FRANCESCO PETRARCA
Canzoniere - Rerum Vulgarium Fragmenta
Laura e Francesco
Lingua: volgare
SCRITTI
TRIONFI
È un poemetto allegorico in volgare toscano, in terzine
dantesche, incominciato da Petrarca nel 1351 e mai portato a
termine.
EPISTOLE
Lingua: LATINO
Di grande importanza sono le epistole latine in prosa, in
quanto contribuiscono a costruire l'immagine autobiografica
idealizzata che il poeta stesso ha voluto offrire di sé e quindi la
sua eternizzazione.
VARIAE
76 epistole non raggruppate dall'autore, ma dopo la
sua morte dagli amici.
SINE NOMINE
19 epistole politiche
SENILES
126 epistole in 17 libri
Familiares
350 epistole in 24 libri
L'ASCESA AL MONTE VENTOSO
LETTURA
Le lettere sono disposte in ordine cronologico e raggruppate
in quattro raccolte epistolari:
OPERE LATINE DI ARGOMENTO ERUDITO
RERUM MEMORANDARUM LIBRI
Raccolta di aneddoti che illustrano le virtù degli antichi
greci e romani
De VIRIS ILLUSTRIBUS
una raccolta di biografie di grandi personalità dall’età
antica (a partire da Adamo) a quella contemporanea
AFRICA
è un poema epico in esametri sulle imprese di Scipione l’Africano, il generale romano che sconfisse Annibale nella Seconda guerra punica. Petrarca cominciò l’opera nel 1338 ma non la finì mai. Pensava che questa sarebbe stata l’opera che gli avrebbe dato fame presso i posteri. Tale opera si ispirò all’Eneide e il suo scopo era quello di esaltare la grandezza di Roma con le imprese di Scipione
OPERE LATINE DI ARGOMENTO FILOSOFICO- MORALE
OTIO RELIGIOSO
composto nel 1347 dopo una visita alla certosa di Montrieux dal fratello Gerardo. Tale opera esaltava la serenità della vita monastica.
DE VITA SOLITARIA
racchiude il binomio tra cultura classica e spiritualità cristiana. Tale opera fu scritta nel 1346 ed esalta la solitudine che non deve essere quella rigida dei monaci, ma deve essere rallegrata dalla natura , dalla conversazione epistolare, dai libri ecc. La solitudine, quindi può servire a purificarsi e con lo studio dei classici può portare anche all’elevazione dell’animo. Quindi l’opera porta esempi di eremiti, personaggi biblici, santi che vivevano in solitudine.
Secretum
LINGUA: latino
L'opera è composta da un proemio più tre libri
Si tratta di una sorta di confessione in forma di dialogo in
cui l'autore, rivolgendosi a Sant'Agostino, fa una profonda
riflessione sulla propria vita e le proprie debolezze
Composto tra il 1342-43 o il 1347
De remediis utriusque fortunae
Comprende 254 brevi dialoghi, divisi in due parti, i cui
interlocutori sono concetti astratti (Ragione di fronte a Gioia,
Speranza, Paura, Dolore)
CONFRONTO FRA DANTE E PETRARCA
INFLUENZA CULTURALE
Muore il 19 luglio 1374 ad Arquà, in provincia di Padova.
Nel 1361 lascia Milano per sfuggire alla peste che vi imperversava e si rifugiò a Padova, poi a Venezia.
Dal 1353 al 1361 si stabilisce a Milano presso la corte viscontea.
Nel 1341, dopo essere stato esaminato a Napoli da re Roberto d’Angiò, venne incoronato poeta a Roma, in Campidoglio, evento che segnò la sua consacrazione a livello europeo.
Dal 1316 al 1320 studia diritto all'Università di Montpellier ma preferisce dedicarsi alla lettura dei classici latini.
Nel 1320 si trasferisce a Bologna e nel 1326 torna ad Avignone dove vivrà nell'ambiente culturale e mondano della corte papale.
UOMO CHIERICO
Nel 1330 per risolvere i suoi problemi economici assume la posizione di chierico.
NASCITA E CONTESTO FAMILIARE
Nacque ad Arezzo il 20 luglio 1304 da padre notaio.
proveniva da una famiglia nobile
l 1311 si trasferisce con la famiglia prima a Pisa, poi ad Avignone, dal 1305 sede della corte pontificia, dove il padre esercita la professione notarile.
vita
PETRARCA BIBLIOFILO
Petrarca fu uno dei primi “collezionisti” di libri, inaugurando un uso tipicamente umanistico.
Durante i suoi viaggi, o attraverso una vasta rete di contatti con intellettuali di tutta Europa, mise insieme centinaia di manoscritti.
UOMO POLITICO
Per tutta la vita Petrarca fu presente sulla scena politica del suo tempo: ebbe incarichi diplomatici elevatissimi presso le coorti in cui era ospitato, e intervenne anche in prima persona con lettera a carattere pubblico (come quella in cui esortava Carlo IV a scendere in Italia per ristabilirvi l’ordine, o ad esortare i Papi a riportare la sede Pontificia da Avignone a Roma). Sono significativi per le concezioni del poeta, gli interventi a favore di Cola di Rienzo, e per la pace degli stati italiani.