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jonka Serena Cribari 2 vuotta sitten

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Il Castello Svevo di Cosenza

La Chiesa di San Domenico e il Museo dei Brettii e degli Enotri rappresentano importanti testimonianze artistiche e culturali nella città di Cosenza. Il Castello Svevo, situato sul colle Pancrazio, è un altro esempio significativo del patrimonio storico locale.

Il Castello Svevo di Cosenza

MUSEO DEI BRETTII E DEGLI ENOTRI

CHIESA DI SAN DOMENICO

MAPPA DEL CASTELLO

La classe viene suddivisa in 4 gruppi

GRUPPO 4. REALIZZAZIONE DI BREVI DIDASCALIE SUGLI ELEMENTI DEL CASTELLO E SULLA FUNZIONE DEI PRINCIPALI SPAZI INTERNI.

GRUPPO 3. RICERCA IMMAGINI DEL CASTELLO E DEGLI AMBIENTI INTERNI PRINCIPALI.

GRUPPO 2. RICERCA SULLA STORIA DEL CASTELLO E REDAZIONE DI UN TESTO ESPOSITIVO.

Cos'è un testo espositivo?

GRUPPO 1. REALIZZAZIONE DI UNA CARTINA CON L'ITINERARIO PER RAGGIUNGERE IL CASTELLO (GOOGLE MAP - Link sulla destra) E INDICAZIONE DEI PRINCIPALI LUOGHI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO DELLA CITTA'.

Proiezione sulla LIM di schede descrittive dei principali luoghi di interesse della città di Cosenza e visione di un video sull'argomento

DUOMO DI COSENZA

PALAZZO ARNONE

Il Castello Svevo di Cosenza

Verifica e valutazione

Test a risposta multipla Valutazione del prodotto finale Valutazione dell'interesse, impegno e partecipazione attiva Questionario di autovalutazione

Ambienti di apprendimeento

Aula scolastica, aula informatica, Castello svevo di Cosenza

Strumenti

LIM, Computer, Tablet, risorse multimediali, libri di testo, articoli di giornale

Metodologie

Lezione frontale Discussione guidata Cooperative learning Didattica laboratoriale

Obiettivi specifici

Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali
Utilizzare Internet e i motori di ricerca per ricercare informazioni
Impegnarsi nello svolgere ruoli e compiti assunti in attività collettive

Competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare

Competenze chiave

Competenza digitale
Competenza alfabetica funzionale

Prerequisiti

Conoscenza del software Canva

Prodotto

Brochure informativa realizzata con il software Canva da utilizzare in occasione della visita guidata al Castello Svevo di Cosenza

Tempi

10 ore

VALUTAZIONE

AUTOVALUTAZIONE STUDENTI (Wordwall - link sulla destra)
TEST DI VERIFICA (LearningApps - link sulla destra)
TEST DI VERIFICA (Kahoot - link sulla destra )

Fase 3

REALIZZAZIONE DELLA BROCHURE INFORMATIVA
I GRUPPI CONDIVIDONO IL MATERIALE REALIZZATO E LO ORGANIZZANO IN UNA BROCHURE COSTRUITA CON IL SOFTWARE CANVA.

CANVA

VISITA GUIDATA AL CASTELLO SVEVO DI COSENZA

Fase 2

IL CASTELLO SVEVO DI COSENZA
ENTRIAMO NEL CASTELLO...
STORIA. CLICCA SULLA FRECCIA ACCANTO A QUESTA CASELLA PER LEGGERE LA STORIA DEL CASTELLO

Il Castello Svevo


Il Castello di Cosenza, posto sulla sommità del colle Pancrazio, uno dei sette colli della città, è edificato su una motta artificiale di forma rettangolare, il cui orientamento rimanda alle edificazioni dei Bretii (VI sec a.C.), popolazione che era solita posizionare le proprie fabbriche rispetto alle direzioni astronomiche fondamentali.

Per mancanza di fonti documentarie, non è certo che il luogo ove sorge il Castello sia esattamente quello occupato un tempo dalla Rocca Bretia, ma è indubbio che i cosentini costruirono, nel 937 d.C., il proprio forte in cima allo stesso colle. È noto anche che dopo poco il capitano e califfo saraceno Saati Cayti rimaneggiò fortemente il Castello.

Federico II di Svevia

Il forte viene spesso definito Normanno, e infatti, a partire dal XII secolo, Ruggiero II ingrandì il Castello dandogli i caratteri delle coeve costruzioni. In questo periodo il Castello ospitò anche la Curia.

Un funesto terremoto (1184), il primo di una lunga serie, distrusse la rocca rendendola inagibile. Solo con l’arrivo di Federico II di Svevia (XIII secolo) il Castello ritornò al suo splendore, assumendo importante funzione difensiva. Furono gli stessi Svevi ad ampliare la rocca facendole assumere l’impostazione tipica dei castelli federiciani: impianto rettangolare, torri angolari, camminamenti di ronda merlati, sale voltate.

Tra Angioini e Aragonesi

Con gli Angioini (XIII-XV secolo) e in particolare con Luigi III duca di Calabria e la sua sposa Margherita di Savoia, il forte assunse per la prima volta la funzione di residenza principesca. Durante le lunghe lotte tra Angioini e Aragonesi il castello ospitò la zecca (seconda metà del 1400) e una prigione per politici. Nel XVI secolo, periodo di dominazione spagnola, ritorna ad avere la sua originaria funzione militare, mentre a partire dal 1638, anno di un altro disastroso terremoto, iniziò la decadenza del fortilizio che venne adibito solo a deposito di materiale. In questo anno cade una delle torri e viene distrutta quasi tutta la merlatura. I lavori per il recupero diventano a questo punto particolarmente ingenti, e si preferisce quindi lasciare allo stato di abbandono la fabbrica. Con l’impegno di restaurarlo, nella seconda metà del 1700, il Castello fu concesso prima al Vescovo Capece Galeota, che lo rimaneggiò fortemente per adattarlo a Seminario Diocesano, e successivamente all’Arcivescovo Gennaro Clemente Francone.

Restauri "borbonici"

Con la presenza dei Borboni (XIX secolo) furono ordinati numerosi restauri e si portarono a compimento tutte le parti, ma nello stesso tempo si modificò ancora l’aspetto della rocca. In questo periodo la fabbrica assunse infatti la funzione di carcere.

Nell’ultimo secolo la struttura, ridotta a rudere da numerosi terremoti, ha cessato qualsiasi funzione. Dopo il sisma del 1870 che ebbe epicentro proprio a Cosenza, il Castello fu acquistato dal Comune (atto del 23 dicembre 1885) ma rimase per lungo tempo in stato di degrado e abbandono.

Solo gli ultimi lunghissimi restauri, iniziati nel 2008, hanno permesso di riportare in funzione il Castello, restituendo un importante simbolo alla città di Cosenza.

Fase 1

BRAINSTORMING : "Quali sono secondo te i luoghi di interesse storico-artistico della tua città?"
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