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da danilo torres mancano 3 anni

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Napoli è una città ricca di storia e cultura, nota per le sue leggende e tradizioni uniche. I visitatori possono esplorare la città attraverso i City Sightseeing, autobus turistici a due piani che offrono una panoramica dei luoghi più affascinanti, accompagnata da audio guide in diverse lingue.

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NAPOLI

SCIENZE: IL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO

Il Vesuvio, unico vulcano attivo dell’ Europa continentale, fa parte di una vasta area vulcanica che si è originata circa 2 milioni di anni fa; l’attuale forma del vulcano è risultato del continuo susseguirsi, negli ultimi 25000 anni, di eruzioni esplosive ed effusive. Questi eventi hanno in parte demolito il vulcano più antico, il Monte Somma, all’interno del quale si è originato il Gran Cono del Vesuvio. Il Vesuvio ha una tipica forma tronco-conica il cui punto più alto i 1277m e il cratere ha attualmente un diametro di 450m ed una profondità di 300m. Alla base del cratere e all’interno della caldera del Somma si trovano diverse bocche eruttive, dalle quali sono fuoriuscite molte delle colate laviche di epoca storica, a partire dal 1631 fino all’ultima eruzione del 1944. Nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio sono presenti 230 specie minerali che sono originati da eruzioni effusive e esplosive. Tra queste l’Augite è una specie mineralogica molto comune nelle lave delle eruzioni del Vesuvio. Si tratta di un silicato della famiglia dei pirosseni avente formula chimica (CA,Mg,Fe)2 Si2 O6. L’augite si ritrova, solitamente, inglobata nella lava. Nella maggior parte dei casi, i cristalli sono rigettati già formati ed isolati durante le attività esplosive nella fase finale di un’ eruzione. Durante l’eruzione Stromboliana del 1660 furono eruttati dal Vesuvio detriti cruciformi che in un primo momento furono considerati prodigi divini. La spiegazione del fenomeno delle apparizioni delle croci è tuttora un mistero. Alcuni autori come Athanasius Kircher lo attribuiscono alla temperatura e ai minerali salini emessi durante le eruzioni . L'ipotesi dello scienziato Parascandola del 1947 è la più plausibile: i cristalli di augite espulsi durante l'eruzione sarebbero sviluppati di h2 SO4 (acido solforico) che sono rimbalzati sulle vesti lasciando impressa una macchia bluastra su di essa.

GEOGRAFIA: LA NAPOLI DEL GIAPPONE

Continuando a parlare del famoso Vesuvio, grazie al suggerimento della mia insegnante, scopro, con grande stupore, che esiste una città simile alla mia bellissima Napoli e anche essendo una città unica e inimitabile, nel lontano Giappone ne esiste una che sembra essere la sua sosia; viene chiamata “La Napoli dell’Estremo Oriente”, si trova esattamente nell’isola di Kyushu, si tratta di Kagoshima. Due splendide città che si somigliano in tanti particolari: entrambe offrono un panorama spettacolare con lo sfondo di un vulcano che si affaccia su un golfo, il clima mite, il cielo azzurro e soleggiato, la bellezza del mare e il calore dei suoi abitanti. Il vulcano attivo giapponese si chiama Sakurajima che sovrasta la baia di Kinko. Per queste simili caratteristiche, le due città sono unite in un meraviglioso gemellaggio sin dal 1960, una vera e profonda amicizia che si tramanda da generazione in generazione con continui scambi culturali e omaggi reciproci. Nel cuore della città partenopea vi è sia una strada del Vomero dedicata alla città sorella giapponese “Via Kagoshima” sia una piazzetta del Centro Direzionale “Largo Kagoshima”; mentre nella città giapponese vi sono sia alcuni tram cittadini dedicati alla storica ex capitale del regno delle due Sicilie, sia una strada “Napoli Dori” (Viale Napoli), così ci si sente a casa anche a distanza di migliaia di km in due meravigliose città turistiche con storia e cultura totalmente diverse ma unite da una vera e profonda somiglianza estetica. A Napoli, a Via Tasso, esiste anche un ristorante giapponese molto conosciuto che si chiama “Sakurajima” proprio per evidenziare questa stretta vicinanza, i cui proprietari, 4 napoletani, hanno voluto proporre un menu giappo-napoletano per questo storico gemellaggio, mentre dall’alta parte, esisteva un personaggio HarukichiShimoi, un samurai amico di D’Annunzio e Mussolini, che raccontava il viaggio Giappone-Napoli parlando solo in napoletano.

TECNICA: LA METROPOLITANA DI NAPOLI

Il Giappone, come ben sappiamo, possiede un’alta e innovativa tecnologia ma anche a Napoli stanno lavorando sulla nuova linea metropolitana dove ci sono state tante scoperte archeologiche durante la sua costruzione. Per gli amanti dell’arte contemporanea in visita a Napoli c’è tutto un mondo sotterraneo da scoprire. Il progetto artistico della metropolitana rappresenta aspetti molto interessanti di opere contemporanee in un contesto urbano. Si possono ammirare, pagando un semplice biglietto della metro, capolavori artistici tra colori, mosaici, luci, sculture, fotografie ecc. Quest’ ultima viene definita “la metro più bella d’Europa”. Alcune stazioni sono una vera e propria meraviglia; ad esempio a breve aprirà la stazione Duomo, questa è ricoperta da una cupola trasparente realizzata in acciaio e sarà come effettuare un viaggio tra modernità e antichità. Durante i lavori, infatti, furono ritrovati i resti del tempio dei Giochi Isolimpici, uno tra i reperti archeologici più importanti. La stazione Toledo, invece, si ispira ai temi della luce e del mare realizzando giochi cromatici che vanno dai colori sabbiosi del tufo al blu delle profondità delle acque. La grande Stazione “Chiaia”, una stazione sotterranea, è costituita da un edificio cilindrico alto circa 10 piani con una gradonata elicoidale coperto da una cupola in acciaio e in cristallo; un aspetto molto particolare da ammirare è la suggestiva opera “i 320 occhi” dell’artista Greenaway

INGLESE: THE CITY SIGHTSEEING

Parlando di mezzi di trasporto, ci sono degli autobus che permettono di visitare i luoghi più belli della città con un giro turistico pratico e suggestivo: si tratta dei City Sightseeing. City Sightseeingwascreated in 1999 in Seville, Spain, but the franchise brand waslaunched in the sameyear by “The World travel Market” in London, England. The franchise brand of thesebusesquicklyexpanded first across the UK and lateraround the world and was a great success. The characteristics of these buses are: red double-decker busses that recall The English ones, on board the audio guide, in eight different languages provides a descriptions of the wholeroute with anecdotes and curiosities about the history and traditions of eachplace. They offer different itineraries for the localsweep; in Naples, during the tour, you can alsolisten to the classic Neapolitan songs…visiting the city has never been so fun.

ITALIANO: LIBRO "LE LEGGENDE NAPOLETANE"

COPIA E INCOLLA QUESTO LINK PER GUARDARE IL VIDEO : https://spark.adobe.com/sp/urn:aaid:sc:EU:0e5f8372-2cf5-46b5-945f-2f349fbd2c3e?fmt=video

EDUCAZIONE CIVICA: LA DISOCCUPAZIONE

Uno degli aspetti problematici che presenta la mia città è sicuramente la disoccupazione, soprattutto per i giovani. L’istruzione è fondamentale, infatti le persone con titoli di studio più bassi hanno un rischio maggiore di essere disoccupate e di conseguenza anche i guadagni sono ovviamente miseri. Inoltre, tanti datori di lavoro sfruttano le persone sottopagandole e spesso senza registrare un regolare contratto di lavoro tenendole “a nero”. Questo è un aspetto molto triste e difficile da risolvere ma il cittadino partenopeo ha imparato a cavarsela nonostante tutto, sfruttando l’originalità e l’inventiva con “l’arte dell’arrangiarsi” e dal nulla si crea un mestiere, talvolta simpatico, talvolta sorprendente e anche se molte volte non può riservare proiezioni future elevate, intanto permette di superare questa realtà difficile.

ARTE: RENOIR "LA BAIA DI NAPOLI"

FRANCESE
Pierre-Auguste Renoir etait un peintrefrançaisconsidérécomme l’un des plus grandsreprésentants de l’impressionnisme. Pour Renoir la recherche de “beaute” n’ est pas une limitationdessujets, pour lui tout ce qui existevit,tout ce qui vit est beau, et tout ce qui est beaumérite d’ etrepeint. En 1881 Renoir, fascimépar la beauté de la ville napolitaine, l’immortalisaavecdélicatesse et magie dans l’oeuvre “La Baie de Naples”.Dans le tableau, vouspouvezadmirer una grande rue pleine de gens qui marchent et de caléches. Dans la baie, scintillante, desvoiliersnaviguent,avec le magnifique panorama en majestueuxVésuve.
Napoli è citta d’arte ricca di monumenti, di folklore, tradizioni, leggende, piatti tipici come la famosa pizza, diventata patrimonio dell’ UNESCO, la mozzarella, le sfogliatelle e tanto altro. Ricchi musei e collezioni uniche da vedere almeno una volta nella vita fanno di questa città una vera e propria perla d’ arte di tutti i tempi. Se parlassimo di paesaggi, Napoli offre uno scenario che tocca l’anima e il cuore di chiunque ammiri il suo spettacolare Golfo. Napoli non affascina solo il suo popolo ma chiunque ha la fortuna di posare gli occhi sulle sue vedute uniche al mondo. Numerosi sono gli artisti e le opere che profumano questa città. Renoir, pittore impressionista d’eccellenza, infatti, conquistato dallo splendore della città partenopea, riesce ad immortalarla con sensibilità e maestria attraverso l’opera “ La Baia Di Napoli “ che è stata la più vivida testimonianza della sua attività in Italia. Il dipinto raffigura, con delicatezza e magia, una grande strada piena di persone che passeggiano e carrozze trainate dai cavalli. Nella baia, spumeggiante, navigano le barche a vela, con lo stupendo panorama sullo sfondo in cui emerge, maestoso, Il Vesuvio. Oggi il quadro è conservato a New York, dove fa trapelare a tutti i visitatori l’emozione vissuta dal pittore francese nel suo paesaggio per le vie e per i vicoli di Napoli.

STORIA: LE 4 GIORNATE

Non tutti ricordano che Napoli durante la seconda mondiale è stata la prima città d’ Europa ad insorgere in armi contro i tedeschi, tracciando in questo modo a tutto il resto dell’Italia la strada da percorrere verso la democrazia e non tutti sanno che per questo motivo Napoli e il suo popolo hanno meritato una Medaglia d’oro al valore militare. A nessuno in tanti secoli noi napoletani abbiamo permesso di imporci il loro stolto pensiero perché Napoli è il luogo dove ti insegnano ad amare fin da piccoli la libertà e la dignità come fecero gli scugnizzi che cacciarono via i tedeschi nelle quattro giornate. La seconda guerra mondiale aveva ridotto la nostra città come uno scheletro. La povertà e la fame venivano ingigantiti dal dolore della morte dei propri cari che avvenivano sotto i bombardamenti che distruggevano case e affetti. Dopo l’avvenuto sbarco degli alleati in Sicilia, avvenne da parte dei tedeschi un’ intensificazione dei bombardamenti sulla nostra città. La popolazione, già di per se ridotta alla disperazione, priva di acqua, cibo e stremata dalla fame anziché abbattersi trovò la forza di risollevarsi e combattere. Combatterono tutte le fasce sociali della popolazione e con tutti i mezzi a loro disposizione: armi, mobili , materassi ed anche vasche da bagno pur di sbarrare la strada ai tedeschi venivano gettate dai balconi .La fine della guerra mostrò un bilancio terribile e Napoli alla fine del conflitto risultò essere la città più bombardata d’Italia e presto dovette subire nel dopoguerra un periodo pieno di angoscia.

MUSICA: LE CANZONI NAPOLETANE

Molti sono i problemi, nessuno lo nega, ma si sa, i napoletani affrontano sempre tutto con il sorriso, come dice una vecchia canzone napoletana “co sole n’fronte” tratta dalla nota canzone “O’ Sole Mio”. Chi non conosce la nostra musica tradizionale? È famosa in tutto il mondo. Nata intorno al XIII secolo come espressione spontanea del popolo napoletano; si sviluppa maggiormente dalla fine del 500 alla fine del 700. Il repertorio che va dagli inizi del XIX secolo all’immediato secondo dopoguerra, la canzone classica napoletana divenne simbolo dell’Italia musicale nel mondo; e il teatro S.Carlo, il più antico al mondo, richiamava i musicisti più famosi di tutta l’Europa. Tra i primi protagonisti ad aver portato queste canzoni all’attenzione del mondo furono: Enrico Caruso, Roberto Murolo fino ad arrivare ai più importanti cantautori innovativi come Pino Daniele, Renato Carosone, Massimo Ranieri. Famosi sono anche gli strumenti come il mandolino, o tamburello, la tammorra che è uno strumento a percussione e il suo suono incalzante ha dato vita alla cosiddetta “Tammurriata nera” dove si racconta Napoli durante la seconda guerra Mondiale.

RELIGIONE: SAN GENNARO

Io, come ogni napoletano che chiede al Santo un buon augurio dico “ San Gennà miettece a’ mana toja” e fa che il mio esame sia andato bene e non sia risultato troppo banale per aver raccontato ai miei insegnanti l’amore per la mia terra!

Concludo il mio elogio per la mia incantevole città con uno dei più famosi detti “vedi Napoli e poi muori” ed io mi sento di aggiungere: qui però siamo già in Paradiso!

Al napoletano puoi toccare tutto tranne Maradona e San Gennaro (scusate l’assurdo accostamento ma è così) Il legame che ha il nostro popolo con San Gennaro va ben oltre la semplice devozione per il Santo Patrono. E’ un sentimento viscerale che si rafforza anno dopo anno sempre di più aspettando il miracolo della liquefazione del sangue del martire nel giorno della ricorrenza della sua decapitazione, il 19 settembre. Il ripetersi, ogni anno, della liquefazione è considerato di buon auspicio per Napoli e la Campania. Il tesoro di San Gennaro si trova nel museo dedicato al Santo, all’interno del Duomo di Napoli e raccoglie reliquie e oggetti preziosi, diventati oracoli di fede. “Faccia Gialla” o “Faccia ngialluta” è il nome con cui i devoti chiamano San Gennaro per far emergere maggiore affetto, devozione e vicinanza al Santo; questo nome nasce perché la statua che lo rappresenta ha il volto d’oro.

EDUCAZIONE FISICA: MARADONA

Continuando a parlare della mia terra, non posso non citare il grande campione, simbolo del calcio napoletano, scomparso pochi mesi fa ed è rimasto nel cuore di ognuno di noi: Diego Armando Maradona. Il popolo partenopeo lo considerava e a tutt’oggi lo considera un vero eroe, grazie a lui, la squadra del Napoli nel 1987 vinse il suo primo scudetto. Diego è diventato l’idolo della gente, infatti a lui sono dedicati murales per le strade, gadget, souvenir ed infine il comune di Napoli ha autorizzato, dopo la sua scomparsa, a intitolare lo Stadio S. Paolo in “Stadio Diego Armando Maradona” e avrà all’interno anche un museo virtuale dedicato al campione, dove i visitatori, tramite un casco, potranno partecipare alle partite giocate da Diego e da tanti altri campioni che hanno vestito la maglia azzurra del calcio Napoli. Inoltre, ci sarà anche uno spazio organizzato per le migliaia di cimeli lasciati dai tanti tifosi fuori lo stadio nel giorno della sua scomparsa. I cimeli contengono moltissime sciarpe, scarpette, magliette, disegni e lettere di centinaia di bambini dedicate al “Pibe de Oro”. In attesa dei lavori per il museo, gran parte dei cimeli saranno esposti al museo Filangieri a Via Duomo.