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par Elvira Tiani Il y a 4 jours

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Paleolitico e Neolitico

Durante il Paleolitico e il Neolitico, l'umanità ha fatto passi significativi nell'arte e nella tecnologia. Le pitture rupestri e le statue preistoriche, come la Venere di Willendorf, sono testimonianze artistiche di questo periodo.

Paleolitico e Neolitico

Paleolitico e Neolitico

Le prime civiltà fluviali

Le principali civiltà fluviali furono: quella che si sviluppò nella pianura compresa tra il Tigri e l'Eufrate, in Mesopotamia. la civiltà che nacque lungo le sponde del Nilo in Egitto. quella che si sviluppò nella valle dell'Indo, in India.

L’uomo inizia a lavorare i metalli

Attorno al 5000 a.C. nacque la metallurgia, ossia l’arte di lavorare i metalli.

Nascono la ceramica e la tessitura

Un altro passaggio fondamentale che avvenne durante il Neolitico fu l’invenzione della ceramica. Apparve anche il telaio per la tessitura, che permise di sfruttare la lana degli animali domestici e le fibre di alcune piante, come il lino, per ottenere vesti.

L’uomo diventa stanziale

Le nuove conoscenze sull’agricoltura e l’allevamento cambiarono radicalmente il modo di vivere dell’uomo, tanto che si parla di una “rivoluzione del Neolitico”. Innanzitutto, l’agricoltura portò al declino del nomadismo: ora non era più necessario spostarsi in cerca di prede ma, al contrario, era indispensabile restare nello stesso luogo per attendere la maturazione dei frutti e procedere al raccolto. L’abbandono del nomadismo non fu però totale: gruppi di uomini dediti esclusivamente alla pastorizia continuarono per millenni a spostarsi con le loro greggi alla ricerca di nuovi pascoli. Specialmente nelle regioni aride, gli agricoltori sedentari dovettero spesso scontrarsi con i nomadi per il controllo della poca acqua.
Nascono i primi villaggi

Alla scoperta dell’agricoltura fece quindi seguito la creazione dei primi villaggi. Le abitazioni, a seconda dei materiali a disposizione, erano costruite in argilla, legno o pietra; spesso il villaggio era circondato da una palizzata o da un muro di pietra che serviva a proteggerlo dai nemici e dagli animali selvaggi. All’interno del villaggio trovavano ospitalità anche le greggi. Le capanne avevano tutte dimensioni e forme analoghe: solitamente erano costituite da un unico ambiente che ospitava anche il focolare. Questo indica che non esistevano differenze sociali: tutti i membri del villaggio svolgevano la stessa funzione, ossia erano agricoltori e pastori e collaboravano in egual misura alla difesa del villaggio. Le decisioni probabilmente erano prese collettivamente dai membri più anziani della comunità, ossia dai capifamiglia.

Nasce l’allevamento

Contemporaneamente all’agricoltura si svilupparono le prime forme di pastorizia e allevamento: alcuni animali furono addomesticati in modo da diventare, attraverso la loro carne e il loro latte, una risorsa di cibo sicura. I primi animali a essere addomesticati furono le pecore e le capre, seguite nei secoli successivi dai bovini, dagli asini e dai maiali. I cavalli furono addomesticati molto più tardi, solo attorno al 3000 a.C. Grazie all’agricoltura e all’allevamento l’uomo del Neolitico poté contare su una riserva di cibo sicura e costante: non dipendeva più, come in passato, dalla disponibilità di prede da cacciare. Soprattutto, lavorando la terra e allevando gli animali, ora l’uomo era in grado di produrre da sé il cibo di cui necessitava. Di conseguenza, la popolazione tornò ad aumentare: grazie alla capacità dell’uomo di adattarsi all’ambiente la crisi del Mesolitico era stata superata.

Le donne e l'agricoltura

Il Neolitico è il periodo della preistoria che va dall’8000 al 3000 a.C. L’inizio del Neolitico fu segnato da una svolta decisiva nella storia dell’umanità. Ci si accorse infatti che, se si interravano dei semi, da essi germogliavano nuove piante di cui ci si poteva cibare: nacque così l’agricoltura. Dato che a raccogliere le bacche e i frutti selvatici erano soprattutto le donne, è probabile che siano state loro a capire come nascevano le nuove piante e a elaborare le prime tecniche di coltivazione. Il merito di aver scoperto l’agricoltura spetta dunque a loro. L’agricoltura fu scoperta in Medio Oriente attorno al 8000 a.C. e, da lì, si diffuse verso l’Europa e l’Africa. La sua diffusione fu molto lenta: le prime tracce di coltivazioni in Grecia risalgono solo al 5500 a.C. In Cina e in Messico l’agricoltura fu scoperta attorno al 7000 a.C., indipendentemente da quanto era avvenuto in Medio Oriente.

La rivoluzione del Neolitico e la nascita dell'agricoltura

Il mesolitico un periodo di crisi
È il periodo intermedio dell'Età della pietra, che è posto tra la fine dell'ultima glaciazione e la Rivoluzione neolitica. Il termine è poco utilizzato in riferimento alle aree europee più orientali e per nulla al di là dell'Eurasia e del Nord Africa.

La sepoltura dei morti

All’inizio le tombe sono semplici fosse scavate, coperte poi da un mucchio di terra. Accanto al corpo, erano deposti oggetti vari: cibo, armi e strumenti. Questo fa supporre che l’uomo del Paleolitico avesse sviluppato un senso religioso e che pensasse che ci fosse una vita dopo la morte.

Le pitture rupestri

Statue della preisoria
La Venere di Willendorf, anche nota come donna di Willendorf, è una statuetta di 11 cm d'altezza, scolpita in pietra calcarea e dipinta in ocra rossa,[1] non originaria della zona di rinvenimento, e risalente al 30.000-25.000 a.C. L'opera, raffigurante un fisico femminile steatopigo, è una delle più famose statuette paleolitiche, dette veneri paleolitiche avendo metaforicamente retrodatato la venere mitologica di molti millenni, è attualmente in esposizione al Naturhistorisches Museum di Vienna.
Percezione magica della natura

Tribù di cacciatori e raccoglitori

Le tribù di raccoglitori
Il sistema di "caccia e raccolta" fu l'unica forma di sostentamento degli uomini per 70 000 anni nel Paleolitico
Le tribù di cacciatori

Postura eretta e pollice opponibile

L'uomo crea utensili
Sottoargomento
La scoperta del fuoco
Il pollice opponibile è prerogativa quasi esclusiva della specie umana. Tale prerogativa la conquistò l'homo erectus.

L'evoluzione umana

Australopiteco, l'antico progenitore
Lucy è il nome con cui viene comunemente identificato il reperto A.L. 288-1, scoperto nel 1974 nella Depressione di Afar, in particolare nel sito archeologico di Hadar, in Etiopia. Consiste di centinaia di frammenti di ossa fossili che rappresentano il 40% dello scheletro di un esemplare femmina, il primo scoperto, di Australopithecus afarensis. Il nome deriva dalla canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles