av stefania puccini för 5 årar sedan
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Processo di ricerca
Bates ha messo in discussione la visione di un processo di ricerca in cui l'esigenza dell'utente rimane la stessa. Nella vita reale, le persone procedono a tappe, e le informazioni raccolte in ogni fase porta nuovi cambiamenti o problemi. Bates chiama questo comportamento "la ricerca delle bacche" (berry-picking).
Processo di ricerca
Fasi essenziali :
Avvio (task initiation) La persona diventa consapevole della sua mancanza di conoscenza per risolvere un problema o affrontare un compito.
Selezione dell’argomento (topic selection) In questa fase la persona identifica a poco a poco, attraverso le domande a definire il problema.
Esplorazione preliminare alla determinazione del focus (prefocus expolation) dove la persona tenta di scoprire delle informazioni sul suo problema in generale.
Formulazione del focus (focus formulation) la fase della formulazione della domanda obbliga la persona a focalizzarsi su certe informazioni recuperate durante l’esplorazione. La formulazione permette di chiarire il pensiero e concentrarsi sull’oggetto della sua ricerca.
Chiusura del processo (search closure) La fase di raccolta delle informazioni pertinenti è una fase iterativa in cui s’instaura un dialogo fra la persona e il sistema che egli interroga
Valutazione (assessment)
Legge del minimo sforzo (least effort)
Scegliamo la prima opzione ragionevole o accettiamo contenuti di bassa qualità o affidabilità (se più facili da ottenere) pur di ricorrere a strategie di ricerca attive che richiedono maggiori sforzi, tempo e competenze.
Obama Barack, National information literacy awareness month: a proclamation, 1 ottobre 2009. <http://goo.gl/GNegVo>
Metitieri Fabio, Ridi Riccardo, La valutazione delle risorse in Internet in Biblioteche in rete: istruzioni per l'uso, Laterza, 2007. Ultimo agg. 2008.
<http://www.laterza.it/bibliotecheinrete/Cap03/Cap03_13.htm>
Metitieri Fabio, Fonti online: dalla valutazione alla contestualizzazione, Biblioteche oggi, 10, 2008, pp. 13-16.
Pickard Allison J., Gannon-Leary P., Coventry L., Users’ trust in information resources in the Web environment: a status report, Nortumbria University, JISC, 2010. <http://ie-repository.jisc.ac.uk/470/2/JISC_User_Trust_final_report.pdf>
Rieh S. Y., Danielson D. R., Credibility: a multidisciplinary framework, in B. Cronin
(Ed.), Annual Review of Information Science and Technology, 41, pp. 307-364, 2007. <http://goo.gl/ZP3jHh>
Serres Alexandre, Dans le labyrinthe : évaluer l'information sur internet, C&F, Caen, 2012.
Serres Alexandre, Évaluation de l’information et veille : quelles articulations, quelles didactiques, Mediadoc, 8, 2012, pp. 2-6. <http://www.fadben.asso.fr/Evaluation-de-l-information-et.html>
Serres Alexandre, Un exemple de translittératie : l'évaluation de l'information sur internet in Le e-Dossiers de l'audiovisuel : l'éducation aux cultures de l'information, ENS-Cachan et Université Sorbonne nouvelle
7- 9 Novembre 2012.
<http://goo.gl/dwd9eq>
Simonnot Brigitte, La pertinence en sciences de l'information : des modèles, une théorie? in Problématiques émergentes dans les Sciences de l'Information, Hermès Lavoisier, pp.161-182, 2008.
<http://archivesic.ccsd.cnrs.fr/sic_00496291>
Thomas Sue et alii., Transliteracy : Crossing divides, First Monday, n. 12, 12, 2007.
< http://www.uic.edu/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/2060/1908>
Le icone utilizzate nella mappa fanno parte della raccolta di pittogrammi ARASAAC Portale Aragonese per la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (creati da Sergio Palao e distribuiti in licenza Creative Commons BY-NC-SA).
<http://www.catedu.es/arasaac>
Il web è un luogo in cui le risorse informative hanno caratteristiche specifiche dovute alla plasticità del suporto su cui sono registrate.
La possibilità di avere accesso alle risorse da diversi dispositivi contemporaneamente e da diversi luoghi
La possibilità che le informazioni contenute in una risorsa o una parte della risorsa possono essere facilmente estratte dal documento e possono essere rimesse in circolazione nel web in modo autonomo infinite volte.
La possibilità di modificare facilmente i documenti in qualsiasi momento sia in relazione al contenuto, sia in relazione al formato (lo stesso documento può essere registrato su formati elettronici diversi) sia in relazione al temo di presenza nel web.
La possibilità di far convergere in un unico supporto codici diversi di trasmissione delle informazioni (testuale, visivo, sonoro).
La possibilità per l'utente di interagire con il testo e i contenuti e di agire su di esso in determinati modi
La possibilità di navigare all'interno delle informazioni senza seguire necessariamente un percorso lineare (dall'inizio alla fine) ma potendo saltare da un punto all'altro del testo e potendo accedere al testo da qualsiasi punto.
Valutare significa esprimere un giudizio critico e attribuire valore a qualcosa.
Dalle skylls all'arte del filtraggio.
Nel contesto informativo può voler dire, per es.:
- filtrare i risultati di una ricerca
- giudicare l'affidabilità di una fonte
- misurare l'autorevolezza di un autore
- valutare la credibilità e la qualità di un'informazione
- considerare la rilevanza dei risultati di una ricerca
- valutare la pertinenza di una risorsa informativa in relazione ai proprio bisogni
Difficilmente la valutazione dell’informazione si basa su una cultura specifica. Alexandre Serres ne individua almeno sei tipi:
- Cultura generale
- Cultura disciplinare
- Cultura informazionale (information literacy)
- Cultura informatica (computer literacy)
- Cultura digitale (digital literacy)
- Cultura dei media (media literacy)
Alexander Serres, Dans le labyrinthe: évaluer l'information sur internet, C&F, 2012.
Importante il concetto "Transliteracy"
definito come «ᅠᅠl’habileté à lire, écrire et interagir par le biais d’une variété de plateformes, d’outils et de moyens de communication, de l’iconographie à l’oralité en passant par l’écriture manuscrite, l’édition, la télé, la radio et le cinéma, jusqu’aux réseaux sociaux » (Thomas et alii., 2007).
Transliteracyᅠ: Crossing dividesᅠᅠ», First Monday, 3ᅠdécembre 2007, vol. 12, n°ᅠ12. Disp. surᅠ: http://www.uic.edu/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/article/view/2060/1908.
Non è automatizzabile.
E' uno sguardo umano.
E' influenzato dalle conoscenze, competenze, opinioni e condizioni particolari di uno specifico soggetto.
Un processo complesso e stratificato che attiva conoscenze, competenze e abitudini, ma anche opinioni e punti di vista.
Non esiste un processo di valutazione delle informazioni, un metodo che possa essere universale, standardizzato e applicabile da tutti.
Esistono invece tante diverse pratiche - tanti diversi modi di valutare - che sono il risultato di un insieme complesso di interazioni tra molteplici elementi e di infinite possibili variazioni nella combinazione di questi elementi.
E' importante conoscere le pratiche di valutazione degli utenti.
E' importante osservare le pratiche di valutazione e scomporle esplicitandone i diversi elementi.
Ulteriori elementi che intervengono nelle pratiche della valutazione sono tutti gli aspetti legati all'informazione:
- tipo di risorse consultate
- disciplina di riferimento (scienze, scienze sociali, scienze umane, ecc.)
- campo di applicazione (divertimento, studio, salute, professione, ecc.)
- tipo di informazione (giornalistica, scientifica, divulgativa, ecc.)
La valutazione viene influenzata dal 'luogo' in cui si ricerca (il web, la biblioteca, un social network) e dagli strumenti di ricerca utilizzati (motore di ricerca, banca dati, cataloghi, piattaforme di condivisione, ecc. ecc.).
La pratica della valutazione è all'interno di un'azione di ricerca condizionata da:
- l'obiettivo della ricerca
- il contesto della ricerca (studio, vita quotidiana, lavoro, ricerca scientifica, ecc.)
- il percorso di ricerca svolto
- le pratiche informative messe in atto nel dettaglio (quale processo di navigazione, quale tipo di selezione, ecc.)
L'individuo è al centro del processo di valutazione, che è sempre un processo soggettivo e particolare, ovvero condizionato dalle caratteristiche di quel individuo, dalle sue competenze, dai suoi obiettivi, dalle sue rappresentazioni.
Come l'informazione o il documento, anche la valutazione è uno "sguardo umano su".
Il modo di valutare e le capacità di valutare variano al variare delel caratteristiche dei soggetti.
Se ipotiziamo di scomporre il processo di valutazione, dovremmo distingure tra i criteri di valutazione che adottiamo e gli elementi che compongono una risorsa informativa e che vogliamo valutare.
Questi criteri fanno riferimento a delle nozioni teoriche che rappresentano dei concetti chiave compositi e complessi.
Sono trasversali in quanto fanno riferimento a diversi aspetti della risorsa informativa che si sta valutando.
Con il termine rilevanza si fa riferimento generalmente alla corrispondenza tra le risorse informative trovate e la domanda di ricerca inserita in riferimento al contesto circoscritto dello strumento che si sta usando.
Con il concetto di pertinenza si fa riferimento alla corrispondenza tra la risorsa informativa e il bisogno informativo di chi cerca che non è mai un bisogno generico, ma un certo bisogno, di una certa persona in un certo momento per un certo scopo.
un individuo specifico
Qual è il ivello, il grado di conoscenza della materia, le opinioni...?
un uso preciso
Per quale tipo di utilizzo?
un contesto preciso
Per quale scopo si fa la ricerca?
un bisogno preciso
Che tipo d'informazione è utile?
pertinenza del tema
contenuto del documento in riferimento al tema
pertinenza del ricercatore
del documento in base al bisogno
presentazione dei risultati
formulazione dell'interrogazione
pertinenza del sistema
rappresentazione del documento (indicizzazione)
Non è possibile formalizzare la valutazione della pertinenza.
Per la stessa interrogazione (cioè, realizzata allo stesso modo), non necessariamente gli stessi documenti saranno pertinenti alle persone che hanno bisogni diversi da soddisfare o anche per lo stesso individuo, in due situazioni diverse.
La nozione di contesto nel recupero delle informazioni è molteplice e può avere significati divergenti.
In psicologia cognitiva, il contesto è principalmente definito dalla richiesta che la persona ha da fare.
In bibliometria, il contesto può includere documenti collegati a un documento pertinente (ad esempio per mezzo di citazioni).
Dal punto di vista tecnologico, il contesto può tener conto di aspetti tecnici come la presentazione dei documenti in formati diversi (ad esempio, accessibili da un cellulare).
Da un punto di vista geografico, la nozione di contesto può portare a una ricerca locale: (ad esempio per cercare un servizio vicino a dove ci si trova).
La teoria della pertinenza di Sperber e Wilson, nel campo della pragmatica linguistica, dimostra che il processo di comprensione avviene in un contesto che non è determinato a priori, ma si forma a poco a poco.
Così anche nel processo di ricerca dell'informazione la persona può passare da un contesto iniziale, con una certa idea di rappresentazione del bisogno informativo, a altri contesti in base alle informazioni via via ricevute.
Quando parliamo di qualità dell'informazione parliamo di un'informazione che si caratterizza per alcune qualità che giudichiamo positive, come essere vera, corretta e precisa.
Anche in questo caso è sempre frutto di una relazione tra chi valuta e il contenuto dell'informazione.
un'informazione ben strutturata, cioè un'informazione scritta, redatta e presentata con cura e senza errori grossolani
un'informazione accessibile, cioè un'informazione il cui accesso è localizzabile e stabile, ma anche un'informazione gratuita e disponibile per tutti
un'informazione nuova, cioè un'informazione in grado di portare un nuovo contenuto, un nuovo punto di vista, nuove riflessioni.
un'informazione affidabile, cioè un'informazione che è stata verificata da chi scrive e che se ne fa garante di fronte al lettore
un'informazione identificabile, cioè un'informazione dotata di fonti e di riferimenti che possono essere facilmente trovati e verificati (un'informazione anonima come può accadere nel web non è mai da considerarsi una buona informazione)
un'informazione oggettiva, cioè un'informazione equilibrata nell'espressione di punti di vista differenti, che non riflette interessi commerciali o personali nascosti
un'informazione precisa, esatta e completa, cioé un'informazione che risulta accurata nei suoi contenuti, dettagliata e riferita a un contesto identificabile
L'autorevolezza ha a che fare con il ritenere qualcuno esperto o credibile in un determinato campo del sapere o, in un senso più legato all'informazione nel web, che lo riteniamo capace di informarci e aggiornarci.
Nel web è frequente uno slittamento del concetto di autorevolezza verso quello di popolarità.
Per esempio il page rank di Google si basa sulla distinzione tra siti hubs (con molti link in uscita) e siti authorities (con molti link in entrata), "confondendo" l'autorevolezza con ciò che è conosciuto e popolare.
A differenza dell'autorità cognitiva non ha come obiettivo quello di influenzare ma quello di in-formare da parte di un individuo, un gruppo, un tipo di media o uno strumento cognitivo.
Non è il risultato di un'influenza accordata e scelta ma il risultato di una serie di elementi.
L'autorità enunciativa personale dell'autore;
L'autorità del contenuto legata alla plausibilità intrinseca del testo( ma anche contenuto, genere, fonti, paratesto)
L'autorità del supporto legata al tipo di documento
L'autorità istituzionale di gruppi e istituzioni che possono legittimare l'autore (pari, social network, editori, blogosfera).
E. Broudoux, Constrution de l'autoritè informationelle sur le web
Legata all'idea di influenza che una persona (istituzione, documento) è in grado di suscitare su un'altra e la fiducia accordata da una persona ad un'altra, sulla base di una competenza in un determinato campo e di una reputazione che si è costruiti nel tempo.
Implica la scelta esplicita di accordare la fiducia. E' un'influenza scelta e accettata.
E' un sottoinsieme della credibilità.
Due modi di conoscere: conoscenza diretta e conoscenza di seconda mano, basata sulla consultazione di autori e fonti che consideriamo autorità cognitive.
P. Wilson, Second-Hand Knowledge: An Inquiry into Cognitive Authority, 1983.
Come capacità di un autore o di una istituzione di ispirare fiducia
e di risultare credibile.
La fiducia è sempre in relazione a qualcuno che la accorda sulla base delle nostre conoscenze, opinioni, esperienze.
Assenza di mediazione, ipertestualità dell'informazione, indifferenziazione delle fonti e assenza di identificazione, assenza di standard di valutazione riconosciuti.
Danielson (p. 123 serres)
Secondo Riech e Danielson la credibilità viene declinata in relazione ai diversi elementi oggetto di valutazione:
la fonte,
il medium,
il contenuto.
La credibilità della fonte e del contenuto sono strettamente legate e si influenzano reciprocamente.
Meno scontata la relazione tra credibilità della fonte e del medium.
Rieh, Danielson, Credibility: a multidisciplinary framework, In B. Cronin
(Ed.), Annual Review of Information Science and Technology, 2007. pp. 307-364.
credibilita' presunta => basata sulle opinioni e le ipotesi del soggetto;
credibilita' di reputazione => legata all'affiliazione di un autore o di un documento a un'istituzione, una fonte o un media conosciuto;
credibilità apparente => legata al modo di presentarsi di una risorsa o di una persona;
credibilità d'esperienza => fondata su un'esperienza precedente.