Kategóriák: Minden - industria - lavoro - agricoltura - economia

a elisa turrini 7 éve

2626

ECONOMIA EUROPEA

L'economia europea presenta una varietà di caratteristiche e sfide che derivano dalla sua storia complessa e diversificata. La popolazione attiva, che include individui tra i 15 e i 70 anni in cerca di lavoro o già occupati, affronta tassi di disoccupazione significativi, soprattutto tra i giovani sotto i 25 anni.

ECONOMIA EUROPEA

ECONOMIA EUROPEA

ECONOMIE DIVERSE

perchè?
ECONOMIA ex Paesi socialisti più fragile perchè forte concorrenza e competitività industrie capitalistiche
ECONOMIA SOCIALISTA/pianificata

poca varietà di produzione beni e servizi: NO superfluo SOLO necessario

NO competizione tra industrie

prezzi decisi dallo Stato

industrie + aziende agricole proprietà dello STATO

ECONOMIA DI MERCATO

legge di mercato domanda/offerta regola prezzi e occupazione

capitale + lavoro

basata su iniziativa privata, poca presenza dello stato

Sottoargomento

E' diversa la storia dell'Europa orientale e occidentale:economia di mercato (OVEST) VS economia pianificata/ comunista (EST)

SVILUPPO A TRE VELOCITA'

70% PIL prodotto da 5 Paesi: Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna
NO UE= Russia (in crescita); Albania e Moldova (Paesi poveri); Ucraina= situazione politica instabile
UE FUORI EURO = Paesi Europa centro orientale NO EURO. Es. Polonia, Ungheria, Romania, Rep. Ceca, Rep. Baltiche, Bulgaria. Sviluppo discreto
UE AREA EURO, GB, SCANDINAVIA, SVIZZERA= sviluppo molto elevato

DISTRIBUZIONE OCCUPATI NEI VARI SETTORI

ECONOMIA ARRETRATA= alto livello di occupazione in agricoltura.
ECONOMIA SVILUPPATA= pochi addetti nel settore primario; industria circa 25% degli occupati; terziario maggior parte degli occupati
EUROPA
ITALIA

POPOLAZIONE/ LAVORO

insieme di tutti gli individui in grado di lavorare in età compresa tra 15 e 70 anni
FORZA LAVORO EUROPA
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE (giovani under 25) = 20%
DISOCCUPATI PAESI UE = 8,5% - 11%
225 MILIONI DI PERSONE
POPOLAZIONE NON ATTIVA
pensionati, bambini, studenti della scuola dell'obbligo, invalidi; coloro che non cercano un'occupazione (es. casalinghe)
POPOLAZIONE ATTIVA
occupati, disoccupati, persone in cerca di occupazione

RUOLO ECONOMICO A LIVELLO MONDIALE

dalle scoperte geo EUROPA CENTRO dell'economia mondo
PRIMO POSTO NEL COMMERCIO INTERNAZIONALE (import + export)
PRIMO POSTO al mondo per PIL in base alla dimensione
Potenza economica superiore alla dimensione geografica
7% POPOLAZIONE MONDIALE PRODUCE IL 25% DEL PIL MONDIALE

INDICATORI DI SVILUPPO ECONOMICO

MORTALITA' INFANTILE
quando è elevato indica sistema sanitario carente, cattiva alimentazione, scarso livello igienico
ISU = INDICE SVILUPPO UMANO
TASSO DI CONCENTRAZIONE DELLA RICCHEZZA
elementi valutati: speranza di vita, livello istruzione, pil pro capite
serve per capire come è distribuita la ricchezza (pil) in un Paese
CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA PER ABITANTE
TASSO DI DISOCCUPAZIONE
VARIAZIONE PIL
confronto con il PIL dell'anno precedente per capire se l'economia di quel Paese sta crescendo
PPA: PARITA' POTERE D'ACQUUISTO dipende dal costo della vita in quel Paese
PIL PRO CAPITE = pil nazionale/ n. abitanti
QUANTITA' DI RICCHEZZA di cui dispone ogni individuo
PIL= PRODOTTO INTERNO LORDO
ricchezza (beni + servizi) prodotta da un Paese nei vari settori economici in un anno

ATTENZIONE: IL PIL PRO CAPITE DA SOLO NON BASTA!!!

nei Paesi arretrati non rileva la ricchezza prodotta dall'economia sommersa (lavoro nero senza regolare contratto)
è un valore medio, quindi non rileva gli squilibri tra la popolazione (ricchezza molta, ma concentrata nelle mani di una minoranza ricca)
da solo non basta a descrivere il BENESSERE di una popolazione!! Bisogna considerare altri fattori: sanità, ambiente, cultura, alimentazione, etc.
HPI= Indice di Felicità nazionale lorda

SETTORI

TERZIARIO
LAVORO UMANO INSOSTITUIBILE
servizi: alle imprese, alla collettività, alle famiglie e ai singoli individui

servizi alle persone: SCUOLA, SANITA', PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

servizi alle imprese: PUBBLICITA', SERV, FINANZIARI, MARKETING, SELEZIONE RISORSE UMANE

SECONDARIO
trasformazione materie prime in prodotti finiti: industria, artigianato
PRIMARIO
estrazione materie prime: agricoltura, allevamento, estrazione mineraria, pesca

SETTORI ECONOMICI IN EUROPA: contributo sul PIL

TERZIARIO 71% PIL
Europa deve investire in questo settore perchè ha poche risorse energetiche SOCIETA' DELLA CONOSCENZA
sviluppo TELECOMUNICAZIONI

GLOBALIZZAZIONE

slancio al settore finanziario e commerciale per TRANSAZIONI ECONOMICHE VIA INTERNET

COMMERCIO molto importante

importazione risorse energetiche

esportazione serv. finanziari/ assicurativi

terziarizzazione economica= più addetti e più pil
INDUSTRIA 26% PIL
INTERNAZIONALIZZAZIONE= produzione delocalizzata in Paesi dove manodopera costa meno o Stato fornisce incentivi + direzione/ ricerca nel Paese d'origine
INDUSTRIE BENI DI CONSUMO (auto, elettrodomestici) fenomeno FUSIONI (es. GRUPPO FIAT)
AUMENTO INDUSTRIE ad alto livello tecnologico= AERONAUTICA, INFORMATICA, BIOTECNOLOGIE
Europa continente più industrializzato, però peso dell'industria è in calo

DEINDUSTRIALIZZAZIONE

industria pesante (siderurgica, metallurgica per ACCIAIO) in forte calo

AGRICOLTURA
agricoltura BIOLOGICA= impiego di sistemi naturali NO prodotti chimici
esportazione prodotti d'eccellenza (olio, vino, ortaggi, agrumi)
MOLTO produttiva per pochi addetti e molta meccanizzazione e impiego tecniche moderne per aumentare la resa agricola
settore primario incide poco, settore secondario incide meno rispetto al passato, settore terziario è quello che incide di più sul PIL