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da Luca Stroppa mancano 12 anni

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Machiavelli

Alla fine del XV secolo, la morte di Lorenzo de' Medici segna l'inizio di un periodo turbolento per Firenze. Il suo erede, Piero, si dimostra incapace di gestire l'invasione di Carlo VIII di Francia, portando alla sua cacciata.

Machiavelli

nel 1513 viene accusato di aver fatto parte di una congiura antimedicea

non sarà mai più nella vita politica di Firenze

Va in carcere e viene torturato per la congiura
Una volta uscito viene condannato ad un anno di confino

Lo trascorre a San Casciano, all'Albergaccio, dove scrive la lettera a Vettori (siamo sempre nel 1513)

Quì compone una gran parte del Principe e dei Discorsi

Rientra a Firenze nel 1514

Tenta invano di avvicinarsi ai Medici, in quanto avrebbe voluto affermare il suo ruolo di tecnico della politica

Inizialmente il massimo che ottiene è di dover scrivere una storia di Firenze (Isole fiorentine, finite nel 1525) per conto di Giulio de'Medici (il futuro Clemente VII)

Nel 1522 gli viene revocata l'interdizione dai pubblici uffici ed ha altri incarichi (di genere diplomatico e burocratico) da Giulio de Medici (ora Papa) e dala signoria dei Medici

Dopo il sacco di Roma Macchiavelli viene mal visto per la sua vicinanza con i medici ma poco importa perché muore lo stesso anno (ovvero il 1527)

Situazione politica della Firenze del 1500

Nel 1492 muore Lorenzo de Medici

Il sue erede Piero , con la discesa di Carlo VIII nel 1494 si dimostra debole alleandosi con il Papa e Napoli contro la Francia per poi arrendersi all'invasore
Cacciata di Piero

Pier Capponi contratta nuove condizioni per Firenze

Instaurazione di un nuovo governo democratico con un ampio Consiglio Maggiore

Nacita di nuovi conflitti tra le fazioni

Arrabbiati (parte aristocratica, contro Savonarola)

Piagnoni (parte popolare, contro il lusso, con a capo Savonarola)

Savonarola condannato come eretico nel 1498

Prevalenza aristocratica, quindi oligarchica, con Pier Solderini come gonfaloniere

Pier Solderini era stimato per la sua direttura morale, ma contestato per le sue disfatte in politica estera (fallita conquista di Pisa). Resse quindi il poter fino al 1512, quando decise di aderire al concilio scismatico di Pisa indetto dal re di Francia Luigi XII, il quale verrà sconfitto dalla lega antifrancese composta da Spagna, Venezia e Chiesa (col papa Giulio II Della Rovere, vicino ai Medici)

Mentre in Italia si contrappongono Francesco I (Francia) e Carlo V (Spagna), Giuliano e Lorenzo de Medici ressero la città per 15 anni

Sopravvivono alcuni circoli antimedicei (come quelli degli Orti Oricellari, a cui partecipò anche Macchiavelli) che tramarono senza successo la caduta medicea

Nel 1527 finisce col sacco di Roma la Lega di Cambrai e i medici vengono nuovamente scacciati

Si ha per tre anni una democrazia

Nel 1529 Carlo V rimette i Medici a capo di Firenze

Impossibilità che una famiglia sola egemonizzasse il potere

Machiavelli

Opere minori

Una volta tornato a Firenze da San Casciano (1514)
Clizia (inscenata tra il 1518 e il 1525)
Mandragola (inscenata tra il 1518 e il 1525)
Scrive l'Arte della guerra (1519-1521)
Scritte quando è segretario della seconda cancelleria
Capitoli
Decennale
Legazioni e commissarie

documenti ufficiali

Del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli
Oliverotto da Fermo
Del modo di trattare i popoli della Valdichiara ribellati
Ghiribizzi al Solderini

rifelssione sulla natura umana e su come essa interagisca con gli accadimenti storici

In politica si ha successo quando le inclinazioni individuali concordano con lo spirito dei tempi o quando si è in grado di modificare il proprio carattere a seconda delle situazioni (più difficile da ottenere perché i tempi cambiano in fretta e l'animo umano no)

Il signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini
Rapporto di cose della Magna dopo i viaggi in Veneto e Tirolo composto tra il 1508 e il 1512

Celebra la libertà concessa alle città ma contesta la debolezza di Massimiliano vista la divisione in tanti principati autonomi

Ritracto di cose di francia dopo i prima viaggi in Francia composto tra il 1508 e il 1512

Accenna all'importanza di centralizzare ogni potere

Principe

Vita

ebbe un'educazione umanistica discreta, sapeva il latino ma non il greco
sin da giovane appassionato dai testi degli storici e dei pensatori politici antichi e alle opere letterarie
da giovane copia un codice del De rerum natura
Non aveva una famiglia particolarmente agiata
Figlio del notaio Bernardo e Bartolomea de' Nelli, nasce nel 1469
Osserva il comportamento di Savonarola, diffidando di lui in quanto in malafede

Nel 1498 dopo la morte di Savonarola viene nominato segretario della seconda cancelleria (politica estera e organizzazione militare) guadagnandosi la stima di Pier Solderini

Opinione che fosse necessario un esercito nazionale permanente per il potere

Viaggi a:

Tirolo e Veneto da Massimiliano d'Asburgo (1507, 1509)

Francia (1500, 1504,1510,1511)

Roma (Giulio II) 1503

Senigallia (Valentino) 1502