Categories: All - tecnologia - e-learning - equilibrio - risorse

by Federico Barattini 4 years ago

2797

e-learning: modelli e strategie didattiche

La scelta dei metodi didattici più efficaci ed efficienti dipende dal contesto formativo e dalle risorse disponibili. È essenziale trovare un equilibrio tra la presenza fisica e la formazione a distanza, considerando i vincoli del contesto e la disponibilità di risorse umane.

e-learning: modelli e strategie didattiche

e-Learning

riferimenti ID

ID sta per Instructional Design. La teoria ID individua i metodi adeguati affinché, date certe condizioni di istruzione, l'apprendimento risulti efficace, efficiente e attraente.

Principi di Merrill
Problem

L’apprendimento è facilitato quando:

- chi apprende è coinvolto nella soluzione di problemi reali

- l’allievo risolve una progressione di problemi

- l’allievo è guidato ad una esplicita comparazione dei problemi

Reigeluth
metodi
situazioni

condizioni di istruzione

vincoli infrastrutturali

ambiente d'apprendimento

apprendimento

allievo

risultati desiderati

appeal

efficenza

efficacia

definizione metodologico-didattica

Livello MicrodidatticoI metodi hanno carattere situazionale e non universale. Capire quali metodi sono preferibili ad altri in una determinata situazione.

storyboard
come comunicare i contenuti
come valutare
strategie
collaborazione
problem solving

WebQuest

ideato nel 1995 da Bearnie Dodge - Università di San Diego. Attività di ricerca guidata, in cui gli allievi, organizzati in gruppo, applicando una logica indiziaria, reperiscono informazioni in internet utili alla realizzazione di prodotti (un ipertesto, una guida cartacea, un giornale, un e-zine...), che si configurano come risultato della capacità dei discenti di elaborare autonomamente le informazioni da essi stessi trovate.Secondo la definizione di Dodge, un webquest è un'attività da svolgersi in internet, basata sul problem solving. Un webquest può trovare un elemento di arricchimento nell'integrare la videoconferenza, la telefonata, l'e-mail o altra forma comunicativa tecnologicamente mediata.Il webquest è diviso in alcune fasi prestabilite, la struttura è la seguente:Introduction TaskProcessEvaluation ConclusionCreditsTeacher page1. Introduzione: fornisce le informazioni di base;2. Compito: descrive quale compito debba svolgersi;3. Risorse: individua le risorse occorrenti per portare a termine efficacemente il compito assegnato. Delle risorse fanno parte tanto le risorse elettroniche, sia quelle predisposte ad hoc dal docente ed inserite in apposito sito, sia quelle liberamente fruibili nella rete, precedentemente visitate e recensite dal docente, quanto altro tipo di risorse, come i libri reperibili nella biblioteca della scuola o in altra biblioteca pubblica o privata, indirizzi e-mail o numeri telefonici di esperti a cui potersi rivolgere per ricevere risposta a quesiti utili alla soluzione del compito assegnato;4. Processo: una descrizione del processo che gli studenti debbono mettere in atto nella effettuazione del compito;5. Suggerimenti: si tratta di consigli che vengono offerti dal docente allo scopo di aiutare gli studenti ad organizzare le informazioni acqusite. I suggerimenti possono darsi sotto forma di domande a risposta più o meno giudata, consistere in griglie organizzative, in mappe concettuali, in schemi causa-effetto, ecc.6. Conclusione: è il momento che ricorda agli studenti cosa hanno imparato e li consiglia su come successivamente ampliare l'esperienza per acquisire ulteriore conoscenza.Un webquest, quantunque possa essere pensato come attività individuale, funziona meglio come attività di gruppo. Parimenti ha maggiore efficacia se vengono inclusi degli aspetti incentivanti la motivazione. Tra questi potremmo annoverare l'assegnazione di un ruolo oltre che di un compito (del tipo: siete dei detective, siete un funzionario di un'agenzia governativa...). Il ruolo potrebbe essere accompagnato da un piano d'azione (del tipo: siete stati incaricati di ritrovare..., dovete man mano che acquisite le vostre informazioni informare i vostri superiori utilizzando la posta elettroncia...). online si trovano molti esempi, templates, e generatori di web quest:http://www.webquest.orghttp://www.aula21.net/Wqfacil/webit.htm (non è un granché come layout ma è pratico)

role playing
simulazione
studio di caso
discussione
modellamento
tutoriale
lezione
modelli/architetture didattiche
collaborativa
a scoperta guidata
sequenziale o direttiva
ricettiva

macrotipologia didattica

Scegliere i metodi più efficaci, efficienti e attraenti in base alla situazione (allo scenario formativo)

vincoli da considerare

la situazione, il contesto

Disponibilità risorse umane

quale equipe serve / si ha / ci si può permettere.

Se non si ha un numero adeguato di tutor preparati , in rapporto ai numeri dell’utenza, necessariamente occorrerà orientarsi verso forme di “intelligente e ragionevole erogazione supportata”.

Un tutor può rispondere solo a domande ( eventualmente gestendole con un sistema di faq) o può svolgere una funzione istruttiva attiva, sollevando problemi, animando la discussione, andando a cercare alunni in difficoltà, personalizzando i consigli ecc...Questa seconda possibilità richiede ovviamente che il tutor gestisca un numero limitato di allievi.

Infrastruttura tecnologica

quando pensiamo alla infrastruttura tecnologica e alla sua organizzazione, tenere sempre a mente il concetto di affordanceda wikipedia:L'affordance è l'aspetto fisico di un oggetto che permette all'utilizzatore di dedurne le funzionalità o i meccanismi di funzionamento.Il termine è stato introdotto nel 1966 dallo psicologo James J. Gibson.Più alta è l'affordance più sarà automatico ed intuitivo l'utilizzo di un dispositivo o di uno strumento. Ad esempio, l'aspetto di una maniglia dovrebbe far intuire al meglio e automaticamente come la porta vada aperta: se tirata, spinta, o fatta scorrere (una porta che si apre automaticamente al passaggio ha una scarsa affordance, poiché è molto poco intuitivo il suo funzionamento).Tra gli oggetti con un'ottima affordance vi sono, ad esempio, la forchetta o il cucchiaio, strumenti che nel corso dei millenni sono stati affinati dall'uomo fino alla forma odierna, estremamente intuitiva e di semplicissimo utilizzo.

Scaffolding

l'ambiente di apprendiemnto deve essere dotato di appoggi, sostegni, appigli per l'orientamento dei singoli utenti. (blocchi laterali in moodle....)

efficacia, efficienza, appeal

costi/tempo/attrazione per lo studente

Affordance

quando pensiamo alla infrastruttura tecnologica e alla sua organizzazione, tenere sempre a mente il concetto di affordance per ridurre al minimo lo sforzo cognitivo dell'utenteda

semplicità, immediatezza, riconoscibilità

wikipedia:L'affordance è l'aspetto fisico di un oggetto che permette all'utilizzatore di dedurne le funzionalità o i meccanismi di funzionamento.Il termine è stato introdotto nel 1966 dallo psicologo James J. Gibson.Più alta è l'affordance più sarà automatico ed intuitivo l'utilizzo di un dispositivo o di uno strumento. Ad esempio, l'aspetto di una maniglia dovrebbe far intuire al meglio e automaticamente come la porta vada aperta: se tirata, spinta, o fatta scorrere (una porta che si apre automaticamente al passaggio ha una scarsa affordance, poiché è molto poco intuitivo il suo funzionamento).Tra gli oggetti con un'ottima affordance vi sono, ad esempio, la forchetta o il cucchiaio, strumenti che nel corso dei millenni sono stati affinati dall'uomo fino alla forma odierna, estremamente intuitiva e di semplicissimo utilizzo.

Contenuti

testo o multimedia o interattività

-può essere una semplice informazione testuale. Una risposta chiarificatrice, ad una domanda rilevante, rimane statisticamente la forma più pratica ed efficace dell’interazione in rete. Può essere fornita da un tutor, da un esperto, o anche da un pari

-presentazione testo e immagine statica. Qui bisogna curare la congruenza tra immagine e testo

-presentazioni con piccole animazioni. Qui bisogna seguire le regole della comunicazione multimediale ed evitare sovraccarico cognitivo. Generalmente sono le forme attraverso le quali- se ben curate- la comunicazione multimediale può offrire maggior valore aggiunto rispetto al testo

-animazione e/o video. Sono rari i casi in cui sono effettivamente utili didatticamente. quanto meno occorre “trattarli”.

La natura del contenuto veicolato è in rapporo al dominio trattato e all’obiettivo (conoscenza, capacità, abilità, competenza) e condiziona a sua volta la scelta didattica.

Non è valida la regola “tanta più interattività” tanto più apprendimento

fissi/dinamici

da aggornare durante il corso o no...

apertura/chisura

Grado di chiusura del contenuto si riferisce al fatto che i contenuti siano rappresentabili in un dominio chiuso (e dunque valutabili anche con sistemi automatici, del tipo giusto-sbagliato) oppure siano di natura complessa (piu punti di vista possono coesistere ed anche essere entrambi validi ecc..) e dunque richiedono esperti valutatori umani.

conenuti chiusi: dati, fatti, norme (unici e specifici) procedure (azioni step by step) contenuti aperti: concetti ( se discussi, altrimenti sono chiusi) processi (progettare, lavorare alla creazione, allo studio di qualcosa...) pricipi


Obiettivi formativi

creare competenze

saper fare sapere essere sapere agire in situazione mobilitando le proprie risorse interne e le risorse del contesto

generare abilità

saper fare

fornire conoscenze

saperi prevalentemente teorici

Utenti

disponibilità a dedicare tempo

ad esempio una forma blended rispetto ad una tradizionale formazione d'aula richiede un tempo extra al corsista da dedicare ad eventuali interazioni/leggere e scrivere mail) ed eventuali lavori collaborativi ed e-tivities.

situazioni di scarsa motivazione, di difficoltà di accesso, di partecipazione saltuaria da sostenere nei tempi lunghi, giocano a favore di metodi più erogativi, con momenti di condivisione, o approcci basati su faq o “rapid learning (piccole pillole di informazione, su quesiti particolari..).

disponibilità alla collaborazione

bisogni formativi

L' analisi dei bisogni formativi è uno studio (o quanto meno una riflessione preliminare) sul contesto su cui si opera, voltaa ad individuare- valorizzare le ragioni che giustificano il progetto (si mostra che c'è un'esigenza reale, sentita, di attivare quella iniziativa, per motivi di crescita sociale, economica o culturale...). Possono essere coinvolte le "parti interessate" (studenti, docenti, familiari) ma anche altri attori (parto sociali, stakeholders del territorio eccc.). In genere si traduce in dati (quantitativi e qualitativi)

omogeneità di interesse

expertise

una buona padronanza già posseduta della materia (corsisti gia esperti) offre valore aggiunto a metodi problem based e collaborative based approcci collaborativi possono comunque essere resi impraticabili da atteggiamenti competitivi tra gli utenti e da scarsa partecipazione.

accesso alla tecnologia

numero

l’aumento del numero dei corsisti a fronte di un numero basso di tutor , gioca evidentemente a favore di soluzioni più erogative. Ma anche le soluzioni erogative possono essere variamente dosate, magari integrate con alcuni momenti di condivisione....

distanza fisica

Grado di autogeneratività

Il corso è un intervento mirato e circoscritto (assenza di autogeneratività) o vuole innescare un processo (autogeneratività)? innescare processi di apprendimento endogeni o no

Presenza/distanza quale equilibrio
tipo di e-learning
Informal learning

  • Npn prevede un percorso formativo specifico.Apprendimento tra pari (peer to peer)E' l’attività correlata a una data conoscenza (in particolare la sua applicazione) ad essere la molla più efficace a spingere verso l’acquisizione di quella stessa conoscenza.
  • Comunità professionali/ex corsisti

  • la comunità di pratica è il prodotto di un percorso formativo.I corsisti applicano nel mondo reale e si ritrovano a interagire a distanza per supportarsi a vicenda. Si allarga la base di conoscenza condivisa. Si crea conoscenza in situazione.Si procede verso l'informale (gli erogatori del corso potrebbero prevedere forme di supporto: esperti, materiali, seminari...
  • problem solving e socializzazione.Hanno bisogno di un innesco:problema professionalesocializzazione del problemaricerca della soluzionesocializzaizone della soluzione
  • gruppo di lavoro

    lavoro ad un progetto comune

    comunità di pratica

    soggetto collettivo che crea apprendiemento attraverso pratiche collaborative mirate alla risoluzione di problemi.

    comunità delle migliori pratiche

    socializza esperienze pregresse

    gruppo di interesse

    discute

    condivisione via web

    legta ad un sito o un portale

    supported online learning (apprendimento in/a rete)

    integrated model (collaborative)

  • attività collaborative.contenuti predeterminati e non, si producono anche con le interazioni e con attività apposite. Il tutor coordina e collabora con gli utenti. Tale tipologia può proseguire finito il percorso formale in una modalaità di apprendimento più informale basato sulla comunità di pratica e networked learning.
  • networked learning

  • apprendimento collaborativo in rete
  • wrap around

  • lett. avvolgere (concetto di ambiente di apprendimento) è costrutito attorno all'utente e si adatta al progredire della didattica. Conenuti generalmente meno strutturati del precedente, si implementano anche durante il corso, il tutor agisce come facilitatore interagendo individualmente o con i gruppi (push)
  • web-based training (autoformazione)

    content and support

    sui contenuti, erogativa. supporto tutor limitato

    apprendimento assistito

  • Uso di materiali didattici più assistenza (tutorship pull)Uso di materiali didattici più tutoring (tutorship push -attiva- tutor formatore e/o tutor di rete
  • apprendimento individuale

  • materiali strutturati per l'autoformazionetutorship assente o di tipo pull (attesa), tutor di percorso/orientatore