Cap. 6 - L'Italia tra le due guerre: il fascismo - BES
5. L'Italia Antifascista
Sebbene il dissenso fosse un reato contro lo Stato, non tutti gli italiani furono fascisti:
- liberali e democratici > il movimento Giustizia e Libertà (Rosselli, Lussu e Salvemini) ha avuto un ruolo fondamentale nella lotta di liberazione soprattutto fondando il Partito d'Azione che sarà importante durante la Resistenza.
- cattolici come Don Sturzo e Alcide De Gasperi.
- socialisti come Pertini e Turati
- comunisti come Gramsci (arrestato nel 1926, scrive Quaderni dal carcere) e Togliatti
Purtroppo, non essendoci una rete clandestina forte, l'azione antifascista non riuscì a sconfiggere il fascismo per lungo tempo.
4. L'Italia del ventennio fascista
Politica Interna
Il fascismo consolida il suo potere con la violenza e cerca di ottenere consenso degli italiani creando:
1937 - GIL (Gioventù Italiana del Littorio) - organizzazioni giovanili; scuola sotto controllo fascista; tutti dovevano avere la tessera del partito fascista.
11 febbraio 1929 - firma dei Patti Lateranensi tra Mussolini e il cardinal Gasparri che prevedevano un Concordato tra Stato-Chiesa:
- Sovranità Chiesa con Stato Indipendente Città del Vaticano;
- Cattolicesimo come "sola religione di Stato"
- Matrimonio religioso equiparato a quello civile.
1938 - Leggi Razziali contro gli Ebrei, nascono perché Mussolini era stato appoggiato dalla Germania nella conquista coloniale > nasce l'alleanza che condurrà l'Italia a schierarsi con la Germania nella II Guerra Mondiale. Gli ebrei vengono esclusi da tutti gli uffici pubblici e le loro attività lavorative fortemente limitate; espulsi dalla scuola pubblica.
6. La politica economica e estera
La politica economica
del fascismo prevedeva l'iniziativa privata e il libero mercato per avere il favore degli industriali e dei proprietari terrieri.
Per favorire lo sviluppo dell'agricoltura si fecero interventi di bonifica delle zone paludose dell'Agro Pontino.
In politica estera
il fascismo fu nazionalista e colonialista
Nel 1935 l'Italia invade l'Etiopia e Mussolini proclama il ritorno dell'Impero a Roma, ma questa conquista non porta ad alcun vantaggio economico, perché l'Etiopia era povera di risorse naturali e inadatta all'agricoltura.
2. Mussolini e l'origine del fascismo
Molti proprietari volevano la repressione del movimento operaio e contadini, così sostengono Benito Mussolini.
Milita nel partito socialista e dirige il giornale Il Popolo d'Italia
E' uno degli interventisti nella Prima Guerra Mondiale e per questo è espulso dal Partito Socialista.
1919 - Fonda i Fasci di Combattimento, squadre di azione con le quali reprimeva con violenza la protesta socialista.
1921 - Partito Nazionale Fascista (PNF): aveva idee confuse, era repubblicano e anticlericale (contro la chiesa), ma soprattutto era molto violento, in nome della difesa dal pericolo rivoluzionario.
In foto: Giacomo Matteotti poco prima di essere rapito e ucciso dai fascisti
3. La costruzione dello Stato totalitario
1922 - Marcia su Roma: Mussolini concentra a Napoli migliaia di camicie nere (fascisti) e marcia con loro sulla capitale: 1° governo Mussolini è moderato e sostenuto anche da cattolici e liberali, ma nel frattempo le squadracce fasciste vengono organizzate in Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN)
1924 - le elezioni si svolgono con gravissime irregolarità denunciate pubblicamente da Giacomo Matteotti, che per questo verrà ucciso dal Partito Fascista.
Mussolini, forte dell'appoggio del re, pronuncerà un discorso divenuto celebre in cui si assume la responsabilità e prende i pieni poteri:
1925: Leggi Fascistissime > pieno potere al Duce
1926: Sciolti i partiti di opposizione; chiusi i giornali antifascisti; Tribunale Speciale per giudicare gli antifascisti.
1928: Nuova legge elettorale > finiscono le libere elezioni.
1. "Il biennio rosso"
Dopo la grande guerra, in Italia dilagano inflazione e crisi economica. Gli italiani sono insoddisfatti dei trattati di Pace (si parla di una vittoria mutilata).
--> 1919 - Gabriele D'annunzio, poeta, si mette alla guida di un gruppo di legionari e occupa la città di Fiume dichiarandola annessa all'Italia.
1919 - 1921: Biennio Rosso - si verificano grandi scioperi da parte degli operai e dei contadini per richiedere migliori condizioni salariali.
Gli industriali minacciano la serrata (chiusura delle fabbriche) a cui gli operai e i sindacati rispondono con l'occupazione delle fabbriche > ma interviene Giolitti, che trova un accordo tra operai e proprietari e firma il Trattato di Rapallo con cui l'Italia ottiene Istria e Zara; Fiume diventa stato indipendente.
Nasce il Partito Popolare Italiano (PPI), di estrazione cattolica con Don Luigi Sturzio.
Il Partito Socialista Italiano (PSI) si divide in:
- Partito Comunista d'Italia (PCI) - con a capo Gramsci, di matrice rivoluzionaria
- Partito Socialista Unitario (PSU) - con a capo Turati, di matrice riformista