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da Ksenia cerabolini manca 1 anno

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I GIOVANI NELLE AREE INTERNE ITALIANE: RAGIONI DI UNA RICERCA PARTECIPATIVA

In molte aree interne e montane italiane, i giovani stanno scegliendo di restare nonostante la bassa densità di popolazione e l'emigrazione passata. Questi luoghi stanno diventando sempre più attraenti grazie a caratteristiche uniche che offrono opportunità per progetti di vita e di lavoro.

I GIOVANI NELLE AREE INTERNE ITALIANE: RAGIONI DI UNA RICERCA PARTECIPATIVA

Supporto e collaborazione società di indagini Swg, tramite una tecnica mista Cati/Cami (Computer Assisted Telephone/Mobile Interview) e online con metodo Cawi(Computer Assisted Web Interview), ovvero mediante l’utilizzo di diverse metodologie di raccolta dei dati tramite telefono o web.

► Chi sono dunque i giovani abitanti dei luoghi a bassa densità di popolazione? ► Quali motivazioni li portano a restare in luoghi da cui tanti se ne sono andati, ma anche dove nuovi residenti cominciano ad arrivare? ► Quali sono le caratteristiche delle aree interne e montane che le rendono interessanti o addirittura uniche per sviluppare un progetto di vita e di lavoro, per immaginarvi il proprio futuro? ► Su quali competenze locali fare leva e quali politiche immaginare al fine di dare spazio reale al «desiderio di restanza» che si va sviluppando tra i giovani delle aree interne?

L’obiettivo di Riabitare l’Italia è quindi quello di contribuire a ricostruire una nuova centralità degli spazi del margine nel disegno di strategie di sviluppo su scala nazionale, che rimettano al centro del dibattito politico e culturale le questioni legate alle disuguaglianze territoriali, agli squilibri demografici e istituzionali, alla rarefazione economica e sociale che l’abbandono di queste aree porta con sé.

Manifesto per riabilitare l'Italia

I GIOVANI NELLE AREE INTERNE ITALIANE: RAGIONI DI UNA RICERCA PARTECIPATIVA

2. Le origini di una ricerca-azione territoriale

"Giovani dentro" (ottobre 2020-luglio 2021) programma di ricerca - azione interdisciplinare
Obiettivo presa di coscienza collettiva e intervento sulle lacune riguardo le necessità locali
soggetti dell'indagine: giovani abitanti di età compresa tra i 18 e i 39 anni
primo progetto di ricerca nazionale riguardo le generazioni giovani residenti nelle aree rurali italiane

campi di analisi: ◦ storia ◦ geografia ◦ politica ◦ economia ◦ ecologia (agricoltura e allevamento) ◦ sociologia ◦ statistica

interconnessione tra montagna e città ("Metromontagna")

cofinanziamento: - Fondazione Peppino Vismara - Coopfond

1. Un progetto per Riabilitare l'Italia

Snai: strategia nazionale per le aree interne
"welfare di comunità"
Riabilitare l'Italia: associazione che si focalizza sulle aree interne, montane e margilizzate del paese
animazione del territorio

calo e invecchiamento della popolazione

sviluppo socio-economico

mancanza di lavoro e mancanza dei servizi essenziali

4.Dai dati agli interventi: formazione e accompagnamento dei giovani come leve di sviluppo locale

Assembea a Caselle in Pittari (SA) (ottobre del 2021) prima elaborazione dei dati raccolti nelle diverse fasi del progetto con la partecipazione di esponenti di associazioni, ricercatori, amministratori pubblici e stakeholder locali
Lavoro settore dei servizi: prevalenti agricoltura: in minoranza, percepita come risorsa economica solo da alcune categorie specifiche, come gli imprenditori agricoli. imprese: diffuse in molti territori specialmente nel settore della ospitalità, della cultura e dei mestieri tradizionali legati ad artigianato, agricoltura e allevamento

Proposte risolutive - supporto e accompagnamento all’avvio di impresa, anche in rapporto a bandi e finanziamenti pubblici tramite iniziative a favore dello sviluppo di start-up innovative e attente al mondo cooperativo - attivazione di forme di credito agevolato/micro-credito - accompagnamento nel tempo dei progetti avviati (sportelli, supporto continuativo, monitoraggio) - accesso alla terra e ai beni rurali (immobili, rustici, terreni) a fini produttivi, anche tramite forme di associazione fondiaria, comodato d’uso gratuito, affitto simbolico, «case a un euro» -supporto alla genitorialità e alla famiglia con particolare attenzione alla conciliazione vita/lavoro per le giovani donne, specialmente se imprenditrici o lavoratrici autonome

Percorsi scolastici i giovani restanti possiedono titoli di studio mediamente elevati, con una preponderanza in molti contesti della formazione secondaria e universitaria umanistico-sociale (specie nelle regioni del Sud e in particolare tra le ragazze), laddove quella tecnico-scientifica risulta in genere maggiormente caratterizzante la componente maschile.
Obiettivi una restanza economicamente sostenibile e innovativa per un investimenti sulle risorse giovanili attraverso la formazione tecnico-specialistica di natura place-based e lo scouting e accompagnamento alla (micro)impresa individuale/cooperativa

Problema disallineamento tra i percorsi di formazione erogati e i bisogni/opportunità locali

Proposte risolutive - formazione specifica place-based e tecnicoscientifica - privilegiamento del trasferimento di competenze tecniche coerenti con i profili professionali - sviluppo di percorsi di connessione formazione-lavoro a livello territoriale - supporto alla riconversione e all’indirizzo sul territorio delle competenze pregresse

Questo tipo di ricerca-azione richiede una dimensione longitudinale e un investimento continuativo

3. una rivelazione quali-quantitativa e multidimensionale

raccolta dati di 3300 intervistandi secondo il modello a imbuto
Quarta fase 40 individui A ciascun focus hanno partecipato 8-10 soggetti considerati rilevanti per le aree territoriali coinvolte, tra cui: imprenditori, progettisti sociali, ricercatori, rappresentanti di cooperative, fondazioni, amministrazioni locali.

Obiettivo individuare, insieme ai partecipanti, possibili iniziative a sostegno della reale capacitazione delle giovani generazioni nei territori di riferimento

argomenti sviluppo locale in rapporto alle risorse giovanili: istruzione e formazione; agricoltura e ambiente; vita e lavoro in montagna; partecipazione giovanile e comunità.

rappresentanza qualitativa dei giovani e degli stakeholder delle aree interne di quattro regioni: • Abruzzo • Campania • Piemonte • Sicilia

Terza fase 300 individui di un campione ragionato in base a criteri predefiniti e staticamente non rappresentativo

argomenti benessere della popolazione in oggetto (lavoro, servizi, famiglia, fruizione del territorio) e le effettive possibilità di sviluppare un proprio progetto di vita nelle aree interne, in relazione all’emersione di quella che verrà poi definita una «capacità di restanza» nei territori del margine

giovani residenti e stakeholder locali attivi nei comuni delle 72 aree di sperimentaziome della strategia nazionale: - nuovi residenti - restanti attivi - immigrati stranieri - soggetti attivi in ambito socio-culturale a livello territoriale

Seconda fase 2000 individui autoselezionati, staticamente non rappresentativi

Obiettivo allargargamento del coinvolgimento della platea giovanile di riferimento e approfondimento dei risultati dell’indagine precedente, specialmente rispetto a sotto-popolazioni specifiche

Prima fase 1008 individui statisticamente rappresentativi della popolazione italiana

Obiettivi ◦ delineare il profilo socio-demografico dei giovani abitanti delle aree interne con particolare riferimento alle tappe di vita raggiunte in ambito di formazione e lavoro ◦ indagare le motivazioni del «restare» sui territori (o del tornare, nel caso dei «nuovi abitanti» di ritorno) e i fattori che possono spingere a lasciare la propria area di residenza ◦ investigare il rapporto dei giovani col proprio territorio, in particolare rispetto alla dimensione comunitaria, alla relazione con la natura e alla potenziale motivazione a lavorare nel settore agro-silvo-pastorale

- sessi: entrambi - fascia di età: 18-29 anni, 30-39 anni - aree geografiche: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Isole