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Mer som dette
Acronimo che significa Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (in inglese ICT, ovvero Information and Communication Technologies).
Le TIC favoriscono le attività di CO-COstruzione degli oggetti di apprendimento, di documentazione e accesso ai contenuti per la loro successiva rielaborazione in un'ottica di personalizzazione e individualizzazione.
Portando, così, alla costruzione di nuovi significati e materiali.
Con il termine “competenza” si indica “ogni caratteristica personale che permette lo svolgimento eccellente di una specifica mansione in una determinata impresa”.
La raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 ha stabilito le competenze chiave per l'apprendimento permanente.
La competenza digitale, è una delle otto, e descrive l’uso delle tecnologie digitali di base in tutti gli aspetti della vita.
Il Quadro per lo sviluppo delle competenze digitali in Europa ne delinea cinque aree che descrivono cosa significa essere “competenti digitali”: Elaborazione delle informazioni, Comunicazione, Creazione di contenuti, Sicurezza e Problem Solving.
L’origine del termine Nativi Digitali si attribuisce allo scrittore statunitense Marc Prensky, innovatore nel campo dell’educazione e dell’apprendimento. Il termine è stato utilizzato la prima volta nell’articolo “Digital Natives, Digital Immigrants” del 2001, dove Marc Prensky identifica con tale termine coloro che fin dalla nascita hanno vissuto a contatto con i mezzi di comunicazione digitale e le varie tecnologie che abbiamo visto emergere negli ultimi anni, come i social networks, blog, ma anche tablet, smartphone e computer.
In Italia, secondo Ferri, si parla di “nativi digitali” dalla fine degli anni novanta, quando i computer e internet sono entrati prepotentemente nella vita di tutti.
didattica multimediale
Da qualche anno si è capito che è necessaria una svolta, un cambiamento e un adattamento.
La didattica tradizionale risulta poco adeguata al contesto in cui viviamo.
Si è passati così, da una concezione cognitivista, in cui l'apprendimento era un fatto esclusivamente individuale ad una concezione che tiene conto della dimensione socio-culturale e anche della situazione in cui si costruisce l'apprendimento.
Non si tratta, quindi, di aprire la scuola a stimoli mediali, ma di avvicinarsi verso nuove prospettive di insegnamento che siano adeguate ai cambiamenti sociali.
L'introduzione dei media nella scuola investe in cinque dimensioni:
-emotiva;
-dello sviluppo cognitivo;
-della scoperta attiva;
-dell'interazione tra attori scolastici;
-all'apertura del sistema scolastico al contesto circostante.
competenze di Jenkins
Henry Jenkins afferma che ci sono 11 competenze che devono essere sviluppate rispetto alle caratteristiche del nostro contesto.
Implicano quasi tutte le abilità sociali sviluppate attraverso la collaborazione e il networking.
Le nuove abilità comprendono: il gioco, la simulazione, la performance, l'appropriazione, il multitasking, la conoscenza,
Negli ultimi quindici-vent’anni quasi tutti i governi d’Europa, compreso quello italiano, hanno cominciato a ripensare alle strategie formative e all’organizzazione dei sistemi scolastici nazionali.
Si sono avviati, così, in Europa, profondi cambiamenti degli assetti e degli ordinamenti scolastici e di quelli formativi.
In Italia il quadro delle trasformazioni prevede interventi didattici nelle scuole del ciclo primario, come l’insegnamento della lingua inglese e dell’informatica e l’introduzione del Portfolio.
Attraverso la personalizzazione si persegue l’obiettivo di conseguire i risultati previsti dalle Indicazioni Nazionali attraverso percorsi formativi e didattici differenti.
Il Portfolio costituisce lo strumento con cui l’allievo attua una riflessione autovalutativa sul suo personale itinerario di formazione allo scopo di conseguire consapevolezza dei propri apprendimenti, di dimostrare le competenze acquisite e di poterle valorizzare.
“E’ qualsiasi sistema digitale che favorisce un apprendimento riflessivo, permettendo di raccogliere, gestire e pubblicare, prove selezionate dei propri apprendimenti al fine di avere riconosciuto e accreditato il proprio patrimonio di conoscenze ed esperienze” (ePortfolio a European Perspective, EIFEL).
È una raccolta e una antologia sistematica, organizzata, finalizzata, colorata.
Contiene informazioni e artefatti digitali che dimostrano lo sviluppo e/o l'apprendimento di abilità e competenze da parte dello studente. La lettera «e» che precede la parola portfolio sta per electronic e indica il supporto su cui il portfolio è conservato o realizzato.
E’ un potente strumento per favorire la crescita dell’identità.
pensiero narrativo
Ogni studente dovrebbe imparare a conoscere e controllare i propri processi cognitivi, volitivi e affettivo-motivazionali.
Per elaborare le informazioni dobbiamo fare ricorso al pensiero che più ci caratterizza: il pensiero narrativo.
Secondo Bruner il pensiero narrativo ha le sue principali proprietà nella sequenzialità e nell'intenzionalità.
E' attraverso il narrare che riusciamo a dare una sequenza e uno sviluppo temporale a ciò che esperiamo, ed è attraverso la narrazione che noi diamo il nostro senso (intenzionale) agli eventi.
storia
punti di forza e limiti
La mia esperienza
valutazione
L’apprendimento, in generale, viene definito come un cambiamento che si manifesta in un individuo per effetto dell’esperienza. Il cambiamento può riguardare il comportamento o la conoscenza, e si manifesta in molti modi, solo alcuni dei quali sono intenzionali (Slavin, 1991).
Una risposta più dettagliata all’interrogativo sopra citato può provenire da approcci teorici-empirici che comprendono quadri concettuali diversi per l’analisi e la spiegazione dei fenomeni considerati.
Vygotskij
Sociocostruttivismo
Connettivismo
Il CONNETTIVISMO è un nuovo paradigma di apprendimento?
E' stato introdotto come termine da George Siemens nel 2004 e va ad individuare "una cornice teorica emergente per i processi di apprendimento nella società digitale".
Questo paradigma, rispetto ai precedenti, prova a valorizzare le peculiarità e la natura relazionale dei processi di conoscenza che avvengono negli ambienti digitali.
Dalla manipolazione alla tecnologia