinato per l'eternità a spingere sulla sommità di un monte un enorme masso che non appena era giunto alla vetta, rotolava di nuovo giù dalla montagna

tema del carpe diem

dall'ode si arriva alla conclusione che la morte, come la vecchiaia, è sempre incombente ma questo deve essere un incentivo a farci godere delle gioie del presente

abbiamo quindi il concetto del carpe diem che, oggigiorno, viene strumentalizzato

carpe significa "pezzo per pezzo"

Sallustio usò questa parola nel proemio del "De Catilinae Coniuratione"

voleva dire che ci avrebbe parlato della storia "pezzo per pezzo" perchè scriveva monografie

in Orazio ha un significato più intimo

indica di godere dei piaceri della vita "pezzo per pezzo", per esempio, quando si è giovani è il momento di godere dei grandi amori

non si riferisce al "mordi e fuggi", ma bisogna avere una misura e un equilibrio per non strafare e non cadere negli eccessi

principio epicureo

l'immagine del pavimento sul quale scorre il "prezioso Cecubo" rovesciato dai commensali è molto significativa

Postumo teneva il Cecubo "sotto cento chiavi"; ciò significa che lo conservava gelosamente, senza goderne appieno

lamentatio e consolatio

la lamentatio diviene, come genere poetico, una consolatio per chi è ancora vivo

gli uomini debbono essere consolati dal loro dolore e dalla consapevolezza che il destino è uguale per tutti i mortali

fragilità della natura umana

illusione di potersi sottrarre a una sorte che non risparmia nessuno (Orazio utilizza l'espressione "indomitaeque morti", ovvero, "l'inevitabile morte")

metrica

strofa alcaica

quest'ode sembra affine a quella in cui Alceo interloquisce con l'amico Melanippo

anche Alceo parla della brevità della vita e di non rimandare al futuro ciò che può e deve essere goduto oggi

vi sono simili o stessi riferimenti mitologici

analisi

l'ode inizia con una dolente esclamazione, "ehue", funzionale a creare un segno di rassegnazione

figure retoriche

(rigo 1) Postume, Postume = ripetizione introducono il tono dell'ode un po' patetico (postumus = figlio nato dopo la morte del padre)

(rigo 5-6-7)trecensi...tauris = iperbato e iperbole per evidenziare come niente bastia Plutones

(rigo 10)Quicumque...vescimur = perifrasi per indicare i mortali

(rigo 11-17-21)Enaviganda...Visendus...Linquenda = posizione enfatica per ribadire il tema dell'ineluttabilità

(rigo 13-15)Frustra = anafora

(rigo 13-14-15-16) = allitterazione della "r"

(rigo 26)Centum clavibus = iperbole per indicare l'importanza e la superbia del vino