a letta scato 5 éve
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distinzione di 4 livelli di senso
allegorico
allegoria dei teologi il piano letterale non è fittizio ma vero
la Commedia
concezione figurale
visione cristiano-medievale concepita come un piano divino in cui i fatti potevano essere anticipati
nella Commedia invece l'esistenza dell'individuo trova completamento nella collocazione eterna nel sistema delle pene e delle beatitudini
allegoria dei poeti il piano letterale è un'invenzione fittizia sotto cui si nasconde la verità
letterale
anagogico
morale
caratterizzato da: - fede nel possesso della verità - universo spiegato dalla rivelazione divina e dalla filosofia - conoscenza come adeguazione ad un patrimonio ben definito e fonte dell perfezione della natura umana - un universo retto dalla volontà divina, che permette di raccogliere tutti i gli aspetti della realtà nel suo poema - ammirazione per il mondo antico (riflessa nella figura di Virgilio)
Grazie alla sua ammirazione per il mondo medievale si può parlare di un "pre-umanesimo" di Dante
i principi che regolano l'architettura del poema (e dunque, le simmetrie) sono il numero 3 e il numero 10
la dimensione temporale oggettiva è costituita dall'eterno
c'è anche una concezione del tempo soggettiva costituita da piccoli momenti
lo spazio è fisico, ma anche metafisico, simbolico
opposizione di "basso vs alto", dal buio verso la luce
aggiunta di prospettive diverse di altri narratori che subentrano nel racconto
si fa ricorso allo scorcio e all'ellissi per raccontare unicamente il momento centrale in cui la tensione drammatica tocca il culmine
da qui deriva la densità potente
il ritratto o quadro paesaggistico viene fornito via via mentre la narrazione continua a scorrere
i particolari si inseriscono nel corso dell'azione
la vicenda viene narrata alternativamente dal punto di vista del dante narratore e da quello personaggio
conferisce un effetto di sospensione narrativa ed intensità drammatica al racconto
- poema didascalico e allegorico - l'enciclopedia - la profezia apocalittica - la commedia - la tragedia - l'epica - la satira sarcastica - l'invettiva - la lirica elegiaca
fondalmentalmente, è un'opera narrativa
linguaggio di eccezionale sublimità, composto di latinismi, provenzialismi, francesismi e neologismi, ma anche dipochi termini plebei
alternanza di linguaggio nobile e plebeo, con pochi ersi in lingua d'oc e latino
linguaggio più elevato per la materia più degna, come nei versi dedicati a Beatrice
alternato allo stile "aspro" di fronte alla materia più indegna
Dante ritiene di essere investito da Dio in questa missione: deve compiere un viaggio nei tre regni dell'oltretomba e raccontarlo agli uomini mediante il suo poema
l'opera appartiene a quello "comico"
uno stile "dimesso e umile", indipendentemente dal fatto che la lingua usata sia il volgare
ha un inizio doloroso e una fine lieta
- comico - mezzano - eleagico/umile
offre un nuovo sublime ispirato alla visione cristiana della vita e alla base del quale sta l'ordine divino del mondo
origina lo stile del "poema sacro"
il poeta abbraccia così la realtà imperfetta degli uomini e l'eterna verità di Dio
3° CANTO
PARADISO
Dante e Beatrice viaggiano ad altissima velocità e per quest'ultimo è molto difficile raccontare tutto questo "trasumanare"
arrivano fino al settimo Cielo dove dove risiedono gli spiriti contemplati: qui Beatrice, per la vicinanza a Dio, smette di sorridere, e innalza Dante fino al cielo delle stelle fisse
Qui risiedono le anime trionfanti e si vede l'intero sistema Solar. che sembrano miseri in confronto alla grandezza di Dio
Prima di assurgere al nono cielo. Dante sostiene un "esame di fede" e solo dopo averlo passato può ammirare Dio circondato dai cori angelici e arrivare all'Empireo
Grazie all'intercessione di Maria richiesta da San Bernardo, che ha sostituito Beatrice in quest'ultima parte del viaggio, Dante può finalmente ammirare Dio in tutta la sua bellezza
Tuttavia, quando cerca di penetrare ancor di più in quel mistero , il suo intelletto viene meno e la sua anima si placa
2° CANTO
PURGATORIO
Dante e virgilio vedono la montagna del Purgatorio innalzarsi in mezzo al mare
Nell'Antipurgatorio incontrano il guardiano del Purgatorio e cominciano a salire la montagna che, perla sua ripidità, pare impossibile da scalare
Allora Dante chiede ai negligenti lì presenti di indicargli il varco più vicino e qui Sordello si offre per condurli fino alle porte del Purgatorio
La porta del Purgatorio è custodita da un angelo con una spada fiammeggiante in mano che consente l'accesso ai due poeti
continuano il cammino fino alla settima cornice, dove Stazio si offre di accompagnarli sino alla sommità del monte
Giunti in cima al monte, Dante e Virgilio si devono congedare perchè quest'ultimo non è degno di guidare il poeta fiorentino nel Paradiso e verrà così sostituito da Beatrice
Infine Matelda fa bere a Dante le acque dei fiumi Lete e Euunoè: in questo modo si purifica, i suoi peccati vengono scontati ed è pronto a seguire Beatrice, che gli si mostra senza il velo
1° CANTO
INFERNO
ora i due sono al di sotto di Gerusalemme, all'ingresso dell'Antinferno, dove stazionano gli ignavi
vengoono traghettati al di là dell'Acheronte da Caronte, il 1° guardiano infernale, dove possono cominciare il viaggio nel vero e proprio Inferno
Attraversano tutti i cerchi, superano tutti i guardiani e i fiumi infernali e superano tutti i cerchi, in cui la punizione delle anime simboleggia il peccato compiuto quando erano in vita
Canto XXXIII, incontro con il Conte Ugolino
Infine i due accedono al IX ed ultimo cerchio, diviso in quattro zone
Giudecca
Cassio, Bruto e Giuda Iscariota sono maciullati dalle tre bocche di Lucifero
Dante e Virgilio scendono lungo il corpo peloso di Lucifero e giungono nell'emisfero Australe, che si pensava fosse fatto interamente di acqua
Tolomea
Antenora
Caina
Canto introduttivo
Dante racconta del suo smarrimento spirituale e dell'incontro con Virgilio
Si ritrova in una selva oscura e alla fine della valle scorge un colle illuminato dal sole
una lonza, un leone e una lupa gli ostacolano la salita, dunque Dante ricorre all'aiuto di Virgilio
Dante accenna così una profezia sibillina circa il "Veltro" che ricaccerà la lupa nell'inferno dal quale proviene e dovrà deviare il suo percorso
Infine Virgilio comunica al poeta smarrito che per il suo bene Dante dovrà seguirlo e Virgilio gli farà da guida prima nell’inferno, poi in purgatorio, mentre in paradiso sarà condotto da Beatrice