Categorie: Tutti - cittadinanza - educazione - tecnologie - comunicazione

da frida carchidi mancano 3 giorni

78

La CITTADINANZA DIGITALE è un concetto piuttosto ampio ed in continua evoluzione. L’Unione Europea ha spiegato che: “La cittadinanza digitale è un insieme di valori, competenze, atteggiamenti, conoscenze e comprensione critica di cui i cittadini han

La cittadinanza digitale rappresenta un insieme di valori, competenze e conoscenze che i cittadini devono possedere nell'era digitale. Un cittadino digitale deve saper utilizzare le tecnologie in modo competente e positivo, interagendo con esse efficacemente.

La CITTADINANZA DIGITALE è un concetto piuttosto ampio ed in continua evoluzione. L’Unione Europea ha spiegato che: “La cittadinanza digitale è un insieme di valori, competenze, atteggiamenti, conoscenze e comprensione critica di cui i cittadini han

La CITTADINANZA DIGITALE è un concetto piuttosto ampio ed in continua evoluzione. L’Unione Europea ha spiegato che: “La cittadinanza digitale è un insieme di valori, competenze, atteggiamenti, conoscenze e comprensione critica di cui i cittadini hanno bisogno nell’era digitale. Un cittadino digitale sa come utilizzare le tecnologie ed è in grado di interagire con esse in modo competente e positivo”.

Art. 5

Educazione alla cittadinanza digitale

1. Nell'ambito dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica, di cui all' articolo 2, è prevista l'educazione alla cittadinanza digitale.

2. Nel rispetto dell'autonomia scolastica, l'offerta formativa erogata nell'ambito dell'insegnamento di cui al comma 1 prevede almeno le seguenti abilità e conoscenze digitali essenziali, da sviluppare con gradualità tenendo conto dell'età degli alunni e degli studenti:

a) analizzare, confrontare e valutare criticamente la credibilità e l'affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali;

b) interagire attraverso varie tecnologie digitali e individuare i mezzi e le forme di comunicazione digitali appropriati per un determinato contesto;

c) informarsi e partecipare al dibattito pubblico attraverso l'utilizzo di servizi digitali pubblici e privati; ricercare opportunità di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie digitali;

d) conoscere le norme comportamentali da osservare nell'ambito dell'utilizzo delle tecnologie digitali e dell'interazione in ambienti digitali, adattare le strategie di comunicazione al pubblico specifico ed essere consapevoli della diversità culturale e generazionale negli ambienti digitali;

e) creare e gestire l'identità digitale, essere in grado di proteggere la propria reputazione, gestire e tutelare i dati che si producono attraverso diversi strumenti digitali, ambienti e servizi, rispettare i dati e le identità altrui; utilizzare e condividere informazioni personali identificabili proteggendo se stessi e gli altri;

f) conoscere le politiche sulla tutela della riservatezza applicate dai servizi digitali relativamente all'uso dei dati personali;

g) essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico; essere in grado di proteggere sé e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali; essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull'inclusione sociale, con particolare attenzione ai comportamenti riconducibili al bullismo e al cyberbullismo.

3. Al fine di verificare l'attuazione del presente articolo, di diffonderne la conoscenza tra i soggetti interessati e di valutare eventuali esigenze di aggiornamento, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca convoca almeno ogni due anni la Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell'adolescente digitale, istituita presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ai sensi del decreto di cui al comma 4.

4. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono determinati i criteri di composizione e le modalità di funzionamento della Consulta di cui al comma 3, in modo da assicurare la rappresentanza degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore. L'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza designa un componente della Consulta.

5. La Consulta di cui al comma 3 presenta periodicamente al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca una relazione sullo stato di attuazione del presente articolo e segnala eventuali iniziative di modificazione che ritenga opportune.

6. La Consulta di cui al comma 3 opera in coordinamento con il tavolo tecnico istituito ai sensi dell'articolo 3 della legge 29 maggio 2017, n. 71.

7. Per l'attività prestata nell'ambito della Consulta, ai suoi componenti non sono dovuti compensi, indennità, gettoni di presenza o altre utilità comunque denominate, né rimborsi di spese.

CITTADINANZA DIGITALE E NUOVE TECNOLOGIE

Intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale (AI) è un insieme di tecnologie che consentono ai computer eseguire una serie di funzioni avanzate, tra cui la capacità di vedere, comprendere e tradurre il linguaggio parlato e scritto, analizzare i dati, fornire suggerimenti e molto altro.

L'AI migliora il contesto per l'interoperabilità tra prodotti e servizi delle tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (ICT) stimola la fiducia in internet e la sicurezza online, garantendo l'offerta di un accesso a internet molto più veloce.

Come funziona e perché è già nelle nostre vite
l'AI è in questo caso indirizzata al bene comune e serve per promuovere una cultura digitale, la quale potrebbe risolvere questioni legate alla sburocratizzazione dei tempi e procedure. L’AI permetterà, nel lavoro, di automatizzare esecuzioni ripetitive e noiose, liberando tempo e risorse per attività più creative e relazionali.
CITTADINANZA DIGITALE si serve dell'AI sfruttandone le sue potenzialità per risolvere i problemi endemici della Pubblica Amministrazione italiana, sburocratizzando tempi e procedure.

L’AI è dunque inquadrata come uno degli strumenti a disposizione della pubblica amministrazione per rendere più efficienti i propri processi, non diversamente da quanto fatto in passato con l’introduzione dell’informatica. 

Se affiancata all’uomo, e non vista come sua antagonista, può portare enormi benefici. È comprensibile che l’avvento di nuove tecnologie generi timori sull’impatto occupazionale, ma è bene non farsi prendere dal panico. La storia ci insegna che l’innovazione crea sì nuovi mestieri, ma non distrugge mai del tutto quelli preesistenti. 

Con il termine cyberbullismo si indicano forme di aggressione, molestia e discriminazione realizzate attraverso l’impiego dei nuovi strumenti di comunicazione offerti dallo sviluppo della rete Internet.

L’espressione cyberbullismoè da alcuni anni impiegata per descrivere forme di aggressione, molestia e discriminazione che hanno trovato fertile terreno di sviluppo in tutte le nuove opportunità di comunicazione, condivisione e scambio di informazioni rese possibili dall’ormai diffuso e generalizzato accesso alla rete Internet (social networkforumchat e altri servizi di messaggistica, piattaforme di gioco, ecc…),il contesto virtuale in cui essi si collocano e al contempo la sensazione di anonimato e impunità che l’uso di strumenti informatici può falsamente ingenerare  rappresentano elementi inediti e allarmanti, in ragione delle conseguenze anche gravi che l’indiscriminato uso del web può determinare.

LEGGE-N.-71/2017

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga

la seguente legge:

Art. 1

Finalità e definizioni

1. La presente legge è volta a prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni, in particolare con azioni di carattere preventivo e con una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, privilegiando azioni di carattere formativo ed educativo e assicurando l'attuazione degli interventi, senza distinzione di età, nell'ambito delle istituzioni scolastiche, delle organizzazioni degli enti locali, sportive e del Terzo settore che svolgono attività educative, anche non formali, e nei riguardi dei soggetti esercenti la responsabilità genitoriale, cui incombe l'obbligo di orientare i figli al corretto utilizzo delle tecnologie e di presidiarne l'uso)) ((1-bis. Ai fini della presente legge, per "bullismo" si intendono l'aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all'autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni.

2. Ai fini della presente legge, per «cyberbullismo» si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.

3. Ai fini della presente legge, per «gestore del sito internet» si intende il prestatore di servizi della società dell'informazione, diverso da quelli di cui agli articoli 1415 e 16 del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, che, sulla rete internet, cura la gestione dei contenuti di un sito in cui si possono riscontrare le condotte di cui al comma 2.


Cosa puoi fare per evitare il cyberbullismo?

DIRITTI UMANI E CITTADINANZA DIGITALE

La protezione dei diritti umani consente alle persone di  vivere l'ambiente digitale in modo sicuro, responsabile e inclusivo , garantendo libertà di espressione, privacy, uguaglianza, antidiscriminazione e protezione dei dati.

Le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione stanno  producendo forme di controllo sempre più capillari ed invasive nella sfera privata  di ognuno di noi, mettendo in discussione diritti consolidati e libertà fondamentali.

Diventa così sempre più forte un contrasto tra  tecnologia della libertà  e  tecnologia del controllo .

La verità è che non abbiamo ancora compreso appieno l' impatto psicologico che la sorveglianza di massa può avere sulle persone , ma dire che non ha effetti negativi sulla società è semplicemente irresponsabile.

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

Ecco alcuni degli artt. della Dichiarazione esemplificativi:

Articolo 1-Siamo tutti liberi ed uguali

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2-Non discriminare

1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 8-Tutti i tuoi diritti sono protetti dalla legge

Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 12-Diritto alla privacy

Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 28-Un mondo libero e giusto

Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 30-Nessuno può toglierti i tuoi diritti

Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati.



La cittadinanza digitale è l'insieme di diritti e doveri che ha lo scopo di semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e amministrazione pubblica tramite le tecnologie digitali .

LA CITTADINANZA DIGITALE E LE SUE FORME

Caratteristiche

Tra i vantaggi abbiamo quello di comunicare e gestire le scadenze e ricevere pagamenti elettronici con maggiore facilità; inviare, ottenere e gestire documenti (atti, notifiche, certificati) in modo semplice e efficiente; gestire le preferenze di ogni cittadino in modo centralizzato; ridurre i costi di gestione.



GLI ELEMENTI DELLA CITTADINANZA DIGITALE

La cittadinanza digitale è composta dai seguenti elementi:










L’obiettivo del Codice dell’amministrazione digitale è quello di semplificare le operazioni svolte dalla pubblica amministrazione e di “avvicinarla” ai cittadini tramite un pannello di controllo centrale.

La prima versione del Codice dell’amministrazione digitale risale al 2005 e nasce come insieme di disposizioni volte a stabilire il diritto di cittadini e imprese a relazionarsi con la pubblica amministrazione attraverso le tecnologie digitali. Inoltre, il CAD sancisce anche il dovere delle amministrazioni pubbliche di dotarsi degli strumenti digitali necessari a consentire ai cittadini di esercitare questo loro diritto.

Oggi il CAD è giunto alla sua sesta versione e prevede sia l’individuazione di nuovi strumenti e servizi digitali, che il rafforzamento di quelli esistenti, come previsto nel Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione.



Il domicilio digitale e il difensore civico digitale unico

Uno dei primi diritti di cittadinanza digitale consiste nella scelta di un proprio domicilio digitale presso cui ricevere le comunicazioni della PA per via telematica. Si tratta di un indirizzo di posta elettronica certificata o qualificata, attivato previo possesso di un’identità digitale SPID e di una PEC, o di un indirizzo equivalente. Le comunicazioni elettroniche inviate al domicilio digitale hanno gli stessi effetti giuridici delle comunicazioni a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il difensore civico digitale unico è stato istituito per garantire i diritti di cittadinanza digitale dei cittadini. Questa figura interviene presso le amministrazioni o i concessionari di pubblici servizi inadempienti per invitarli a rimuovere gli ostacoli all’esercizio dei diritti di cittadinanza digitale.



Il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale di cittadini e imprese, anche detto SPID, permette ai cittadini di accedere ai servizi online offerti dalle pubbliche amministrazioni con un’unica identità digitale. Essa è la rappresentazione informatica della corrispondenza tra un utente e i suoi attributi identificativi verificati e registrati in forma digitale.

La firma digitale e carta d’identità elettronica

La firma digitale consente di scambiare in rete documenti con piena validità legale, utilizzando una coppia di chiavi digitali asimmetriche. La chiave privata è detenuta dal titolare per generare la firma digitale da apporre al documento, la chiave pubblica serve a verificare l’autenticità della firma.


La carta d’identità elettronica è un documento personale sicuro, dotato di un microchip a radiofrequenza che memorizza i dati del titolare per attestarne l’identità. Essa equivale a un documento di viaggio in tutti i paesi dell’Unione Europea. Dal 2017 essa viene richiesta al momento della scadenza della propria carta d’identità tradizionale o in caso di suo smarrimento o furto.


FEDERICA CARCHIDI tecnologie applicate alla didattica PROF. Massimiliano Lo Iacono