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by Pasquina Rinaldi 2 years ago

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I PRINCIPI COSTITUZIONALI "12 articoli per...11 classi"

In un progetto didattico per le scuole primarie, gli studenti delle classi quinte esplorano l'ordinamento della Repubblica Italiana e il ruolo delle autonomie locali. Le classi prime si concentrano sull'

I PRINCIPI COSTITUZIONALI

I PRINCIPI COSTITUZIONALI "12 articoli per...11 classi"

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

ART. 11
La violenza nei film, nei testi letterari, negli esperimenti scientifici...
La pace e la guerra nella storia
Costruzione di buone praticche in materia ambientale
La ricerca tecnico-scientifica e le sue ricadute nella vita quotidiana
ART. 8
Il dialogo interreligioso
Il valore del rispetto di tutte le religioni
ART. 7
Le differenze tra Stato confessionale, teocrazia, Stato laico, ateismo di Stato
I principi della laicità dello Stato
ART. 6
Elementi di mediazione linguistica ai fini del superamento dei conflitti
Le minoranze linguistiche in Italia

SCUOLA DELL'INFANZIA

ART. 10
La conoscenza di se stessi attraverso il confronto con chi è diverso
La collaborazione con i compagni
ART. 9
Il valore della diversità
Il senso di appartenenza alla comunità
Il patrimonio artistico del Paese
I comportamenti rispettosi dell'ambiente

SCUOLA PRIMARIA

CLASSI QUINTE
ART.5 -L'Ordinamento della Repubblica. -Il ruolo delle autonomie locali
CLASSI QUARTE
ART. 4

-Il lavoro contribuisce al progresso della società

-L'importanza del lavoro

CLASSI TERZE
ART.3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali

ESSERI UMANI

Musica e arte

A conclusione del percorso, l’insegnante di musica propone l’ascolto della seguente canzone:

-        Esseri Umani- Marco Mengoni

 

I bambini memorizzano il testo, la intonano e illustrano con diverse tecniche i messaggi espressi

DIFFERENZE DI GENERE

Geografia

Si riprende l’articolo 3 e si sottolinea che tutti gli uomini sono uguali senza distinzione di sesso.

L’insegnante introduce un terzo tipo di differenza quella tra maschio e femmina. Spesso questa differenza produce una disuguaglianza molto discriminante tanto che la sua eliminazione costituisce il quinto obiettivo dell’AGENDA 2030.

Prima di analizzare il concetto di parità di genere, l’insegnante introduce e presenta brevemente l’Agenda 2030.

 

AGENDA 2030 COS’È?

Pag. 4 dell’Agenda di Educazione Civica allegata al testo.

Invita quindi i ragazzi alla riflessione dopo aver visto il video:

https://www.youtube.com/watch?v=sLI70MkKVCI&ab_channel=Fanpage.it

Per la seconda parte, lo spunto di riflessione viene offerto dalla vignetta postata dal miliardario indiano Anand Mahindra in solidarietà alle donne

lavoratrici, diventata virale sui social nel marzo 2019.

 


UNA SINFONIA DI LODI A UN SOLO DIO

Religione

Si riprende l’articolo 3 e si sottolinea che tutti gli uomini sono uguali anche se professano religioni diverse. Il fine di ogni religione è la salvezza che si raggiunge attraverso valori condivisi quali la pace, l’amore e la fratellanza.


L’insegnante introduce l’argomento con la visione del video: https://www.youtube.com/watch?v=1yx1Si2uHp8.

Focalizza l’attenzione sul “simbolo” che genera nel ragazzo protagonista del video un profondo cambiamento di prospettiva nei confronti dello straniero.

Mediante una massima di un pensatore musulmano, il docente stimola una discussione. Poi presenta citazioni e preghiere che contraddistinguono i diversi credi religiosi, di cui i bambini disegnano i simboli e i luoghi di culto.

 

 

LA RAZZA NON ESISTE

Scienze e storia

Si riprende l’articolo 3 e si sottolinea il concetto di razza, sottolineando come scientificamente il concetto di razza non esista, perché le migrazioni dei nostri antenati hanno mescolato tutti i geni. Si può al massimo tentare di suddividere l’umanità attraverso alcuni gruppi di geni simili, che corrispondono all’incirca alla suddivisione geografica dei cinque continenti: eurasiatico, est asiatico, africani, americani e popolazioni dell’Oceania.

 

Presentare il video in lingua originale.

The Dna Journey  Far partire il video dal minuto 1:12

https://www.youtube.com/watch?v=2tWrVJPmBpI

In alternativa si può mostrare la copertina del “National Geographic”, tutto dedicato alle razze.

 

 

 

 

 

NON VALUTIAMO LE DIFFERENZE

Matematica

Anche nel piccolo mondo della scuola esistono tante differenze.

Per esempio, tra compagni è facile ed evidente notare che si proviene da località molto diverse.

Ci sono delle diversità facilmente riscontrabili in classe Se sì, quali?

Ci sono inoltre differenze meno evidenti, ma altrettanto importanti.

Con la partecipazione attiva degli studenti, l’insegnante crea alla lavagna (o su un cartellone) una tabella in cui vengono riportati i nomi degli studenti suddivisi in base alle preferenze qui indicate.

Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero? (pagina 114)

 

Raccogli i dati, cioè il numero delle preferenze, e registrale in una tabella di frequenza in cui sono riportate le seguenti voci:

  1. MI PIACE FARE SPORT
  2. MI PIACE DISEGNARE
  3. MI PIACE CANTARE
  4. MI PIACE LEGGERE

Rappresenta i dati con un grafico a colonna (istogramma) o a disegni, (ideogramma), indicando sempre la legenda.

   

Interpreta i dati.

Dall’ indagine effettuata puoi concludere che:

hanno espresso la loro preferenza……..  ;

il dato che ricorre con minor frequenza è ……..;

la moda, cioè il dato che ricorre con la maggior frequenza, è…….

 

 

SIAMO TUTTI UGUALI O TUTTI DIVERSI?

Italiano

L’insegnante scrive alla lavagna la prima parte l’articolo 3 della Costituzione italiana:

 

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione

di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."

 

SPERIMENTARE LA DIVERSITÀ

 

Il docente chiede ai bambini: “È vero che siamo tutti uguali?” e invita loro a osservarsi. Divide poi gli alunni per gruppi, in base per esempio al colore dei capelli o degli occhi. Effettuata questa suddivisione, si passa a una ripartizione diversa, in base al sesso, per cui si formeranno due gruppi alternativi rispetto ai precedenti.

L’insegnante chiederà agli studenti di dividersi nuovamente, questa volta in base allo sport che desidererebbero praticare (per esempio: nuoto, pallacanestro, ginnastica artistica…). E di nuovo i gruppi cambieranno.

Con questa esperienza si vuole dimostrare alla classe che le diversità dipendono dai criteri di selezione utilizzati e che quindi non esiste un concetto di “diverso assoluto”, ma che si parla sempre di “diverso in relazione a”.

Il docente fa riflettere poi gli alunni sulla parola pregiudizio, partendo dalla sua etimologia: il pregiudizio è un pre-giudizio, un’opinione convinta e spesso errata formulata prima della conoscenza effettiva di qualcosa o qualcuno.

Si presenterà il video in lingua originale. (Il video proposto è in inglese con i sottotitoli in lingua.)

All That We Share (https://www.youtube.com/watch?v=jD8tjhVO1Tc&t=12s)

 

CONVERSAZIONE


NON VALUTIAMO LE DIFFERENZE

 

Dopo la visione del video, l’insegnante invita gli studenti a un dibattito, ripartendo dall’attacco iniziale articolo 3 della Costituzione per arrivare a notare che sono elencate le differenze (“di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”) e che l’eguaglianza e la dignità sociale sono intese di fronte alla legge. Significa cioè che le differenze non spariscono ma che meritano, da parte di uno Stato, di non essere valutate nel giudicare una persona prima di conoscerla.

CLASSI SECONDE
ART. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i DIRITTI inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei DOVERI inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

IL DIRITTO AL GIOCO

SCIENZE

La funzione del gioco

L'argomento viene introdotto dalla riflessione sulla funzione del gioco tra gli animali.

La lettura del testo che segue aiuta a comprendere come il gioco sia uno strumento per apprendere e acquisire delle abilità.


I cuccioli giocano

Non c'è spettacolo più bello dei gattini di poche settimane che fingono di lottare,

si rincorrono, si abbracciano. Ma si divertono anche con la coda della madre, che

quasi per provocarli si muove, si incurva, si raddrizza. Per i micini è un giocattolo

eccitante che cercano di acchiappare in tutti i modi; come lo diviene del resto

qualsiasi cosa, un bastoncino, una palla, un gomitolo di lana. I piccoli imparano

così la difficile arte della caccia.

Ma giocherelloni non sono soltanto i gattini. Lo sono anche i cuccioli delle tigri,

delle giraffe, dei tassi, delle volpi... Si rincorrono, saltano, fanno capriole, si

nascondono e aspettano al varco il compagno per coglierlo di sorpresa, si trastul-

lano con ciuffi d'erba, si azzuffano in duelli innocenti.

Il gioco, con gli inseguimenti, le corse sfrenate, i corpo a corpo, serve a fare di ogni

cucciolo un adulto agile e resistente, capace di sfuggire ai predatori e di inseguire

le prede.

Il gioco sarebbe una specie di corso per imparare a diventare adulto.

(Adattamento da: http://www.caniegatti.com)



Nel testo emerge che, per gli animali, il gioco ha le seguenti funzioni:

• divertire;

• esercitare il corpo (sviluppare agilità e robustezza);

• imparare a cacciare;

• apprendere a difendersi.



A questo punto è possibile sviluppare il collegamento con il ruolo del gioco in un bambino



INGLESE

The toys

GEOGRAFIA

I contesti di gioco in rapporto agli spazi

Costruire una tabella per rappresentare i luoghi in cui i bambini giocano di solito (nel quartiere, a casa, a scuola). Per ogni luogo il bambino deve specificare con chi gioca, quando e a che cosa gioca.

STORIA

Il gioco nel tempo

Alcuni giochi e giocattoli hanno subito qualche trasformazione nel tempo: giochi come il cerchio, la trottola, la palla, nascondino erano conosciuti dai nonni.

1. Si propone di effettuare una visita al museo in cui poter osservare giocattoli appartenenti al passato.


2. Si può realizzare un'indagine in famiglia: intervista a genitori e nonni sui loro giochi preferiti.

Giocando si impara: software didattici

EDUCAZIONE FISICA

Giocando si impara: giochi di movimento

1. Cerco con gli occhi (in aula)

• Da 4 a 10 giocatori

• Oggetti di piccole dimensioni

Il conduttore del gioco mostra ai partecipanti un oggetto qualunque: una matita, una sca-

tolina, una caramella... purché di piccole dimensioni. I concorrenti escono dall'aula per

dargli il tempo di nasconderlo in un luogo abbastanza visibile.

I giocatori entrano e iniziano a ispezionare l'aula attentamente, solo con gli occhi, senza

spostare nulla. Quando un concorrente ha individuato l'oggetto nascosto, ne comunica l'e-

satta posizione al conduttore a bassa voce ed esce dall'aula senza dir niente ai compagni.

Perde chi trova per ultimo l'oggetto.


2. Percorso di memoria (in palestra)

• Squadre con gruppi di 5-6 giocatori

• Percorso con ostacoli

Si stabilisce un percorso con ostacoli. Ogni squadra sceglie un capo che si pone all'estremità del percorso, mentre gli altri componenti si pongono all'estremità opposta. L'insegnante comunica a ogni capo una frase che contenga un numero di parole pari al numero

di giocatori della sua squadra (per es.: L'acqua sgorga dalle sorgenti di montagna).

Il primo giocatore corre lungo il percorso a ostacoli fino al suo capo che gli comunica la

prima parola della frase scelta. Il giocatore deve tornare indietro e sussurrare la parola al

secondo giocatore facendo in modo che gli altri non la sentano. Poi si siede e aspetta.

Il secondo giocatore corre dal capo e riceve la seconda parola della frase.

Susurra al terzo giocatore le due parole, quindi si siede e aspetta. E cosi via fino all'ultimo

componente della squadra.

L'ultimo giocatore deve, una volta tornato indietro, gridare la frase completa.

Se è esatta il capo grida "BEN FATTO" altrimenti comunica quali sono gli errori ai giocatori ai quali corrisponde una parola inesatta, essi devono correre di nuovo a riportare la parola giusta al capo.

IL DIRITTO ALLA FAMIGLIA

MATEMATICA

Il lavoro dei genitori: indagine, raccolta dati, diagramma a blocchi

IL LAVORO DEI GENITORI

1. Svolgi una piccola indagine nella tua famiglia. Chiedi ai tuoi genitori che lavoro svolgono.

Completa la tabella, scrivendo il lavoro dei genitori in corrispondenza del luogo in cui svolgono l'attività:

  1. In campagna
  2. In fabbrica
  3. In ufficio, in ospedale, a scuola, ...



Rappresenta i dati emersi con un diagramma.

RELIGIONE

La mia famiglia

1. Sottolinea ciò che di importante ricevi dalla tua famiglia.

Protezione

Abbandono

Educazione

Buon esempio

Sgridate

Poco aiuto

Affetto

Consigli

Indifferenza

Cibo


2. Completa la frase


I nostri genitori pensano a noi:

ci donano...

La famiglia oggi

La famiglia oggi


Non sempre i nostri alunni vivono situazioni familiari belle.

Anche in contesti problematici, tuttavia, si potrà evidenziare il fatto che tante persone si occupano di ciascuno di loro: ogni bambino ha accanto a sè delle persone che possono donargli amore protezione, cura, compagnia, istruzione.


Proposte operative

Riflettiamo con gli alunni sul concetto di famiglia: la sua importanza, la funzione che ricopre, la sua composizione. Tracciamo al centro della lavagna un disegno del

sole completo dei raggi.

Scriviamo all'interno di esso la parola famiglia.

Chiediamo ai bambini che cosa suscita in loro questa parola attraverso domande mirate:

Anche nella realtà scolastica ci sono persone che si prendono cura di loro.

Sintetizziamo in un verbo le risposte ottenute dalla riflessione e scriviamo uno su ciascun raggio.

Chiediamo poi agli alunni di copia il sole sul proprio quaderno.

Invitiamo i bambini a disegnare un altro sole dove, in fondo a ciascun raggio, raffigureranno

una persona (di famiglia oppure no) alla quale sono particolarmente affezionati Attraverso

il disegno ciascuno di loro esprimerà la propria realtà, evitando il confronto diretto con i

compagni.

Al termine del lavoro, possiamo concludere dicendo ai bambini che per i cristiani, cioè le

persone che credono in Gesu, Dio è padre, gli uomini sono suoi figli e il mondo e la loro casa.

La famiglia di Nazareth: lettura di alcuni passi del vangelo

ANCHE GESÙ AVEVA UNA FAMIGLIA

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2, 39-40, 51-52)

Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge

del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di

Nazaret.

Il bambino cresceva e si fortificava, pieno

di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. [...]

Sua madre serbava tutte queste cose nel suo

cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia

davanti a Dio e agli uomini.



I DIRITTI e I DOVERI

TECNOLOGIA

La medaglia dei diritti e dei doveri: progettazione e costruzione

MUSICA

Il canto "Voglio un mondo diritto"

ARTE

L'albero dei diritti e l'albero dei doveri

LAVORO IN GRUPPO

Segui le indicazioni e realizza i cartelloni insieme ai tuoi compagni di classe.

L'ALBERO DEI DIRITTI

Disegnate un albero su un cartellone.

• Formate delle coppie o dei gruppi

da tre bambini.

Ciascun gruppo deve rappresentare un

diritto attraverso un disegno.

. Quando tutti avranno terminato,

incollate i disegni sull'albero e

scrivete quale diritto è stato illustrato.

L'ALBERO DEI DOVERI

• Disegnate su un cartellone un albero

diverso da quello dei diritti.

• Formate nuove coppie e altri gruppi

da tre bambini rispetto a quelli che

hanno realizzato l'albero dei diritti.

Ciascun gruppo deve rappresentare un

dovere attraverso un disegno.

Quando tutti avranno terminato,

incollate i disegni sull'albero e

scrivete quale dovere è stato illustrato.

ITALIANO

Il testo poetico "Filastrocca per un mondo diritto"

FILASTROCCA PER UN MONDO DIRITTO

Diritto per davvero e non soltanto scritto

Diritto di amore al di là di ogni colore

Diritto di rispetto e diritto di un tetto

Diritto di mangiare e diritto di studiare

Diritto di guarire e diritto di giocare

Diritto di sapere e diritto di pensare

Diritto di crescere e diritto di sbagliare

Diritto di famiglia, che io sia figlio o figlia

Diritto di difendere i diritti dei bambini

e non soltanto dentro i miei confini.

Diritto di parlare e non di stare zitto

Diritto anche di urlare il mio diritto.

Sabrina Giarratana



Lavoro sul testo

1. Sottolinea con il rosso tutti i diritti che vengono nominati




2. Collega ogni diritto al suo significato


Il diritto di un tetto Tutti i bambini malati devono essere curati da un medico.


Il diritto di guarire Tutti i bambini devono esprimere la loro opinione.


Il diritto di parlare e non di stare zitto Tutti i bambini devono avere la possibilità di andare a scuola.


Il diritto di sapere Tutti i bambini devono avere la possibilità di giocare.


Il diritto di giocare Tutti i bambini devono vivere in una casa.




3. Pensa ai diritti che hai a scuola e rifletti sui doveri che rispetti ogni giorni. Fai un breve elenco.




I diritti presenti nelle fiabe classiche

Cosa è il diritto: attività di Brainstorming

DAL DIBATTITO E DALLE RIFLESIONI É EMERSO CHE:

• Tutti hanno dei diritti, anche i bambini.

. I diritti stabiliscono quello che è permesso fare e quello che

deve fare chi si occupa di un bambino per assicurargli

felicità, salute e sicurezza.

• Tutti hanno dei doveri, anche i bambini.

• I doveri stabiliscono che cosa è necessario fare per

rispettare le persone che ci circondano e il mondo in cui viviamo.


CLASSI PRIME
ART. 1 - L'importanza delle regole - La partecipazione attiva alla vita di classe