da Paolo Santesso mancano 12 anni
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Una prima riflessione credo sia opportuno dedicarla alla forma con cui il Manifesto (fino a contrordine continuerò a chiamarlo così) deve essere presentato. Personalmente il puro elenco di punti mi lascia un pochino tiepido. Preferire qualcosa che in qualche modo suggerisse una sua dinamicità già nella forma. Perché ad esempio non considerare una forma simile a questo brainstorming, con frecce, sottolineature e cambi di dimensione dei caratteri? Magari lasciando qualche casella con un punto di domada per indicare che lo spazio ad ulteriori aggiunte è aperto? La si potrebbe chiamare "Mappa per un movimento cittadino", tanto per variare i termini
In allegato trovate la versione precedente del manifesto
Marco: di sicuro impatto la forma della mappa, forse non così efficace nell'esprimere le priorità.
Potrebbe essere usata come strumento comunicativo durante l'elaborazione del programma, con successive ramificazioni sempre più dettagliate.
Jacopo: concordo con Marco; l'idea della mappa potrebbe essere bellissima come strumento di comunicazione ad esempio tramite manifesti (intendo le locandine). Ricordiamoci infatti che questo è, appunto un "manifesto" (a proposito: come lo chiamiamo? anche a me manifesto mi sa di vecchio) e che con l'elaborazione della vera e propria proposta programmatica avremo più spazio e più libertà.
Mario: invece di "manifesto" proporrei semplicemente "mappa" o "politiche 2.0" o se il nome della lista fosse "tutta un'altra musica" (come proposto nel forum), questo potrebbe essere lo "spartito" (da leggere anche come "s-partito", cioè negazione di un partito specifico) :-)
Ehm......mi scuso ma non conoscendo bene lo strumento ho sovrascritto il file del manifesto originario con l'ultima versione vigente......scusate!! :-D jacopo
A parer mio l'obiettivo di sintesi sul "capitolo giovani" è dare una risposta all'interrogativo "perché dovrei vivere a Belluno"?
Bisogna dunque declinare possibili risposte, in campi diversi.
Jacopo
Tra i servizi rivolti alle famiglie con bambini piccoli, molto utile potrebbe essere un servizio di baby-sitting in centro fra le 17 e le 19 e il sabato per dare respiro ai genitori e incentivare gli acquisti nei negozi
Sempre nei confronti delle famiglie con bambini, si potrebbe incentivare in Nevegal un target turistico con sconti speciali per i bambini e relative attrattive di parchi giochi, passeggiate didattiche ecc.
per esempio con politiche attente alle fasi della prima autonomia (alloggi a prezzi di favore per giovani), della creazione della famiglia (servizi rivolti alle coppie con bambini piccoli) e dell'inserimento lavorativo (vigilanza sull'osservanza delle buone condotte delle aziende, creazione di uno sportello di informazione sulla tutela del lavoro che non coinvolga direttamente i sindacati, verso i quali non tutti sono pronti a rivolgersi)
Il comune di Barletta lo sta sperimentando per primo da questo anno. Lo ha giustamente denominato reddito di formazione; è destinato a "giovani residenti frequentanti scuole superiori, formazioneprofessionale (corsi legalmente riconosciuti), università, scuole di specializzazionepost-universitaria, master" entro una fascia di età che va dai 16 ai 26 anni e per coloro"appartenenti a famiglia anagrafica con ISEE non superiore...". Sono interessati da questo bando anche i soggetti disabili con ISEE anche più elevato degli altri. Oltre al problema di partenza, il reperimento delle risorse finanziarie, sarebbe anche da capire in che percentuali ripartirle per ciascun grado di scuola, dati demografici alla mano.
La stessa regione Veneto ha approvato nel 2007 legge apposita che prevede: snellimento procedure amministrative per ottenimento autorizzazioni, intervento finanziario regionale per enti pubblici e soggetti privati, misure a favore dell'accessibilità ai servizi di trasporto.
Ottima cosa, aggiungerei che varie iniziative potrebbero essere realizzate coinvolgendo in primis le scuole, di tutti i gradi, dagli asili alle superiori, con i loro alunni e i genitori degli alunni.
Marco Purpora: ritengo che sia un argomento molto importante, poco affrontato. Occorre mettere in campo strumenti che evitino forme di dipendenza dai giochi (lotterie, scommesse) in luoghi autorizzati dal Comune.
Ad esempio con il Comune presente alla trattativa con gli Istituti bancari per l'erogazione di credito...
Per esempio pensare ad incentivi per la aziende che realizzano una certa percentuale dei loro costi raccogliendo risorse (servizi, forniture, lavoratori) all'interno della provincia (il comune mi semrba davvero limitante). Si potrebbe pensare anche ad un impegno diretto del comune in tal senso
Questo è molto interessante. Occorre però valutarne la fattibilità rispetto al quadro legislativo di riferimento. Ma la proposta politica di fondo è interessante e va sviluppata.
Jacopo Massaro: scusate se posto qui questo documento, ma non trovavo il modo giusto secondo lo schema di pensiero di questo brainstroming.
Riporto qui sotto i punti del nostro "manifesto del cantiere" del 2009, anche se va considerato che era un manifesto interno di un partito, quindi rivolto all'attività interna e, pertanto, esterna solo in modo indiretto.
Tuttavia, magari in qualcosa può aiutarci:
1. VALORIZZARE L’IMPEGNO E LE CAPACITA’ DEGLI ISCRITTI, riconoscendo ai circoli autonomia e libertà d’iniziativa locale, affidando loro la responsabilità di individuare soluzioni, proporre innovazioni, sperimentare strumenti di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini. Gli iscritti e gli elettori non sono strumenti da usare in campagna elettorale ma protagonisti delle scelte e dell’azione del partito.
2. DISCONTINUITÀ CON LA POLITICA DEL PRESUNTO CARISMA DI ALCUNI UOMINI POLITICI, realizzando, invece, una politica che si riconosce in passioni, obiettivi e progetti condivisi, nei luoghi tipici della politica e in quelli messi a disposizione dalle nuove tecnologie della comunicazione.
3. PARTITO COME LUOGO DI PROGETTUALITÀ SERIA E CREDIBILE, per fornire un concreto aiuto all’azione degli amministratori, nell’individuare soluzioni ai problemi dei cittadini con un’elaborazione politica non più affidata ai consulenti o amici di turno.
4. NO ALLA POLITICA DI PROFESSIONE, con l’introduzione di un limite tassativo al numero di mandati. Chi è scelto per incarichi di governo (sia locale che nazionale) non può non avere una professione nella vita. Se è giusto che una comunità sostenga chi l’amministra per il periodo in cui è eletto, non è accettabile continuare a mantenere persone che non hanno “arte” ma solo “parte”.
5. CHI HA SUBITO INSUCCESSI ELETTORALI PASSI LA MANO. Tra tante interpretazioni sulle sconfitte elettorali esiste una sola certezza: gli elettori hanno scelto diversamente. Il rispetto di tale scelta è questione centrale. Nessuno può essere emarginato o
penalizzato a seguito di una sconfitta elettorale. Può e dovrebbe mettere a disposizione la propria competenza per l’elaborazione di nuove politiche che saranno interpretate da chi lo sostituirà.
6. NO A PROGRAMMI ELETTORALI FRUTTO DI OPINIONI IMPROVVISATE E DEMAGOGICHE. I programmi elettorali dovranno fondarsi sullo studio e la conoscenza della realtà in cui si vuole agire, concentrandosi sui contenuti e non sui candidati.
7. NO ALLE AUTO-CANDIDATURE. I candidati alle consultazioni elettorali devono essere scelti dal partito, non dalle segreterie, attraverso la consultazione degli iscritti e simpatizzanti, in base alle proprie capacità e disponibilità ad attuare il programma elettorale elaborato nel partito. Si dovrà anche fornire loro strumenti d’aggiornamento e miglioramento, al fine di renderli più competenti, efficienti per sostenerli nel loro impegno civico.
8. SCELTA DELLA LAICITÀ. La Costituzione è impostata sul bilanciamento di diritti diversi, validi per tutti gli individui, e si forma secondo il principio che la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana (art. 32 Cost.). La laicità si alimenta con l’equilibrio e con il senso di misura, rispetto reciproco, dialogo e senso del limite. Anche nelle scelte di politica locale, il PD non può che restare fedele a questa impostazione.
es.: creazione della Belluno Beach, come estensione organica del centro cittadino.
Mi piaceva molto l'idea di incentivare tutta la sentieristica che dal centro cittadino porta al verde "fuori porta": di fatto è necessario restituire competenze alla Comunità Montana di Belluno-Ponte, che avrebbe già tale progetto, da realizzare magari in sinergia con i privati o, perché no, con le scuole attraverso l'Ufficio Scolastico Provinciale...
Incentivare e promuovere maggiormente la tenuta dei sentieri di montagna in stretta collaborazione con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi