a Enrico Rosolino 1 éve
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Incontro con il ciclope Polifemo che, una volta accecato da Ulisse scaglia dei massì contro la sua nave; i massi mancano la nave e finisce in acqua creando i tre faraglioni di Acitrezza
in predominante dialetto ionico (con passi in dialetto eolico e poche forme in lingua attica, probabilmente dovute alle modifiche apportate a posteriori da Pisistrato)
3 Nuclei narrativi
RITORNO A ITACA; il re ritrova alcuni servi fedeli ed il figlio amato, ma mantiene segreta al resto della reggia e del popolo la sua vera identità travestendosi da mendicante. L'amata moglie, Penelope, è oppressa dai Proci, nobili di Itaca, che desiderano sposarla per impossessarsi del regno. Lei, fedele, oppone una strenua resistenza con molti escamotage (una di queste è la tela, al termine della quale si dice pronta a scegliere un nuovo sposo ma che la donna di mattina tese e la notte disfa per non finirla mai). Così' Ulisse rivelatosi, uccide tutti i rivali ed i traditori scoccando frecce dal suo arco di caccia che nessuno riesce a tendere. Infine si ricongiunge a Penelope.
ODISSEA; Ulisse, ospite del re Alcinoo e della figlia Nausicaa, racconta il suo lungo e periglioso viaggio (durato 10 anni) verso la patria, Itaca, intrapreso una volta terminata e vinta (a mezzo del cavallo di legno da lui ideato) la guerra contro Troia. In seguito narra dei tanti naufragi subiti, dei popoli, dei mostri, Dei, maghi e ninfe incontrati. Trattasi della parte del poema epico più coinvolgente e memorabile.
La TELEMACHIA, ovvero l'infanzia e la giovinezza di Telemaco figlio di Ulisse. Il principe è cresciuto senza mai conoscere la compagnia o gli insegnamenti del padre, il quale combatte con gli Achei nella guerra contro Troia. Il ragazzo, malinconico, vive nella speranza di rivederlo e addirittura intraprende un viaggio guidato dalla dea Atena per cercare sue notizie.
12.000 versi
Naufragi
incontri con popoli o individui sconosciuti, talvolta ospitali talvolta ostili
Bellissima Ninfa figlia di Atlante, viveva sull'isola di Ogigia, in una grotta profonda, con molte sale, che si apriva su giardini naturali.
Il nome Calipso deriva dal verbo greco kalùpto (καλύπτω), «nascondere» o «coprire»
Ulisse sfuggito al vortice di Cariddi, approda sull'isola di Calipso. ella se ne innamora, ricambiata e decide . di tenerlo con sé per sette anni. Gli offre pure l'immortalità, ma Ulisse e si intristisce e piange . Così la Dea Atena inviò Ermes a convincere Calipso a lasciarlo partire. Lei a malincuore acconsente, gli fornisce il legname per costruirsi una zattera e provviste per il viaggio. Gli indica anche su quali astri regolare la navigazione.
In principio era una naiade, figlia di Poseidone e Gea, dedita alle rapine e famosa per la sua voracità. Un giorno rubò a Eracle i buoi di Gerione e ne mangiò alcuni, tanto che Zeus la fulminò e la fece cadere in mare, dove la mutò in un gigantesco mostro simile a una lampreda, con una gigantesca bocca piena di varie file di numerosissimi denti e una voracità infinita, che risucchiava l'acqua del mare e la rigettava (fino a tre volte al giorno), creando enormi vortici che affondavano le navi in transito. Le enormi dimensioni del mostro facevano sì che sembrasse tutt'uno col mare stesso.
La nave di Ulisse sfugge al gorgo, ma Zeus la distrugge e Odisseo per poco non finisce tra le fauci d'acqua di Cariddi, aggrappandosi a una radice di un fico su un'isola vicina.
In principio bellissima ninfa dagli occhi blu, Scilla, rea di aver rifiutato il tritone Glauco che si era innamorato di lei, fu trasformata dalla maga Circe (a sua volta innamorata del semidio) in un terribile ed altissimo mostro, con sei enormi teste di cane lungo il girovita, un busto abnorme da giovane vergine e delle gambe serpentine lunghissime.
Per l'orrore Scilla si gettò in mare e andò a vivere nella cavità di uno scoglio, nello stretto tra Messina e Calabria, vicino dove abitava il gorgo Cariddi.
Ulisse preferisce affrontare Scilla, stringendosi nella navigazione, al lato del promontorio dove il mostro si nasconde. Scilla cattura e divora sei dei compagni di Ulisse
esseri meravigliosi: mezze donne, mezzi uccelli. (solo nel medioevo furono immaginate come donne dalla coda e le pinne di pesce). Sono dotate di una voce melodiosa che rapisce i sensi dei marinai portandoli alla morte violenta sugli scogli che esse abitano. Sono tre sorelle Partenope, Leucosia e Ligea. Promettono beatitudini e conoscenza.
Odisseo ed i suoi uomini riescono a passare indenni dinnanzi agli scogli delle sirene
Ulisse si fa legare stretto all'albero maestro onde ascoltare il canto delle sirene senza però morire nell'impeto di raggiungerle.
Gli uomini di Ulisse si tappano le orecchie con la cera
Profetico indovino cieco
Odisseo ne invoca lo spirito nella terra dei Cimeri, limite occidentale del mondo conosciuto.
Odisseo chiede a Tiresia del suo futuro
Odisseo incontra poi lo spettro di sua madre, morta di crepacuore durante la sua lunga assenza. Riceve così notizie di quanto accade ad Itaca, nella sua casa, messa in pericolo dall'avidità dei proci.
abita nell'isola di Eea
con le sue pozioni magiche "pharmaka" trasforma in maiali molti dei marinai di Odisseo.
Il dio Ermes viene inviato in soccorso di Odisseo e gli dona un'erba magica, utile come antidoto contro l'effetto delle pozioni di Circe.
Odisseo costringe la maga a liberare i suoi compagni dall'incantesimo. Diventa poi l'amante di Circe, resta con lei sull'isola per un anno.
Figlio del Dio Poseidone è gigantesco selvaggio e crudele. Divora alcuni degli uomini di Ulisse.
Odisseo fa ubriacare il ciclope e con i suoi uomini acceca, con un tronco appuntito, il suo unico occhio sulla fronte
Odisseo e gli uomini superstiti fuggono dall'antro del ciclope nascondendosi sotto la pancia delle pecore e dell'ariete che questi alleva.
Ma preso dalla IUBRIS Odisseo rivelerà al gigante il suo nome il quale lo maledirà invocando suo padre Poseidone. Questi gli rivolterà contro il mare.
Dio dei Venti
Ulisse e i suoi uomini sostano nella sua reggia, sita sull'isola di Eolia.
Eolo dona ad Odisseo un otre di pelle che racchiude quasi tutti i venti, tranne uno, zeffiro che avrebbe garantito loro un rapido e sicuro ritorno a casa. I marinai, però, aprono sconsideratamente l'otre mentre Odisseo dorme: i venti escono tutti insieme, scatenando una tempesta che ricaccia le navi indietro, nuovamente lontane da Itaca.
Messaggero degli Dei dai calzari alati: corre in aiuto di Ulisse, guidato dalla dea Atena, quando questi è in pericolo nelle terre della maga Circe e ostaggio d'amore della Ninfa Calipso.
Dio del mare, è ostile ad Ulisse e rende il suo viaggio di ritorno in patria pericoloso e turbolento. Il Dio odia Ulisse poiché questi ha accecato suo figlio, il ciclope Polifemo.
Dea della sapienza, è la protettrice di Ulisse poiché questi è intelligente, astuto e assetato di conoscenza e sapere.
Re degli Dei, assiste alla vicenda umana di Ulisse
Capraio di Itaca, complice dei proci
sarà ucciso da Ulisse e Telemaco
vecchia nutrice di Ulisse, lo aiuta nel progetto di vendetta sui proci e di riconquista del trono
15 Nobili di Itaca che aspirano al trono di Ulisse poiché egli pare sia morto nel suo viaggio di ritorno a Itaca
sono guidati da Antinoo ed Eurimaco
Ulisse tornato li ucciderà tutti.
Padre di Ulisse e suocero di Penelope
Uomini valorosi di Itaca che hanno combattuto alla guerra di Troia e ritornano in patria insieme al re per mare, ma periranno tutti nelle tante avversità che attraverseranno.
Re dei Feaci, padre di Nausicaa
Giovane e bella principessa dei Feaci, accoglie Ulisse naufrago nella sua terra e finisce con l'innamorarsene
Principe ereditario di Itaca, figlio coraggioso e devoto di Ulisse
Regina di Itaca, moglie dolce, fedele e devota
Re di Itaca, uomo astuto e senza scrupoli, grande avventuriero, desideroso di conoscenza