realizată de ANNA CHIARINI 3 luni în urmă
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Il calendario durava 304 giorni e c'erano circa 61 giorni di inverno che non venivano assegnati ad alcun mese. Infatti, dopo dicembre, si smetteva di contare i giorni per riprendere nuovamente a contarli nel marzo successivo.
F: (Dies fastus) Giorno in cui le azioni legali erano permesse
N: (Dies nefastus) Giorno in cui le azioni legali non erano permesse
EN: (Dies intercisus) Giorni nefasti all'inizio e alla fine, ma fasti in mezzo
C: (Dies comitialis) Giorni in cui si potevano tenere i Comizi ossia le assemblee pubbliche
NP: Festa religiosa pubblica
FP: Festa religiosa pubblica
Erano giorni di festa che nell'antica Roma erano celebrati solennemente in onore di una certa divinità o ricorrenza religiosa.
Stativae:
Erano feste annuali che si tenevano ad una data fissa o certa del calendario.
Conceptivae:
Erano feste annuali che si tenevano a date variabile del calendario, come nel caso della Pasqua cristiana; queste venivano annunciate dai magistrati o dai sacerdoti che ne avevano la responsabilità.
Imperativae:
Erano festività che si tenevano per comando delle supreme cariche della città, in occasione di celebrazioni speciali.
Era una festività considerabile antenata del nostro halloween dove 3 giorni all'anno,il 24 agosto, il 5 ottobre e l'8 novembre veniva lasciata aperta la fossa posta nei pressi del santuario della dea Cerere. Questo rito sanciva l'inizio del "mundus patet" ovvero il mondo aperto e si pensava che da questa fossa, consacrata ai mani, uscissero gli spiriti dei defunti. In queste giornate erano proibite le funzioni ufficiali.
I giorni del primo quarto, cadevano il settimo giorno del mese a marzo, maggio, luglio e ottobre e negli altri mesi il quinto.
Le Kalendae, erano i giorni della luna nuova e cadevano al primo giorno di ogni mese.
I giorni della luna piena, cadevano otto giorni dopo le None.
Nefasti erano i giorni in cui, per motivi religiosi, non era lecito sacrificare, iniziare imprese, trattare affari giudiziarî
Sono i giorni che predicono danni e disgrazie.
Nel calendario romano sono contrassegnati con la lettera N.
Il re Numa Pompilio stabilì i giorni fasti e nefasti, per far riposare il popolo dalle attività pubbliche e dall'amministrazione dello Stato. Sulla base di un'altra suddivisione, i giorni erano "fausti" o "infausti". Erano fausti quando rammentavano ai cittadini di imprese importanti, e perciò erano prosperi, erano infausti, invece, quando commemoravano gravi disgrazie, e perciò erano funesti per lo Stato.