da Edoardo Belotti mancano 9 mesi
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Mantenendo le istituzioni repubblicane, come fa a controllare la politica? Concentrando nelle sue mani molte delle cariche che già esistevano.
Il consolato che gli fu concesso nel 31 per sconfiggere Marco Antonio gli venne esteso per 10 anni, e lui lo mantenne sino al 23 per poi dimettersi
Nel 23 iniziò la seconda parte delle sue riforme, atte a concentrare il potere nelle sue mani ulteriormente
Il più importante cambiamento fu la sua rinuncia al consolato per accettare in cambio un potere mai esistito prima, ovvero il comando perpetuo delle province. Controllo di tutte le province romane
Gli venne poi concessa la "tribunicia potestas" ovvero tutti i poteri che avevano i tribuni della plebe pur non essendolo. D'ora in poi potrà porre il veto alle leggi che vengono proposte dai comizi.
Nel 2 a.C. venne acclamato "Pater Patriae" dal popolo, diventando una delle figure più popolari nella storia romana
Nel 5 d.C. uccise definitivamente le magistrature romane, togliendo ai comizi centuriati il diritto di votare i magistrati, e scegliendoli effettivamente lui
Nel 12 a.C. divenne Pontifex Maximus, controllando quindi il culto religioso di Roma e potendo promulgare leggi sui valori morali
Allo stesso tempo, ricopriva più cariche. Per esempio, mentre era console fu anche censore (29-28 a.C.)
Il senato, che era ormai composto da persone a lui fedeli, non gli impediva niente e, anzi, spesso lo nominava a cariche che lui non voleva nemmeno assumere
Nel 27 a.C. iniziò una serie di riforme che gli permisero di porre definitivamente fine a ogni possibilità di rinascita della repubblica, riforme che saranno le fondamenta dell'impero sino alla sua caduta nel 476 d.C.
Nel 27 decise di abrogare le misure di emergenza che erano state adottate per combattere Antonio, ridando ufficialmente al senato tutti i suoi poteri in una cerimonia sacra (solo di facciata, i poteri erano comunque nelle sue mani)
I senatori gli diedero quindi il titolo di "Augustus" (venerabile), in quanto "Restauratore della legalità repubblicana" questo titolo sarà d'ora in poi usato nella maggior parte della sua vita
Si farà chiamare Augusto anche nei luoghi ufficiali
Sapeva bene che una monarchia sarebbe stata la sua rovina, e quindi decise di chiamarsi "il primo tra i tanti", con le sue stesse parole: "non sono altro che il primo tra tanti miei pari" Per questo motivo il suo non si chiama "impero" ma "principato" e tutti gli imperatori a lui successivi seguiranno questo modello. Solamente dal II secolo d.C. si inizierà a parlare di "Dominato" in quanto l'imperatore inizierà a comportarsi come tale, lasciando stare tutte le formalità e comportandosi come un dio in terra
Caratteristica di Ottaviano, che manterrà per tutto il suo impero: riuscire a gestire il potere senza dare idea di essere un dominatore, ma dietro le quinte lo era
Quando qualcuno usava nei suoi confronti il nome "Dominus" (padrone) egli si offendeva, si dice che gli venisse la nausea ogni volta che veniva chiamato così. Voleva essere chiamato "princeps" a tutti i costi, uno che non era al di sopra degli altri e non li controllava con la forza. Uno che invece controllava la politica con il consenso, con l'amore del popolo e il supporto di tutte le classi
Ottaviano era infatti una persona molto timida, che solo in pochi casi mostrava la sua vera natura da manipolatore. Costruì la sua immagine nel tempo, risultando negli anni un uomo saggio e pacato, quando da giovane era stato spesso impulsivo