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Introduzione alla Filosofia dell'Arte e all'Estetica La filosofia dell'arte, chiamata tradizionalmente "estetica", si focalizzava inizialmente sul concetto di "bello" e sull'arte. Tuttavia, poiché l'estetica ha finito per includere pratiche diverse, come ad esempio la cosmesi, il termine "filosofia dell'arte" è stato adottato per definirne con più precisione i confini. Le varie branche della filosofia comprendono etica, logica, morale ed estetica. In particolare, l'estetica si occupa della bellezza e dell'arte, ponendo domande come: "Cos'è il bello?" e "Cos'è l'arte?" La filosofia generale si applica così all'estetica in modo specifico, concentrandosi su temi artistici piuttosto che su questioni filosofiche astratte. Materiali del Corso e Metodi di Studio Per prepararsi all'esame, non è necessario acquistare libri. Il materiale di studio è disponibile nelle dispense online (LABA 2024, 2025). Gli studenti devono prendere appunti, leggere le dispense e selezionare un libro esterno da analizzare e presentare all'esame con una breve introduzione e le proprie impressioni. L'Estetica da Kant ai Giorni Nostri L'estetica come disciplina filosofica inizia con Kant, ma esistono influenze antecedenti, risalenti all'antica Grecia, attraverso il medioevo e il barocco. Kant e Hegel, tra i filosofi principali, hanno stabilito fondamenti sul concetto di arte, mentre Nietzsche e Schopenhauer hanno messo in discussione le certezze del pensiero filosofico e artistico, aprendo nuove prospettive. Nel XX secolo, figure come Freud, Benjamin, Umberto Eco e altri studiosi della semiotica hanno influenzato l'estetica. Il Ruolo dell'Arte nelle Civiltà Antiche L'arte, fin dalle origini, ha rivestito un ruolo simbolico, rappresentando una "Weltanschauung" (visione del mondo) che riflette le credenze e i valori di ogni epoca. La civiltà egizia, ad esempio, credeva in una vita ultraterrena, come dimostrano le tombe e le opere funerarie che conservano il corpo per garantirne la continuità spirituale. Anche le tombe preistoriche riflettono la simbolicità dell'arte: i pigmenti rossi rappresentavano il sangue e quindi la vita stessa. Kaos e Kosmos nella Grecia Classica I concetti greci di "Kaos" (disordine primordiale) e "Kosmos" (ordine) sono alla base della filosofia estetica. Pitagora, osservando la ripetizione ordinata dei fenomeni naturali, ha coniato il termine "kosmos" per esprimere il concetto di ordine universale e armonia. Il numero, secondo Pitagora, è una rappresentazione dell'ordine, poiché ha un significato specifico e ineluttabile. Anche la bellezza per i greci deriva dall'armonia e dalla simmetria, un'idea che ha influenzato l'arte e l'architettura classica, come nei templi greci dove tutto è matematicamente proporzionato. Classicità e la Proporzione Aurea La cultura classica greca è basata sulla simmetria e armonia. Policleto ha formulato il "canone di Policleto" per definire il corpo ideale, caratterizzato da tensione e rilassamento che creano equilibrio. Questo canone influenzerà poi Le Corbusier, che svilupperà il "Modulor" per definire le proporzioni nell'architettura moderna. La "sezione aurea" diviene una formula per la bellezza che influenzerà l'arte rinascimentale e successivamente architetti come Palladio e artisti come Canova. Vitruvio, ad esempio, stabilisce che l'arte classica sia caratterizzata da simmetria e armonia. Il Classico nel Rinascimento e nel Neoclassicismo Nel Rinascimento, artisti come Leon Battista Alberti traggono ispirazione dai canoni classici. Anche nel 1700, il riferimento alla classicità rimane centrale: Canova e il pittore David riprendono l'iconografia classica. Architetti come Boullée progettano edifici monumentali (come il Cenotafio di Newton) che celebrano questo ritorno al classicismo. L'Influenza della Cultura Romana La cultura romana riprende e reinterpreta quella greca, ma aggiunge elementi di praticità e concretezza, tratti distintivi della visione del mondo romana. A differenza dei greci, che erano teorici, i romani si concentrano su risultati pratici e sull'utilitas (utilità). Nasce con i romani l'arte del ritratto, che enfatizza l'individualità, come nelle statue di imperatori, aggiungendo una dimensione concreta alla rappresentazione.