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da Edoardo Belotti mancano 7 mesi

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Le province al potere

Dopo l'assassinio di Commodo nel 192, Roma attraversò un periodo di instabilità politica. Pertinace, nominato imperatore dal senato, venne presto ucciso dalle sue stesse guardie pretoriane corrotte da Didio Giuliano, un ricco senatore che "

Le province al potere

Le province al potere

Nel 192, dopo l'assassinio di Commodo, la situazione a Roma era critica: si aprì un vuoto di potere dopo quasi un secolo di successioni calme

Il senato assegnò l'incarico a Pertinace, prefetto delle guardie pretoriane, che veniva visto come un uomo facilmente controllabile.
Dopo nemmeno due mesi di impero, venne assassinato dalle sue guardie pretoriane, corrotte da un ricchissimo senatore di origine milanese, Didio Giuliano. Giuliano praticamente "comprò" l'impero romano, battendo Sulpiciano in un'asta indetta dai Senatori

Lo stesso Giuliano non durò molto come imperatore, in quanto non era amato dagli eserciti delle province, che avevano ormai un enorme potere politico oltre che militare

Le legioni d'occidente acclamarono imperatore Clodio Albino, governatore della Britannia, muovendo guerra verso Roma

Le legioni danubiane acclamarono imperatore Settimio Severo, governatore della Pannonia, il quale cercò di fermare l'avanzata degli altri due eserciti

Settimio severo in poco tempo si liberò dei suoi nemici, prima uccidendo Giuliano a Roma nel 193, Nigro in Anatolia nel 194 e Albino nel 197 in Gallia

Severo fu il primo imperatore di origine africana, nato nell'attuale Libia odiava il ceto senatorio essendo cresciuto nell'esercito e avendo vissuto tutta la sua vita lontano dalla politica

A livello giuridico attuò una importantissima riforma che rinnovò il diritto romano, rendendolo un punto di riferimento per moltissimi secoli (ancora oggi è alle basi del nostro codice) grazie a Papiniano, prefetto del pretorio

Fece varare delle leggi che migliorarono notevolmente le condizioni di vita degli schiavi, rendendo illegale torturare uno schiavo per ottenere una confessione favorevole

A livello militare attuò una serie di riforme che incrementavano la paga ai legionari, che non ricevevano un aumento dai tempi di Traiano

Svecchiò i ranghi più alti, mandando in pensione i generali più anziani in favore di menti fresche e meritevoli, il merito era una cosa a cui teneva moltissimo

In politica estera riprese l'espansione romana, ferma sin dalla morte di Traiano, conquistando nel 206 i territori persi in Mesopotamia

Nel 208 iniziò una campagna in Britannia, cercando di eliminare la minaccia dei Caledoni, morendo però nel 211 prima che potesse ultimarla

Come per Marco Aurelio, anche Severo decise di non continuare la tradizione di adottare persone competenti come eredi al trono, e mise come discendente principale suo figlio maggiore Caracalla, e suo figlio minore Geta come suo augusto

Caracalla fu un tremendo imperatore. Come prima cosa, divenuto tale nel 211, fece assassinare suo fratello, e per tenere dalla propria parte i pretoriani alzò le loro paghe.

Le finanze dell'impero erano devastate, e l'immensa quantità di denaro dato ai pretoriani fu un ulteriore disastro per l'erario. In un tentativo disperato di salvare le finanze dell'impero, Caracalla estese la cittadinanza a tutti gli abitanti dell'impero

Fu un atto incredibile, che rendeva uguali tutti gli abitanti. Ma questo non era un atto di progresso, semplicemente un tentativo di estendere le tasse anche a chi non ne aveva mai pagate prima

A livello politico epurò il senato e le coorti pretorie, piazzando persone fidate e provinciali nelle cariche apicali dell'impero, dando enorme importanza alle province

Istituì nuove imposte che, per la prima volta nella storia di Roma, colpivano anche cittadini romani e abitanti della Penisola, da sempre esenti

Per lasciare un ulteriore segno culturale, decise di introdurre a Roma culti orientali

Le legioni d'oriente acclamarono imperatore Pescennio Nigro, governatore della Siria, muovendo guerra verso Roma