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da Ilaria Ciavattini manca 1 mese

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2D - Cap. 15 - I problemi dell'Italia unita

Durante l'età Giolittiana, Giovanni Giolitti si concentrò sulla politica coloniale e interna per rafforzare l'Italia. Sul fronte estero, mirò a conquistare la Libia, ottenendo anche il Dodecaneso.

2D - Cap. 15 - I problemi dell'Italia unita

Cap. 15 - I problemi dell'Italia Unita

7. L'età Giolittiana (Cap. 3 Vol. 3A)

POLITICA ESTERA Giolitti riprende la politica coloniale per aumentare il prestigio internazionale dell'Italia e accontentare l'opinione pubblica. Obiettivo: conquistare Libia (non più l'Abissinia) attaccando la Turchia, che la dominava. La campagna permette all'Italia di conquistare il Dodecaneso (12 isole greche sotto i Turchi) e la Libia. Giolitti si dimette per le aspre critiche degli italiani e indica come successore Antonio Salandra, conservatore, che sederà le rivolte operaie in Romagna e Marche e getterà di nuovo nella crisi l'Italia di fine secolo. La situazione internazionale sta per precipitare nella Prima Guerra Mondiale.
- Statalizzazione ferrovie e nazionalizzazione assicurazioni sulla vita (INA) - (1912) Suffragio universale maschile - Cerca appoggio dei socialisti riformisti di Turati, che mai accettò per spinta dei massimalisti guidati da un giovane Mussolini, direttore dell'Avanti. Trova appoggio tra i cattolici, coi quali stipula il Patto Gentiloni, a causa del quale si decide di insegnare la religione cattolica nelle scuole.
1901-1914 Diventa capo del governo Giovanni Giolitti. POLITICA INTERNA: - Decollo Rivoluzione Industriale soprattutto al nord nel triangolo industriale (Torino-Milano-Genova) in cui si affermano industrie automobilistiche (Fiat, Lancia, Alfa Romeo) e settore tessile. Il sud rimane però agricolo e arretrato > politica del DOPPIO VOLTO: - a nord consente gli scioperi dei lavoratori, migliora norme lavorative, ricostruisce Cassa per invalidità e vecchiaia e tutela donne lavoratrici - a sud controlla le elezioni politiche, addirittura servendosi della malavita > Il grave ritardo nel sud porta a una forte EMIGRAZIONE ITALIANA in Europa e in America

5. Età Crispiana 6. La crisi di fine secolo

1887 - 1896 Alla morte di De Pretis (sinistra storica), sale al potere il presidente del Consiglio Francesco Crispi, originario di Agrigento. 1. Codice penale Zanardelli: abolisce pena di morte e consente libertà di sciopero; 2. Reprime i fasci siciliani (fascio = dal lat. lega, unione), costituiti da operai, artigiani, lavoratori delle miniere di zolfo che rinvendicavano diritto a migliore distribuzione delle terre. 3. Protezionismo: aumenta tariffe doganali per sviluppare triangolo industriale del nord (ma a scapito del sud!) 4. Colonialismo: cerca di estendere il dominio italiano nel corno d'Africa, ma è duramente sconfitto ad Adua (1896) E' costretto a dimettersi e finisce la sinistra storica; inizia crisi di fine secolo
Dopo il Governo Crispi c'è il Governo Rudinì, che firma la pace con l'Abissinia e sembra voler fermare la corsa coloniale. Aumentano però le difficoltà economiche nel Paese e nel 1898 scoppiano tumulti a Milano, dove il generale Bava Beccaris ordina di sparare coi cannoni sulla folla. Nonostante l'insensatezza dell'ordine, il Re Umberto I decora al valore militare il generale. L'anarchico Gaetano Bresci uccide il re a Monza. Il nuovo re Vittorio Emanuele III convoca il nuovo Governo Zanardelli, affiancato da Giovanni Giolitti

2. Il grande Brigantaggio 3. Il completamento dell'unità d'Italia

Dopo il 1861, per completare l'unità d'Italia mancavano: Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Lazio 1866 - Terza Guerra di'Indipendenza - l'Italia si allea con il Regno di Prussia per contrastare l'Austria (sconfitta a Custoza e a Lissa) Grazie alla vittoria a Sadowa da parte della Prussia e dopo aver battuto austriaci a Bezecca, Garibaldi dice "obbedisco" e si ferma. QUESTIONE ROMANA - Roma era sotto lo Stato della Chiesa e per questo la capitale era anche stata spostata a Firenze (1864 - Convenzione di settembre tra Italia e Francia), anche se Garibaldi tenta a più riprese di attaccare e viene fermato a Mentana dai francesi 1870 - Con la sconfitta della Francia contro la Germania, il governo italiano si sente libero di agire e nel 1871 ottiene Roma capitale. Lo Stato italiano promulga la Legge delle Guarentigie (garanzie) per: - formare uno Stato del Vaticano con a capo il Papa; - versare somma di denaro annuale allo Stato Vaticano. Ma Papa Pio IX non firma la legge e vieta inoltre ai cattolici di partecipare alla vita politica dello Stato italiano --> Disposizione papale "NON EXPEDIT"
Dopo l'Unità d'Italia, tra il 1860 e il 1865, il diffuso malcontento nel Meridione esplode in una violenta protesta che prende il nome di Grande Brigantaggio. Il brigantaggio era già presente da decenni nel Regno delle Due Sicilie, ma alle bande di ex criminali si uniscono anche ex soldati borbonici, contadini e gente comune. Vengono inviati generali piemontesi che provocano migliaia di morti.

1/4. L'alternanza di Destra e Sinistra storica al potere (dal 1861 al 1896)

2. Sinistra storica (1876 - 1896): - Democratici fedeli a Garibaldi e Mazzini, repubblicani e anticattolici (estrazione sociale: intellettuali e professionisti). - Obbligo scuola elementare fino ai 9 anni (1877 legge Coppino) - riduzione tassa sul macinato; - allargamento diritto di voto. - Per allargare la maggioranza, il Presidente del Consiglio De Pretis incoraggia il trasformismo (passaggio deputati da destra a sinistra) - De Pretis firma la Triplice Alleanza con Prussia e Austria e dà inizio al colonialismo italiano in Eritrea (sconfitta a Dogali nel 1887)
Dopo il 1861 si fronteggiano nel Parlamento italiano due schieramenti politici: 1. Destra storica (1861-1876): - Liberali (conservatori, monarchici e cattolici) fedeli a Cavour, (estrazione sociale: proprietari terrieri); - Contrari alle idee democratiche (ad es. contro il suffragio universale) - Tra gli esponenti: Ricasoli, Rattazzi e Sella. - Affronta enorme debito pubblico aumentando le tasse, come quella sul macinato, riuscendo ad ottenere un pareggio di bilancio nel 1876