Categorie: Tutti - barriere - resistenza

da Flava nuzzo mancano 4 anni

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Organigramma ad albero

Gli organismi possiedono meccanismi di difesa contro gli agenti estranei che si dividono in resistenza o immunità. L'immunità adattativa, o specifica, si acquisisce naturalmente attraverso la formazione di anticorpi, mentre la resistenza naturale, o immunità aspecifica, è innata e comprende barriere fisiche, chimiche e biologiche.

Organigramma ad albero

IMMUNOLOGIA- EMATOLOGIA

VACCINAZIONE E SIEROTERAPIA

LA VACCINAZIONE SI PRATICA A SCOPO PREVENTIVO ED E' UN MEZZO DI IMMUNIZZAZIONE ARTIFICIALE ATTIVA.
L'IMPIEGO DI TALI SIERI NON E' PERO' ESENTE DA PERICOLI, LEGATI A POSSIBILI REAZIONI ANAFILATTICHE. LA PROTEZIONE OFFERTA SI AGGIRA INTORNO A QUALCHE SETTIMANA.
FORNISCE ALL'ORGANISMO IMMUNOGLOBULINE UMANE O ANIMALI PREFORMATE; SI TRATTA DI UNA IMMUNIZZAZIONE ARTIFICIALE PASSIVA
LA SIEROTERAPIA
CI SONO I "RICHIAMI"
QUESTA PRATICA STIMOLA L'ORGANISMO A PROMUOVERE UNA RISPOSTA IMMUNITARIA, IN GRADO DI PROTEGGERE PER UN PERIODO DI TEMPO VARIABILE DAL INDIVIDUO DA UNA AGGRESSIONE DEGLI ANTIGENI CONTRO I QUALI E' STATO VACCINATO.
LA VACCINAZIONE CONSISTE NELL'INTRODUZIONE NELL'ORGANISMO DI MICRORGANISMI UCCISI O INATTIVATI O ANCHE DI LORO TOSSINE TRATTATE.
L'IMMUNITA' SI PUO' ACQUISIRE ARTIFICIALMENTE, NEL CORSO DELLA VTA, CON LA VACCINAZIONE O CON LA SIEROTERAPIA:

DISORDINI DEL SISTEMA IMMUNITARIO

LA DERMATITE DA CONTATTO E' UN ESEMPIO DI TALE TIPO DI IPERSENSIBILITÀ RITARDATA ED E' SCATENATA DA SOSTANZE CHIMICHE COME METALLI, OLI ESSENZIALI, COSMETCI ECC..
IMMUNODEFICIENZE SECONDARIE: ACQUISITE PER CAUSE VARIE: TUMORI, RADIAZIONI, INFEZIONI COME L'AIDS(SINDROME DA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA), CHE INTERFERISCE CON ENTRAMBE LE LINEE DELL 'IMMUNITÀ ESPONENDO CHI NE E' COLPITO A TUMORI E A INFEZIONI RICORRENTI SPESSO LETALI.
IMMUNODEFICIENZE PRIMARIE: CONSEGUENTI ALLA MANCATA ATTIVITÀ DEL MIDOLLO OSSEO. LE PATOLOGIE SONO TUTTE MOLTO GRAVI
LE IMMUNODEFICIENZE DERIVANO DA UN INSUFFICIENTE FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO. SI POSSONO DISTINGUERE IN:
FRA LE MALATTIE PIÙ COMUNI CHE HANNO CAUSA SCATENANTE ANCHE UNA COMPONENTE AUTOIMMUNE C'E L'ARTRITE REUMATOIDE, IL LUPUS ERITEMATOSO, LA SINDROME DI SJOGREN CHE INTERESSA LE GHIANDOLE SALIVALI ECC..
IN ALCUNI CASI IL SISTEMA IMMUNITARIO PERDE LA CAPACITA' DI RICONOSCERE IL "SELF". LA PERDITA DELLA TOLLERANZA IMMUNITARIA PRODUCE REAZIONI DI AGGRESSIONE NEI CONFRONTI DEGLI AUTOANTIGENI.
MALATTIE AUTOIMMUNI E IMMUNODEFICIENZE
NEL CASO SI VERIFICHI UN SECONDO CONTATTO CON LO TESSO ANTIGENE, DOPO QUALCHE GIORNO SI ASSISTE AD UNA REAZIONE INFIAMMATORIA CHE PUÒ ESSERE PIÙ O MENO ESTESA E PERSISTENTE.
GLI ALLERGENI SI LEGANO ALLE CELLULE DEI TESSUTI E INDUCONO I T-LINFOCITI A RIPRODURSI FORMANDO ANCHE CELLULE T DELLA MEMORIA.
IPERSENSIBILITA' DI TIPO 4(CELLULOMEDIATA O RITARDATA): QUESTE REAZIONI SI VERIFICANO DOPO DIVERSI GIORNI; IN QUESTO CASO NON SONO COINVOLT ANTICORPI MA T-LINFOCITI.
IPERSENSIBILITÀ DI TIPO 3(DA IMMUNOCOMPLESSI): HA LUOGO NEI CONFRONTI DI ANTIGENI SOLUBILI ED E' CAUSATA DALLA PERMANENZA IN CIRCOLO DI IMMUNOCOMPLESSI CHE NON VENGONO FAGOCITATI ED ELIMINATI, DEPOSITANDOSI ALL'INTERNO DI TESSUTI DOVE SVOLGONO AZIONE TOSSICA.
COMPRENDE LE REAZIONI DI TRASFUSIONE DI SANGUE PER INCOMPATIBILITÀ DI GRUPPO O FATTORE DI RH.
IPERSENSIBILITA' DI TIPO 2 (CITOTOSSICA): SI VERIFICA NEI CONFRONTI DI ANTIGENI ADESI ALLA SUPERFICIE DI CELLULE O TESSUTI, CON IL COINVOLGIMENTO DEL COMPLEMENTO.
GLI EFFETTI DELLA PRESENZA DI QUESTE SOSTANZE SONO: SECREZIONE ECCESSIVA DI MUCO, CRISI ASMATICHE,INGROSSAMENTO DELLE LABBRA E DELLA LINGUA,ABBASSAMENTO REPENTINO DELLA PRESSIONE IN SEGUITO A VASODILATAZIONE, NAUSEA, VOMITO E DIARREA.
GLI ANTICORPI Ig E SI LEGANO A CELLULE QUALI I GRANULOCITI BASOFILI E LE MASTCELLULE. I GRANULI CARATTERISTICI DI ENTRAMBI I TIPI DI CELLULE CONTENGONO MOLECOLE DI MEDIATORI CHIMICI, CHE VENGONO LIBERATI NELLA REAZIONE ANAFILATTICA: ISTAMINA, BRADICHININA, SEROTONINA.
IPERSENSIBILITÀ DI TIPO 1(ANAFILATTICA): INTERVIENE IN POCHI MINUTI IN SOGGETTI GIÀ SENSIBILI DA ANTIGENI QUALI VELENI DI INSETTI O POLLINI; GLI EFFETTI POSSONO ESSERE LOCALIZZATI O PIÙ GRAVI E A LIVELLI SISTEMATICO CON ESITO LETALE.
LA RIPOSTA IMMUNITARIA DELL'ORGANISMO PUÒ RISULTARE, IN ALCUNI CASI, SPROPORZIONATA ED ECCESSIVA, SI PARLA DI IPERSENSIBILITÀ O ALLERGIA. CI SONO 4 TIPOLOGIE DI IPERSENSIBILITA'

RISPOSTA UMORALE E CELLULARE

CON L'INTERVENTO DEI TH E CON LA PROCESSAZIONE DEGLI ANTIGENI T- DIPENDENTI DA PARTE DEI B-LINFOCITI, CHE SI COMPORTANO COSI COME CELLULE APC, ESPONENDO I FRAMMENTI ANTIGENICI SULLA LORO SUPERFICIE INSIEME CON MOLECOLE MHC E PRESENTANDOLI AI TH.
IN ENTRAMBI I CASI VENGONO PRODOTTE CELLULE B e T DELLA MEMORIA IMMUNOLOGICA

QUESTA FASE PORTA ALL'ELIMINAZIONE DELL'ANTIGENE E SI PUÒ' CONSIDERARE FASE EFFETTRICE.

IL TNF( TUMOR NECROSIS FACTOR): FATTORE DI NECROSI TUMORALE CON ATTIVITÀ CITOTOSSICA.VIENE CHIAMATO COSI PER LA SUA CAPACITA' DI LEGARSI ALLE CELLULE TUMORALI.

FASE DI "CONCENTRAZIONE COSTANTE" DI ANTICORPI PUÒ' DURARE MOLTI ANNI E LA RISPOSTA IMMUNITARIA E' ATTIVATA DA UNA CARICA ANTIGENICA INFERIORE A QUELLA NECESSARIA PER INDURRE LA RISPOSTA PRIMARIA.

OPSONIZZAZIONE: SE GLI ANTICORPI RICOPRONO L'ANTIGENE FACILITANDO LA FAGOCITOSI.

OPPURE PER MEZZO DELLA VIA ALTERNATIVA, INDIPENDENTE DALL'INTERVENTO DEGLI ANTICORPI. IN QUESTO CASO IL COMPLEMENTO PUÒ ESSERE CONSIDERATO UN MEZZO DI DIFESA GENERICO DELL' ORGANISMO.

IL SISTEMA DEL COMPLEMENTO PUÒ ESSERE ATTIVATO ATTRAVERSO LA VIA CLASSICA, CIOÈ CONSEGUENTE ALLA FORMAZIONE DELL' IMMUNOCOMPLESSO

HA LA CAPACITA'DI ESERCITARE CHEMIOTASSI, RICHIAMANDO LEUCOCITI NEI TESSUTI; ESSO E' RESPONSABILE PERO' ANCHE DI CONSEGUENZE NEGATIVE LEGATE ALL'INTERVENTO NELLE REAZIONI ALLERGICHE E IN REAZIONI ANAFILATTICHE GRAVI, CAUSATE DA UNA MASSICCIA LIBERAZIONE DI ISTAMINA.

E' UNO DEGLI ATTIVATORI DELLA REAZIONE INFIAMMATORIA INDUCENDO LA LIBERAZIONE DI ISTAMINA DA LEUCOCITI, MASTCELLULE E PIASTRINE.

UNA VOLTA ATTIVATO, IL COMPLEMENTO SVOLGE AZIONE CITOLITICA CAUSANDO LA LISI DELLA CELLULA ESTRANEA DOPO AVER APERTO DEI PORI SULLA SUPERFICIE.

ESSO E' FORMATO DA 11 GLICOPROTEINE TERMOLABILI DEL PLASMA, CHE POSSONO ESSERE INATTIVATE A 56°C PER 30 MINUTI.

CON QUESTO TERMIEN SI INDICA UN SISTEMA DI PROTEINE ENZIMATICHE AD AZIONE LITICA CHE RAFFORA L'INTERVENTO DEGLI ANTICORPI Ig G E Ig M.

IL COMPLEMENTO

NEUTRALIZZAZIONE: DELL'AZIONE DI TOSSINE O VIRUS

PRECIPITAZIONE: SE L'ANTIGENE E' SOLUBILE

GRUPPI DI CELLULE AGGLUTINAZIONE: QUANDO L'ANTIGENE E' CELLULARE

POICHÉ GLI ANTICORPI SONO POLIVALENTI, OGNUNO DI ESSI PUÒ' LEGARE CONTEMPORANEAMENTE PIÙ' ANTIGENI, PORTANDO ALLA FORMAZIONE DI AGGREGATI CHE POSSONO CONFIGURARSI COME:

L'ANTICORPO DI PER SE' NON DANNEGGIA L'ANTIGENE: LA FORMAZIONE DELL' IMMUNOCOMPLESSO SEGNALA GLI ANTIGENI AI SISTEMI EFFETTORI CHE PROVVEDERANNO AD ELIMINARLI.

L'UNIONE FRA ANTIGENE E ANTICORPO SI REALIZZA FRA I SITI COMBINATORI(EPITOPI E PARATOPI) PER MEZZO DI LEGAMI DEBOLI COME I LEGAMI A IDROGENO.

REAZIONE ANTIGENE/ANTICORPO

INFATT IL PERIODO DI LATENZAE' MOLTO PIU' BREVE E GLI ANTICORPI SONO RAPPRESENTATI SOPRATTUTTO DA Ig G .

LA RISPOSTA SECONDARIA: AL SECONDO CONTATTO CON LO STESSO ANTIGENE IL SISTEMA IMMUNITARIO REAGISCE PIU' VELOCEMENTE

QUESTO CONTATTO PROVOCA LA PRODUZIONE DELLA MEMORIA IMMUNOLOGICA COSTITUITA DA CELLULE B e T CHE SONO IN GRADO DI RICONOSCERE L'ANTIGENE ALLO STESSO TEMPO.

LA RISPOSTA IMMUNITARIA E' DI CONSEGUENZA DEBOLE(RISPOSTA PRIMARIA) RAGGIUNGE IL SUO PICCO DOPO UN PERIODO DI LATENZA DI ALCUNI GIORNI E SI MANTIENE COSTANTE PER POI DECRESCERE LENTAMENTE IN UN PERIODO DI QUALCHE MESE O ALCUNI ANNI.

AL MOMENTO DEL PRIMO CONTATTO DI UN ANTIGENE CON IL SISTEMA IMMUNOCOMPETENTE NON ESISTE MEMORIA IMMUNOLOGICA PER QUEL DETERMINATO ANTIGENE

RISPOSTA PRIMARIA E SECONDARIA

GLI INTERFERONI: FATTORI DI AMPLIFICAZIONE DELL'ATTIVITÀ

LE INTERLEUCHINE (IL): ATTIVATORI O INIBITORI DELL'ATTIVITÀ LINFOCITARIA E FAGOCITARIA.

IL TERMINE CITOCHINE INDICA UN COMPLESSO DI MOLECOLE CHE FUNZIONANO COME SEGNALI O TRASMETTITORI CHIMICI FRA I VARI PROTAGONISTI DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA. ESSE COMPRENDONO DIVERSE SOSTANZE FRA CUI:

MEDIATORI CHIMICI

A QUESTA FASE SEGUE LA PROLIFERAZIONE CARATTERIZZATA DA UNA VELOCE ESPANSIONE DEI CLONI LINFOCITARI CHE INIZIANO A RIPRODURSI ATTIVAMENTE DANDO ORIGINE A POPOLAZIONE SEMPRE PIU' NUMEROSE DI LINFOCITI B e T, CHE PRODUCONO UN ELEVATO NUMMERO DI ANTICORPI SPECIFICI PER LA RISPOSTA UMORALE E DI LINFOCITI.

SI VERIFICA UNA SEZIONE CLONALE, PER CUI A SECONDA DEL TIPO DI ANTIGENE, VENGONO SENSIBILIZZATI I CLONI LINFOCITARI B e T CHE POSSIEDONO I RECETTORI DI MEMBRANA SPECIFICI PER QUELL'ANTIGENE.

QUANDO AVVIENE IL CONTATTO FRA ANTIGENI E LINFOCITI, INIZIA LA FASE DI ATTIVAZIONE O FASE INDUTTIVA.

ATTIVAZIONE E PROLIFERAZIONE

LA DEGRADAZIONE DELL'ANTIGENE E L'ESPOSIZIONE DE SUOI FRAMMENTI INSIEME CON MOLECOLE MHC, NE PROVOCANO IL RICONOSCIMENTO DA PARTE DET T-HELPER, CHE CON L'INTERVENTO DELLE CITOCHINE, ATTIVANO LA PROLIFERAZIONE DEI T- CITOTOSSICI E DEI B-LINFOCITI CHE PRODUCONO ANTICORPI E DI ALTRI T-HELPER.
I T-LINFOCITI NON SONO IN GRADO DI RICONOSCERE AUTONOMAMENTE L'ANTIGENE E NON VENGONO ATTIVATI SENA LA SUA PROCESSAZIONE E PRESENTAZIONE DA PARTE DI CELLULE APC.
LA RISPOSTA CELLULOMEDIATA
DIRETTAMENTE, DA ANTIGENI T INDIPENDENTI, SENA L'INTERVENTO DEI T-HELPER. I B-LINFOCITI RICONOSCONO GLI ANTIGENI E SI TRASFORMANO IN PLASMACELLULE CHE PRODUCONO ANTICORPI.
RISPOSTA UMORALE: I LINFOCITI B POSSONO ESSERE ATTIVATI IN 2 MODI:

GLI ANTICORPI

GLI ANTICORPI SONO PROTEINE GLOBULARI (IMMUNOGLOBULINE) APPARTENENTI ALLA FRAZIONE ELETTROFORETICA DELLE GAMMA-GLOBULINE SERICHE CHE HANNO LA FUNZIONE DI LEGARSI ALL'ANTIGENE E BLOCCARLO FORMANDO IL COMPLESSO ANTIGENE- ANTICORPO.
LA REGIONE COSTANTE PARTECIPA A FUNZIONI EFFETTRICI COME LA LISI DELL IMMUNOCOMPLESSO E L'ATTIVAZIONE DEL COMPLEMENTO.

OPSONIZZANTI: SE SI FISSANO ALLE CELLULE BATTERICHE FAVORENDONE LA FAGOCITOSI.

DEVIANTI ( O FISSANTI) IL COMPLEMENTO: SE LO UTILIZZANO NELLA FORMAZIONE DELL'IMMUNOCOMPLESSO.

NEUTRALIZZANTI: ANNULLANO L'AZIONE DELLE TOSSINE MCROBICHE

LISINE: CAUSANO LA LISI CELLULARE

AGGLUTININE: PROVOCANO L'AGGLUTINAZIONE

-PRECIPITINE: PROVOCANO LA PRECIPITAZIONE DELL'ANTIGENE.

LE IMMUNOGLOBULINE VENGONO CLASSIFICATE ANCHE IN BASE ALLA LORO AZIONE DELL'ANTIGENE, SI DISTINGUONO IN:

Ig E: SONO MONOMERI BIVALENTI E COSTITUISCONO UNA PARTE TRASCURABILE DELLE Ig TOTALI. ESSE SONO COINVOLTE NELLE REAZIONI ALLERGICHE DA FARMACI, POLLINE ECC.. TUTTI CASI IN CUI LA CONCENTRAZIONE DI Ig E AUMENTA RAPIDAMENTE. LE IgE SI LEGANO AGLI ALLERGENI E TRAMITE IL FRAMMENTO Fac ANCHE AGLI EOSINOFILI, BASOFILI, MASTOCITI, CELLULE CHE LIBERANO ISTAMINA E ALTRI MEDIATORI CHIMICI,C CHE SCATENANO SINTOMI DELL'ALLERGIA.

Ig D: MONOMERI BIVALENTI SONO CIRCA 1% DELLE Ig. NON FISSANO IL COMPLEMENTO E NON ATTRAVERSANO LA PLACENTA. SONO RECETTORI DI SUPERFICIE DEI B-LINFOCITI.

Ig M: formate da 5 subunita', disposte a cerchio con i frammenti Fac al centro. sono DECAVALENTI e rappresentano il 10 % delle Ig. si trovano solo nel sangue e sono le PRIME IMMUNOGLOBULINE CHE SI FORMANO NELLA RISPOSTA PRIMARIA, NON FISSANO IL COMPLEMENTO, E NON ATTRAVERSANO LA PLACENTA. INSIEME CON LE Ig D COSTITUISCONO IN FORMA DI RECETTORI DI SUPERFICIE DEI B-LINFOCITI.

Ig A: immunoglobuline secretorie si rinvengono nei prodotti delle ghiandole esocrine quali latte, SALIVA, MUCO,LACRIME. NEL SANGUE ASSUMONO FORMA MONOMERICA, MENTRE NELLE SECREZIONI SI PRESENTANO COME DIMERI; SONO IL 15 % DELLE Ig

Ig G: SONO MONOMERI BIVALENTI SONO IL 75% DI TUTTE LE Ig SI TROVANO NEL SANGUE, ATTRAVERSANO LA PLACENTA E FISSANO IL COMPLEMENTO, CIOÈ' LO UTILIZZANO NELLA FORMAZIONE DELL' IMMUNOCOMPLESSO

CI SONO DIVERSE CLASSI DI IMMUNOGLOBULINE(Ig)

CLASSI DI IMMUNOGLOBULINE

L'ALTRA REGIONE E' DENOMINATA Fac(FRAMMENTO CRISTALLIZZABILE) E COMPRENDE LO STELO O GAMBO DELLA MOLECOLA ANTICORPALE E LE PARTI INFERIORI DELLE BRACCIA DELLA Y.
QUESTA REGIONE E' VARIABILE E SPECIFICA PER OGNI ANTICORPO E PRESENTA I SITI DI LEGAME CON L'ANTIGENE (PARATOPI).
NEL COMPLESSO DELLA MOLECOLA SI RICONOSCONO 3 REGIONI PRINCIPALI DUE SONO UGUALI CHIAMATE Fab( fragment antigen binding) COMPRENDONO LE 2 ESTREMITÀ' DELLA MOLECOLA, FORMATE DALLE ESTREMITÀ' DELLE DUE CATENE LEGGERE E DALLE PORZIONI ADIACENTI DELLE CATENE PESANTI.
STRUTTURA DEGLI ANTICORPI: LA MOLECOLA DELLE IMMUNOGLOBULINE E' COSTITUITA DA 4 CATENE POLIPEPTIDICHE, 2 LEGGERE (L) E DUE PESANTI (H) DISPOSTE A Y.

RICONOSCIMENTO E PROCESSAZIONE ANTIGENE

UNA FASE MOLTO IMPORTANTE NELLA REAZIONE IMMUNITARIA E' IL RICONOSCIMENTO, PROCESSAZIONE E PRESENTAZIONE DELL'ANTIGENE
I MACROFAGI, LE CELLULE DENDRITICHE E I LINFOCITI B PRESENTANO L'ANTIGENE AI LINFOCITI TH CHE RISPONDONO RIPRODUCENDOSI E PROMUOVENDO TRAMITE LE CITOCHINE LA PROLIFERAZIONE DEI B-LINFOCITI( CHE SI TRASFORMANO IN PLASMA CELLULE E PRODURRANNO ANTICORPI: IMMUNITÀ UMORALE) E DEI T- CITOTOSSICI ( CHE DISTRUGGERANNO CELLULE INFETTE: IMMUNITÀ CELLULO-MEDIATA.
LE CELLULE DENDRITICHE SI TROVANO NELL'EPIDERMIDE, NEI FOLLICOLI LINFATICI PRIMARI E SECONDARI.
TALI CELLULE SONO MACROFAGI, GLI STESSI B LINFOCITI ED ALTRE CELLULE LINFOIDI( CELLULE DENDRITICHE) CHE INTERVENGONO NELLA PRESENTAZIONE DEGLI ANTIGENI SOLUBILI.
QUESTI RECETTORI PERO' NON SONO IN GRADO DI RICONOSCERE L'ANTIGENE SE PRIMA QUEST'ULTIMO NON VIENE PROCESSATO( CIOE' PARZIALMENTE DEGRADATO) DA ALTRE CELLULE DETTE APC( ANTIGEN PROCESSING CELLS) CHE POI LO ESPONGONO SULLA LORO SUPERFICIE INSIEME CON PROTEINE MHC.
I T LINFOCITI POSSIEDONO RECETTORI DI MEMBRANA DENOMINATI CD4 E CD8, GLICOPROTEINE DI MEMBRANA RISPETTIVAMENTEDEI TH E DEI TC. PER CIO' QUESTE DUE LINEE LINFOCITARIE VENGONO CHIAMATE TCD4 E TCD8.
I B LINFOCITI HANNO COME RECETTORI DI MEMBRANA DELLE IMMUNOGLOBULINE. IN SEGUITO AL CONTATTO, QUESTI LINFOCITI RICONOSCONO L'ANTIGENE E SI TRASFORMANO IN PLASMA CELLULE CHE PRODUCONO IMMUNOGLOBULINE DELLO STESSO TIPO, CHE HANNO RICONOSCIUTO L'ANTIGENE E CHE NON SONO ALTRO CHE ANTICORPI.
RECETTORI DI MEMBRANA: SONO DIVERSI NEI LINFOCITI B e T.

IMMUNITÀ SPECIFICA

LE CELLULE NK SONO IN GRADO DI NEUTRALIZZARE CELLULE ESTRANEE (COME QUELLE NEOPLASTICHE) A PRESCINDERE DA UNA PRECEDENTE SENSIBILIZZAZIONE IMMUNITARIA.
OLTRE AI LINFOCITI T CITOTOSSICI ESISTONO ALTRI TIPI LINFOCITARI AD AZIONE EFFETTRICE NEI CONFRONTI DEGLI ANTIGENI, COME PER ESEMPIO LE CELLULE NK( NATURAL KILLER) E I LINFOCITI DELL' IPERSENSIBILITÀ RITARDATA.
HANNO VITA MOLTO LUNGA E RESTANO IN CONDIZIONI DI QUIESCENZA NEGLI ORGANI LINFOIDI, MA SI ATTIVANO DIVIDENDOSI VELOCEMENTE SE L'ORGANISMO ENTRA NUOVAMENTE IN CONTATTO CON LO STESSO ANTIGENE.
LA MEMORIA IMMUNOLOGICA E' SOSTENUTA DA CELLULE B E T DELLA MEMORIA CHE SI FORMANO IN SEGUITO ALLA SENSIBILIZZAZIONE ANTIGENICA E NE REGISTRANO LE CARATTERISTICHE.
I TC SONO LINFOCITI AD AZIONE EFFETTRICE, MENTRE I LINFOCITI TH E TS HANNO FUNZIONE REGOLATRICE.
LINFOCITI T- SUPPRESSOR (TS): SVOLGONO FUNZIONE REGOLATRICE E MODULANTE SULLA PRODUZIONE COMPLESSIVA DI LINFOCITI.
LINFOCITI T-HELPER (TH) CHE HANNO FUNZIONE DI STIMOLO E SUPPORTO ALLA PRODUZIONE DI LINFOCITI B E ANCHE DI LINFOCITI T ATTRAVERSO L'INTERVENTO DI MEDIATORI CHIMICI.
LINFOCITI T-CITOTOSSICI (TC): AD AZIONE CITOLITICA DIRETTA
QUESTA POPOLAZIONE LINFOCITARIA NON E' OMOGENEA, SI DISTINGUONO INFATTI IN:
QUANDO INVECE GLI ANTIGENI SONO LEGATI IN MODO STABILE SU CELLULE VIENE ATTIVATA LA RISPOSTA IMMUNITARIA CELLULOMEDIATA DAI T-LINFOCITI.
IL SISTEMA BASATO SUI B-LINFOCITI VIENE ATTIVATO QUANDO GLI ANTIGENI SONO LIBERI. IN QUESTI CASI LA STIMOLAZIONE ANTIGENICA INDUCE L'ATTIVAZIONE E LA PROLIFERAZIONE DEI LINFOCITI B CHE SI TRASFORMANO IN PLASMA CELLULE, LE QUALI PRODUCONO ANTICORPI CIRCOLANTI SPECIFICI PER QUEL ANTIGENE.
PER ELIMINARE LE CELLULE MORTE O MACROFAGI SI VERIFICA L'APOPTOSI, CHE E' UN MECCANISMO DI MORTE PROGRAMMATA PER CUI I LINFOCITI ED ALTRE CELLULE CHE DEVONO ESSERE ELIMINATE MODIFICANO IL LORO GENOMA FRAMMENTANDO E ALTERANO LA STRUTTURA DELLA LORO SUPERFICIE.
RAGGIUNTO LO STATO "ADULTO" I LINFOCITI MIGRANO NEGLI ORGANI LINFOIDI PERIFERICI E DI QUI DIFFONDONO IN TUTTO L'ORGANISMO. LA PRODUZIONE DI LINFOCITI NELL'ORGANISMO UMANO E' INCESSANTE (MILIONI OGNI GIORNO)E CIO' PORTEREBBE AD UN ECCESSIVA PROLIFERAZIONE COME AVVIENE NELLE LEUCEMIE.
LINFOCITI T: SE MATURANO NEL TIMO, RAPPRESENTANO LA QUOTA MAGGIORE DEI LINFOCITI CIRCOLANTI(70%) E VIVONO A LUNGO.
SI DISTINGUONO INFATTI: LINFOCITI B: SE MATURANO NEL MIDOLLO OSSEO SONO UNA QUOTA MINORITARIA DEI LINFOCITI CIRCOLANTI E HANNO VITA BREVE.
LA POPOLAZIONE LINFOCITARIA NON è UNIFORME, MA TUTTI I LINFOCITI NASCONO NEL MIDOLLO OSSEO DA CELLULE STAMINALI PER POI DIFFERENZIARSI IN VARI TIPI CELLULARI A SECONDA DELL'IMPRINTING.
E NEGLI ORGANI LINFOIDI SECONDARI O PERIFERICI: LINFONODI, FEGATO, MILZA, PLACCHE DI PEYER DELLA MUCOSA INTESTINALE.
I LINFOCITI SONO LOCALIZZATI: NEGLI ORGANI LINFOIDI PRIMARI O CENTRALI: MIDOLLO OSSEO, TIMO
Sottoargomento
ESSA METTE IN ATTO UNA RISPOSTA ALTAMENTE SPECIALIZZATA CHE E' IN GRADO DI IDENTIFICARE LE CARATTERISTICHE DI OGNI CELLULA O SOSTANZA MACROMOLECOLARE ESTRANEA.
IL SISTEMA IMMUNITARIO ADATTIVO COSTITUISCE UNA LINEA DI DIFESA DI 2 LIVELLO CHE ENTRA IN AZIONE QUANDO LE DIFESE NATURALI DI TIPO GENERICO NON SONO SUFFICIENTI A FRONTEGGIARE L'ATTACCO DEGLI ANTIGENI.

FATTORI ASPECIFICI DI DIFESA

LE DIFESE CHE UN ORGANISMO HA NEI CONFRONTI DI AGENTI ESTRANEI SONO LA RESISTENZA O L'IMMUNITA' CHE SONO DI 2 TIPI:
CI SONO DIFFERENZE NELLA SUSCETTIBILITÀ' O RECETTIVA' NE CONFRONTI DELLE INFEZIONI IN BASE ALLA SPECIE ANIMALE, ALLA DIVERSA RESISTENZA INDIVIDUALE O DI POPOLAZIONE.

LA CUTE E LE MUCOSE SONO IL PRIMO OSTACOLO DA SUPERARE PER I MICRORGANISMI O ANTIGENI. L'INGERITA' DI QUESTE PRIME DIFESE E' ESSENZIALE PER EVITARE LA PENETRAZIONE DI AGENTI ESTRANEI ATTRAVERSO FERITE O ABRASIONI.

IL COMPLEMENTO E' UN COMPLESSO MULTIPROTEICO AD AZIONE CITOLITICA PRESENTE NEL SIERO CHE PROMUOVE LA REAZIONE INFIAMMATORIA.

ESSA E' UN FENOMENO MOLTO COMPLESSO CHE COINVOLGE CELLULE FAGOCITARIE E MOLECOLE PLASMATICHE CHE CONTROLLANO LA MIGRAZIONE LEUCOCITARIA,L'ADESIVITÀ DEI LEUCOCITI ALL'ENDOTELIO DEI VASI SANGUIGNI E LA LORO SUCCESSIVA FUORIUSCITA PER RAGGIUNGERE LA SEDE DELLA REAZIONE DIFENSIVA INFIAMMATORIA.

FEBBRE: UN AUMENTO DI TEMPERATURA CORPOREA CHE SUPERA I 37°C CREA UN AMBIENTE MENO ADATTO ALLA RIPRODUZIONE DI MOLTE SPECIE BATTERICHE, FAVORENDO L'ATTIVITÀ' FAGOCITARIA.

LA REAZIONE INFIAMMATORIA, MEDIATA DALLA LIBERAZIONE DI ISTAMINA DAI TESSUTI DANNEGGIATI, PROVOCA UNA VASODILATAZIONE CHE FAVORISCE UN AUMENTO DEL FLUSSO DI SANGUE E LA FUORIUSCITA DAI CAPILLARI DEI LEUCOCITI AD AZIONE FAGOCITARIA

INFIAMMAZIONE: UNA REAZIONE DIFENSIVA LOCALIZZATA CON LO SCOPO DI CIRCOSCRIVERE I GERMI NEL PUNTO DI INFEZIONE, DI IMPEDIRE LA DIFFUSIONE O DI LIMITARE I DANNI CONSEGUENTI ALL'INGRESSO DI CORPI ESTRANEI.

FAGOCITOSI: AZIONE SVOLTA DAI GRANULOCITI NEUTROFILI DEL SANGUE E DAI MACROFAGI DEL SANGUE E DEI TESSUTI. SONO DIFFUSI NEGLI ALVEOLI POLMONARI, NELLA MILZA, NEL FEGATO, I LINFONODI

BARRIERE BIOLOGICHE SONO RAPPRESENTATE DA:

LE BATTERIOCINE VENGONO ELABORATE NEI GRAM NEGATIVI PER INIBIRE LA PRODUZIONE DI BATTERI PATOGENI DI ORIGINE ESTERNA.

GLI INTERFERONI SONO AGENTI ANTIVIRALI NATURALI SPECIE- SPECIFICI CHE MOLTE CELLULE PRODUCONO IN RISPOSTA A INFEZIONI VIRALI.

L'AZIONE DEL LISOZOMA UN ENZIMA CHE SI TROVA NELLE DIVERSE SECREZIONI CORPOREE, PROVA LA LISI DEL PEPTIDOGLICANO NEI BATTERI GRAM-POSTIVI.

BARRIERE CHIMICHE

BARRIERE FISICHE

OPPURE IN MODO PASSIVO ATTRAVERSO LA TRASMISSIONE MATERNO-FECALE DI ANTICORPI O ANCORA PREFORMATI CON LA SIEROTERAPIA
L'IMMUNITÀ ADATTATIVA O SPECIFICA SI PUÒ' ACQUISIRE PER VIE NATURALI IN MODO ATTIVO CON LA FORMAZIONE DI ANTICORPI CONTRO UNA DETERMINATA MALATTIA CHE VIENE SUPERATA CON AL GUARIGIONE.
RESISTENZA ACQUISITA O IMMUNITÀ ADATTATIVA O SPECIFICA, DI TIPO PASSIVO O ATTIVO, NATURALE O ARTIFICIALE
LA RESISTENZA NATURALE O ASPECIFICA E' LA RISULTANTE D VARI FATTORI CHE CONCORRONO S COSTRUIRE UNA "DIFESA DI PRIMO LIVELLO". NEL CASO QUESTE DIFESE SONO INSUFFICIENTI, INTERVIENE IL SISTEMA ADATTATIVO ACQUISITO, CHE HA ARMI STRATEGICHE, INDIRIZZATE IN MODO SPECIFICO VERSO OGNI TIPO PARTICOLARE DI ANTIGENE.
RESISTENZA NATURALE O IMMUNITÀ' ASPECIFICA: RAPPRESENTATA DA BARRIERE FISICHE, CHIMICHE E BIOLOGICHE, E' UNA CARATTERISTICA INNATA.

ISOANTIGENI DEI GLOBULI ROSSI E DEI TESSUTI

GLI ISOANTIGENI COMPRENDONO GLI ANTIGENI DEI GLOBULI ROSSI CHE SONO ALLA BASE DELLA COMPATIBILITA' DELLE TRASFUSIONI DI SANGUE.
NEL SISTEMA RH NON ESISTONO ANTICORPI NATURAL ANTI-RH NEL SANGUE MA QUESTI POSSONO FORMARE PER SENSIBILIZZAZIONE IMMUNITARIA. I DONATORI UNIVERSALI SONO GLI INDIVIDUI 0 RH-RIA DA TRASFUSIONE RH+ IN SOGGETTI RH-

ISOANTIGENI TISSUTALI

I GENI DEL COMPLESSO MHC SONO DIVISI IN 3 CLASSI CHE CONTROLLANO: LE INTERAZIONI FRA RISPOSTA IMMUNITARIA UMORALE E CELLULARE; LA TOLLERANZA VERSO GLI ANTIGENI SELF; LA SINTESI DI FRAZIONI CITOTOSSCHE DEL COMPLEMENTO.

PER QUESTO I PAZIENTO CHE SUBISCONO UN TRAPIANTO VIENE DEPRESSO FARMACOLOGICAMENTE IL SISTEMA IMMUNITARIO

CIO' PROVOCA UNA FORTE REAZIONE IMMUNITARIA DI RIGETTO DEI TESSUTI CHE VENGONO TRASFERITI IN ALTRI ANIMALI, UOMO COMPRESO.

IL COMPLESSO MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITÀ' (MHC) E' UN INSIEME DI GENI CHE CONTROLLANO LA PRODUZIONE DI ISOANTIGENI PROTEICI CHE SI TROVANO SULLE CELLULE E SUI TESSUTI DEI MAMMIFERI

MOLTO IMPORTANTE IL FATTORE RH (Rhesus) DETERMINATO DALLA PRESENZA DI ISOANTIGENI ERITROCITARI DENOMINATI C,c,D,d,E,e. L'ANTIGENE D DETERMINA LA PRESENZA DEL FATTORE RH. QUINDI CI SONO INDIVIDUI CON SANGUE RH +(POSITIVO) E RH - (NEGATIVO)
GLI INDIVIDUI 0 SONO DONATORI UNIVERSALI, MENTRE QUELLI DI GRUPPO AB POSSONO RICEVERE SANGUE DA QUALSIASI TIPO.
NELLE TRASFUSIONI E' IMPORTANTE EVIATRE SITUAZIONI DI INCOMPATIBILITA', CIOE' NON TRASFONDERE SANGUE CON ANTIGENI ERETROCITARI VERSO CUI IL SANGUE DEL RICEVENTE POSSIEDA ANTICORPI, ONDE EVITARE L'EMOLISI DEI GLOBULI ROSSI TRASFUSI CON CONSEGUENZE ANCHE LETALI.
I GENI SONO CONTROLLATI DA COPPIE DI ALLELI E HANNO 6 COMBINAZONI POSSIBILI: AA;BB;AB;00;A0;B0. QUESTI 6 GENOTIPI SI TRADUCONO IN 4 FENOTIPI: A;B;AB;0.
GRUPPO 0: NESSUN ANTIGENE SULLE EMAZIE, ANTICORPI ANTI-A e ANTI B NE SIERO.
GRUPPO AB: ANTIGENI A e b sulle emazie; nessun anticorpo nel siero
GRUPPO B: ANTIGENI B SULLE EMAZIE; ANTICORPI ANTI-A NEL SIERO
IL SITEMA ABO E' DIVISO IN GRUPPO A: ANTIGENI A SULLE EMAZIE; ANTICORPI ANTI-B NEL SIERO
QUESTI ANTIGENI ( GLICOPROTEINEE) SONO DI ORIGINE GENETICA E SONO TRASMESSI ERIDITARIAMENTE: SONO RIUNITI IN SISTEMI: SISTEMA ABO E QUELLO RH.

SELF-NON SELF: GLI ANTIGENI

SELF: indicare l’organismo e i suoi componenti.
ANTIGENI ETEROLOGHI: SONO PRESENTI IN PIU' SPECIE ANIMALI E INDUCONO UNA RISPOSTA IMMUNE VERSO ANTIGENI CHE NON HANNO RELAZIONE ALCUNA CON L'ANTIGENE ORIGINARIO.omento
ANTIGENI OMOLOGHI O ISOANTIGENI QUELLI COMUNI AD UNA STESSA SPECIE: DIPENDONO DAL COREDO GENETICO E POSSONO ESSERE PRESENTI IN ALCUNI INDIVIDUI O ASSENTI IN ALTRI
ANTIGENI AUTOLOGHI: SI TROVANO SULLE CELLULE, VERSO CUI IL SISTEMA IMMUNITARIO ESPRIME UNA TOLLERANZA IMMUNITARIA, CIOE' NON PUO' ESSERE SENSIBILIZZATO.
GLI ANTIGENI POSSONO ESSERE CORPUSCOLATI SE COSTITUITI DA CELLULE O SOLUBILI IN CASO DI TOSSINE BATTERICHE.
SE HANNO SOLO L'ANTIGENICITA' SONO DETTI IINCOMPLETI O APTENIE SI COMBINANO SOLO CON GLI ANTICORPI MA NON SI RIPRODUCONO.
O L'ANTIGENICITA': CAPACITA' DI LEGARSI IN MODO SPECIFICO CON GLI ANTICORPI O CON I RECETTORI DEI LINFOCITI T e B.
SONO DEFINITI COMPLETI QUANDO HANNO: L'IMMUNOGENICITA' : CAPACITA' DI SCATENARE UNA RISPOSTA IMMUNITARIA
ESSI SENSIBILIZZANO IL SISTEMA IMMUNITARIO DELL'ORGANISMO, INDUCENDOLO A PRODURRE PROTEINE SPECIFICHE(ANTICORPI)
GLI ANTIGENI SONO MICRORGANISMI ENZIMI O TOSSINE
NON SELF: agenti estranei all’organismo verso i quali si attiva una risposta immunologica.