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af Giorgia Nicolamme 1 dag siden

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SARTRE GIORGIA NICOLAMME

Sartre rivede la sua posizione filosofica, passando da una visione individualista a una che sottolinea l'importanza della cooperazione sociale. Sostiene che l'io non è una parte interna della coscienza, ma una struttura aperta al mondo e agli altri.

              SARTRE                         GIORGIA NICOLAMME

Sartre vede l’esistenza umana come paradossale: pur essendo liberi, non scegliamo di essere liberi né di esistere: esistere è un fatto assurdo, privo di senso. Solo l’uomo, attraverso la sua libertà, attribuisce significato all'esistere

In questo testo inedito, Sartre afferma che la speranza è fondamentale per l’azione umana, poiché senza di essa non si può intraprendere un’azione

Per lui, immaginare significa superare la realtà pensando a ciò che è possibile, esprimendo così la capacità di negare liberamente il mondo in ogni momento.

Se l’uomo non ha una natura predefinita e deve costruirsi da solo, questo porta a due conseguenze fondamentali: 1. Libertà assoluta 2. Responsabilità totale

Questa alienazione si verifica nei rapporti con la natura: inizialmente, il lavoro era un modo per gli individui di affrontare i bisogni, ma nella società capitalista, diventa una forma di alienazione, in cui il lavoro perde il suo significato umano

Sartre distingue anche tra serie e gruppo. La serie è un insieme di individui separati e ostili Il gruppo, invece, è un insieme di persone unite da un obiettivo comune, dove ognuno si sente parte integrante del tutto.

Sartre insiste sulla libertà dell’uomo: poiché non ha una natura prestabilita, deve inventare sé stesso e assumersi la responsabilità delle proprie scelte

Nel saggio La trascendenza dell’Ego, Sartre afferma che l’io non è una parte interna della coscienza, ma una struttura aperta al mondo e agli altri.

Sartre riflette sulla radicalità e sulla rivoluzione. Ritiene che la radicalità non risieda nel traguardo finale, ma nell ’intenzione di perseguirlo. Sartre insiste che la vera rivoluzione non può essere raggiunta solo dal punto di vista economico, ma deve fondarsi su relazioni morali tra gli esseri umani.

Nell’opera L’esistenzialismo(1946)Sartre espone uno dei principi fondamentali del suo pensiero: nell’uomo l’esistenza viene prima dell’essenza.

Sartre rivede anche la sua posizione filosofica, criticando la sua visione individualista in L’Essere e il Nulla e sottolineando l’importanza del rapporto tra individui, che deve basarsi sulla cooperazione sociale

Per questo Sartre definisce l’uomo un “Dio mancato”: la sua esistenza è caratterizzata dal desiderio di essere Dio, ma è destinata a non riuscirci.

Sartre appartiene all’esistenzialismo ateo, che parte dal presupposto che Dio non esiste. Se non esiste un Dio creatore, allora non esiste nessun progetto prestabilito per l’uomo. Di conseguenza: • L’uomo esiste per primo. • Solo dopo, attraverso le sue scelte e le sue azioni, costruisce la propria essenza

. La libertà è quindi la struttura stessa dell’esistenza: l’uomo non si limita a subire il mondo, ma lo interpreta e lo domina attribuendogli valori e significati

Per Sartre non esiste una natura umana universale, perché ogni uomo si costruisce da solo attraverso le sue scelte e le sue azioni.

Nel Saggio di una teoria delle emozioni, descrive la coscienza come “essere-nel-mondo”, mentre le emozioni sono viste come modi di rapportarsi alla realtà, spesso come tentativi “magici” di gestire situazioni difficili.

La tesi centrale dell’opera è che la storia segue una struttura dialettica, un processo mai concluso, dove l’essere umano è sia il soggetto che il possibile oggetto, soggetto a alienazione.

SARTRE GIORGIA NICOLAMME

COSA PENSA DELLA RADICALITA' E DELLA RIVOLUZIONE?

COME CAMBIA IL SUO PENSIERO FILOSOFICO?

COSA SOSTIENE NEL TESTO INEDITO?

QUAL'E' LA DIFFERENZA TRA SERIE E GRUPPO?

DOVE SI VERIFICA L'ALIENAZIONE?

QUAL'E' LA TESI DELLA CRITICA DELLA RAGIONE DIALETTICA?

QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELL' AUTODETERMINISMO DELL'UOMO?

PERCHE' NEGA L'UNIVERSALITA' DELLA NATURA UMANA?

COSA AFFERMA L'ESISTENZIALISMO ATEO?

COSA AFFERMA NELL'OPERA ESISTENZIALISMO?

COSA DEVE FARE QUINDI L'UOMO?

PERCHE' L'UOMO E' UN DIO MANCATO?

PERCHE' L' ESISTENZA E' UN PARADOSSO?

QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELLA LIBERTA'?

La libertà, però, genera conflitto con gli altri. Ogni individuo, attribuendo significati agli altri, tende a “pietrificarli” in ruoli e definizioni; allo stesso tempo, subisce lo stesso processo dagli altri
questa libertà porta con sé una responsabilità totale: l’uomo è responsabile di sé stesso e del mondo, poiché ogni sua azione o decisione deriva dalla sua libertà originaria.

COS'E' LA LIBERTA' PER SARTRE?

QUALI SONO LE DUE MODALITA' DELL' ESSERE?

Essere per sé: è la coscienza stessa, capace di attribuire significati alle cose e di riflettere su sé stessa.
nel suo capolavoro L’essere e il nulla (1943)distingue tra: Essere in sé: rappresenta tutto ciò che non è coscienza, cioè le cose del mondo.

COSA SIGNIFICA IMMAGINARE PER SARTRE?

COSA SOSTIENE SARTRE NEL SAGGIO DI UNA TEORIA DELLE EMOZIONI?

COS'E' L'IO PER SARTRE?