av Valentina Occhipinti för 2 årar sedan
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Ulisse racconta degli avvertimenti di Circe sui pericoli futuri: le Sirene, Scilla e Caridi, i buoi del Sole. Ulisse parte: resiste al canto fatale delle Sirene, passa in mezzo a Scilla e Cariddi e infine arriva all'isola Trinacria dove i suoi compagni uccidono i buoi del Sole e ne mangiano le carni. Giove è molto adirato per questo e scatena una tempesta in cui muoiono tutti i compagni di Ulisse. La sua nave va alla deriva per dieci giorni fino ad arrivare all'isola di Ogigia, terra di Calipso. Alcinoo e gli altri ascoltatori sono adesso al corrente di tutto il lungo viaggio di Ulisse.
Seguendo le istruzioni di Circe, Ulisse entra nell’Ade, dove oltre a parlare con l'indovino Tiresia, incontra la madre Anticleia, da cui viene a sapere la situazione della sua famiglia e parla con altre anime di eroi ed eroine, tra cui Achille, Aiace ed Agamennone.
Infine, preso dalla paura, torna di corsa alla nave.
Ulisse continua il racconto, narrando dell'arrivo nella terra di Eolo, re dei venti, che lo accoglie nella sua reggia, e gli regala un vaso pieno di vento affinché possa tornare prima a casa. Sfortunatamente i compagni di Ulisse, spinti dalla curiosità lo aprono liberando i venti che li conducono lontano da Itaca, nel paese dei Lestrigoni.
Successivamente Ulisse e i suoi compagni approdano nell'isola dove vive la maga Circe che intrappola alcuni compagni di Ulisse, trasformandoli in maiali. Ulisse, con l'aiuto di Mercurio, riesce a liberarli e si prepara a scendere nell'Ade dove incontrerà l'indovino Tiresia che gli mostrerà il futuro.
Ulisse rivela ad Alcinoo il proprio nome e inizia il racconto di quanto successo dopo la caduta di Troia: la battaglia coi Ciconi, l'arrivo nella terra dei mangiatori di Loto, l'uccisione del ciclope Polifemo e la conseguente ira di Poseidone che d'ora in avanti ostacolerà con ogni mezzo il suo ritorno a Itaca.
Alcinoo fa costruire una nave per Ulisse. Durante una cena, Ulisse scoppia in lacrime quando viene rievocata la caduta di Troia.
A questo punto Alcinoo chiede ad Ulisse di rivelarsi e raccontare le proprie avventure.
Ulisse arriva al palazzo di Alcinoo e chiede aiuto per il suo ritorno a casa. Alcinoo lo accoglie come un figlio, organizza un banchetto in suo onore e chiede di come sia arrivato nella loro terra. Poi acconsentano a fare di tutto perché possa tornare in patria.
Atena appare in sogno a Nausicaa e le consiglia di andare al fiume a lavare le vesti.
Nausicaa e le sue ancelle incontrano Ulisse mentre stanno giocando a palla. Tutte tutte spaventate dall'aspetto di Ulisse, tranne Nausicaa.
L'eroe chiede aiuto alla fanciulla e viene da lei vestito, rifocillato e condotto alla città dei Feaci.
Ancora una volta Atena si lamenta con Zeus per il fatto che Ulisse sia ancora trattenuto da Calipso nell'isola di Ogigia.
Zeus, allora, invia Mercurio affinché ordini a Calipso di lasciar andare Ulisse.
Telemaco e Pisistrato arrivano a Sparta. Telemaco racconta la situazione a Itaca provocando lo sdegno di Menelao.
Intanto i Proci, avendo saputo della partenza di Telemaco ordiscono un piano per ucciderlo al suo ritorno a Itaca, ma anche Penelope ne viene a conoscenza e ne è terribilmente afflitta.
Seguendo il consiglio di Atena, Telemaco fa visita a Re Nestore a Pilo per aver informazioni sul padre. Nestore lo accoglie generosamente e gli racconta le avventure capitate agli eroi greci, però non ha notizie di Ulisse e gli suggerisce di recarsi a Sparta, presso Menelao, accompagnato da Pisistrato.
Telemaco discute coi Proci che sperperano i suoi beni ed averi; ma Antinoo, uno di loro, dice che non lasceranno il palazzo se prima Penelope non sceglierà fra loro il suo sposo.
Telemaco si dirige alla spiaggia dove incontra Atena, sotto le sembianze di Mentore, che sollecita la sua partenza. E' la stessa dea a procurargli una nave su cui, nottetempo, vengono caricati viveri e quanto necessario al viaggio.
La dea Atena chiede a Zeus di poter intervenire per favorire il ritorno a casa di Ulisse e poi si reca ad Itaca, sotto le sembianze di Mentore consigliando a Telemaco di andare a Pilo e a Sparta per avere notizie del padre.
Nel frattempo, i Proci banchettano a palazzo e i racconti delle sciagure dei Greci al loro ritorno da Troia rattristano Penelope. Telemaco conforta la madre e rimprovera i Proci per il loro comportamento.
Mercurio scorta le anime dei Proci nell'Ade dove incontrano Agamennone e Achille. Ulisse intanto si reca nell'orto dove sta lavorando il padre Laerte e gli si rivela, raccontando anche l'uccisione dei Proci. Infine Atena, sotto le sembianze di Mentore, riporta la pace fra gli uomini.
Euriclea sveglia Penelope, e le annuncia che Ulisse è tornato, ed ha ucciso i Proci, ma la sposa non riesce a riconoscere in quel vecchio mendicante il marito nonostante Atena abbia restituito ad Ulisse il suo aspetto normale. Ulisse allora le rivela la forma particolare del loro talamo nuziale e finalmente i due sposi possono riabbracciarsi.
Ulisse inizia la sua vendetta: il primo che uccide è Antinoo e poi è il turno di Eurimaco. La lotta è violenta e la dea Atena infonde coraggio all'eroe. Tutti i Proci vengono uccisi, tranne Femio e Modonte per intercessione di Telemaco.
Penelope propone ai Proci la prova dell'arco. Telemaco prepara i paletti con gli anelli in mezzo a cui dovrà passare la freccia e poi prova a tendere l'arco, ma senza successo. I Proci, uno dopo l'altro, provano a piegare l'argo, ma non vi riesce nessuno. Quando è il turno di Ulisse, invece, l'arco si tende e la freccia parte al primo colpo.
Ulisse si corica nell'atrio del palazzo, da dove può osservare le tresche delle ancelle coi Proci. Questi ultimi non smettono di schernirlo e di sbeffeggiarlo. Ridono anche di Telemaco per aver accolto in casa propria un simile ospite.
Ulisse racconta a Penelope il suo viaggio, ma la nutrice Euriclea, lavando i piedi ad Ulisse, lo riconosce da una ferita ad piede. Penelope dice che ormai non può più rimandare le nozze con i Proci, ma, come condizione per le nozze, vuole prima sottoporli alla prova dell'arco.
Penelope si lamenta coi Proci perché trattano male i suoi ospiti e consumano i suoi averi, senza offrirle doni nuziali come dovrebbero fare.
Telemaco arriva in città e racconta a Penelope il suo viaggio, mentre Ulisse ed Eumeo vanno verso Itaca, solo il cane Argo riconosce Ulisse e, ormai vecchio, muore dalla gioia.
Ulisse entra a palazzo e viene maltrattato dai Proci.
Eumeo è felice di rivedere Telemaco e viene mandato ad Itaca per avvisare Penelope del ritorno del figlio. Atena restituisce a Ulisse il suo aspetto nomale e gli dice di rivelarsi a Telemaco.
I Proci, intanto, mettono a punto il loro piano per uccidere il giovane.
Eumeo torna al suo casolare, ma nuovamente non riconosce Ulisse che ha ripreso l'aspetto del vecchio mendicante.
La dea Atena, intanto, appare in sogno a Telemaco e lo invita a tornare a casa.
Eumeo, intanto, racconta la propria storia ad Ulisse.
Telemaco arriva sano e salvo in patria, e, messo in guardia da una profezia, decide di non dirigersi subito ad Itaca, ma di fermarsi a dormire a casa di Eumeo.
Ulisse si reca a casa del servo Eumeo, guardiano dei maiali, che, pur non riconoscendo il suo re, lo accoglie con benevolenza e gli cede il proprio mantello per coprirsi. Ulisse è felice di sapere che il vecchio gli è rimasto fedele nonostante sia rimasto tanti anni lontano dalla patria.
Dopo aver raccontato la sua storia, Ulisse riceve da Re Alcinoo una nave ed un equipaggio per tornare a Itaca. I marinai lo depongono addormentato sulla spiaggia e, mentre fanno ritorno a casa, vengono trasformati in pietra da Poseidone. Ulisse non crede di essere finalmente arrivato a casa finché Atena non lo convince. La dea lo trasforma in un vecchio mendicante affinché non venga scoperto e possa vendicarsi dei Proci.