por ilaria mazzocchi 9 anos atrás
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Per stabilire le proporzioni nel disegno dal vero, il modo più adatto e semplice è utilizzare la matita come strumento di misurazione.
Con il braccio teso, il busto immobile ed un occhio chiuso, si ponga la matita in posizione verticale in direzione dell'oggetto da rappresentare.
Quindi, in corrispondenza dell'intersezione immaginaria dell'oggetto con la matita, si segni con il pollice sulla matita stessa la massima altezza del soggetto e si riporti il dato sul foglio.
Si ruoti quindi la matita di 90° e, raggiunta la posizione orizzontale, si confronti , una volta segnata,la misura ottenuta sempre con il pollice e relativa alla larghezza del soggetto con la misura rilevata precedentemente e relativa all'altezza dello stesso.
In questo modo è possibile determinare le proporzioni tra altezza e larghezza del soggetto studiato ottenendo pertanto le corrette proporzioni da riprodurre.
In quest'opera, dipinta da Cezanne tra il 1889 ed il 1990, l'artista tenta di riosolvere tutto con il colore, cercando di sintetizzare visione ottica e coscienza delle cose.
Nelle nature morte l'elemento della mela è quasi sempre predominante.
Qui vediamo che gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime rotture con la visione prospettica.
Cezanne era interessato solo ai volumi e non allo spazio.Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Questa specifica parte si occuperà della copia dal vero di un soggetto semplice-in questo caso una mela- analizzandolo e sviluppandolo seguendo alcune regole tecniche fondamentali del disegno dal vero.
L'attitudine creativa non è sempre innata ma va coltivata e stimolata adeguatamente attraverso esercizi di stimolazione creativa tramite i quali viene illustrato come la figura della mela sia stata trattata in maniera diversa da artisti e designer che, da un semplice oggetto di ispirazione e ricerca, hanno partorito opere d'arte di alto livello che devono necessariamente fungere da ispirazione agli studenti in sede di rappresentazione, costituendo il naturale complemento alle nozioni sviluppate nelle unità didattiche precedenti.
Yasue Akiyama - "Mela (cubo trasparente)".
L'artista nata nel 1962 a Nagoya in Giappone, si diploma nell'81 nel Liceo Artistico Statale “Asahigaoka” di Nagoya e nell'85 si laurea all'Universita’d’Arte “Tokyo Zokei Daigaku” nelcorso di scultura. In Italia nel 1986-7 studia all'Accademia di Belle Arti diRoma nel corso di scultura. Dal 1998 espone in numerose mostre collettive epersonali in Italia( a Firenze, Bologna, Roma, Milano) e all'estero: inFrancia, in Germania e in Giappone. Nel 2000 riceve il “Premio Mostra” per lasezione scultura a Certardo (FI)Nel 2012 realizza la“Via Crucis” presso la Chiesa Cattolica Hirabari Nagoya(Giappone). Attualmente vive e lavora a Roma.
Hepworth Barbara "Forma cava con interno bianco"
Ormai l'immagine della mela è cosi forte che tutto quello che è astratto, sembra una mela.
Nato dal legno profumato africano chiamato guarea, il pezzo è stato levigato e la superficie brillante contrasta con la parte interna, che mostra i segni del lavoro di intaglio.
La capacità che bisogna acquisire per ottenere un buon risultato nel disegno è riuscire ad osservare l'oggetto imparando a vedere le ombre e a rappresentarle nel giusto modo.
Le ombre si distinguono in ombre proprie e ombre portate.
Un'ombra propria è quella che si manifesta sull'area di un solido non direttamente illuminata, per cui l'oggetto perde parte della sua luminosità. L'ombra non è nera, ma aggiunge il nero al colore. Pertanto possiamo definire con maggiore semplicità un'ombra propria come la parte di un corpo che resta oscura perché opposta alla fonte luminosa.
Un'ombra portata è invece quella che un corpo opaco proietta su una superficie.
Roy Fox Lichtenstein , artista statunitense realizzò quest'opera ,"Two Apple"- olio su tela , 1972- che fu venduta presso la casa d'aste "Christie's & Contemporary Art Sale" nel Maggio 2012 realizzando ben $2,210,50.
Qui vediamo la realizzazione delle 2 mele intesa come comunicazione seriale della rappresentazione.
Lichtenstein viene riconosciuto internazionalmente come caposcuola della Pop-Art Americana nel 1962 quando espone le tele raffiguranti immagini di serie di fumetti e di prodotti comuni con tecniche prese in prestito dai mass media come l’utilizzo di colori primari e ombreggiati con il puntinato Ben-Day. Nella decade successiva, si trasferisce a Southampton, New York, ed espande l’uso delle riproduzioni oltre alla pubblicità e alle riviste di fumetti per includere stili e movimenti della storia dell’arte, dell’architettura e delle arti decorative. Questa decade testimonia anche il compimento di un certo numero di lavori pubblici e privati di grande scala.
Le indagini di Lichtenstein intorno all’illusionismo, all’astrazione, alla serializzazione, alla stilizzazione e all’appropriazione continuano ininterrotte attraverso tutte le tecniche negli anni ’90. Nel 1994 completa un murales lungo più di 16 metri in seguito allestito nella stazione della metropolitana di Times Square a New York. Nel 1995, gli viene conferita la Medaglia Nazionale delle Arti, una delle onorificenze più prestigiose degli Stati Uniti. In aggiunta alla lista delle sue speculazioni visive, Lichtenstein inizia ad analizzare un’altra nuova realtà conquistata dagli anni ’90: i dipinti virtuali. Tuttavia le sue sperimentazioni sono presto stroncate dalla sua morte nel 1997.
Ebbe in seguito a dire della sua arte:
"Drawing is the basis of my art. It is where my thinking takes place. It is a big part of my painting. The paintings are always the same, only larger. But they may not get at all better. I am not thinking it up while I am actually doing the painting. A certain spontaneity is lost. Drawing has more interesting traces..."
("Il disegno è la base della mia arte. È dove si svolge il mio pensiero. È una grande parte della mia pittura. I dipinti sono sempre gli stessi, solo più grandi. Ma essi non possono oaffatto migliorare. Non sto pensando che mentre in realtà sto facendo la pittura. Una certa spontaneità viene persa. Il disegno ha tracce più interessanti...")
Claes Oldenburg "Apple Core" ( Torsolo di Mela, 1992), una grande mela realizzata in acciaio inossidabile, schiuma di urtano, resina, smalto, 300x200x200, Museo in Cleveland
Partendo dal nostro studio delle ombre arriviamo a definire il "chiaroscuro",inteso come procedimento pittorico, che tende, indipendentemente dal colore, attraverso variazioni di chiari e di scuri, a riprodurre l’effetto risultante nella realtà dalla diversa posizione delle varie parti di un corpo rispetto alla sorgente luminosa che lo investe, descrivendo le particolarità della sua forma e accentuandone il rilievo.
"La Madonna della mela"ad opera di Donatello fu scolpita all'inizio del '400 ed è attualmente conservata presso il museo " Bardini" a Firenza.
L'opera raffigura la Vergine, a mezzobusto, la quale stringe a sè il Bambino, mentre il piccolo cerca di coprirsi con il manto della madre; Maria avvicina al Suo volto la mela, simbolo del peccato orioginario, di cui Cristo sarà il redentore.
Gli studenti lavoreranno dal vero cercando di riprodurre una composizione composta da più mele, determinandone le dimensioni complessive, i rapporti proporzionali tra i singoli elementi e la struttura volumetrica.
La tecnica di esecuzione richiesta sarà quella della grafite.
Gli studenti lavoreranno in classe sul disegno dal vero dove dovranno raffigurare una mela cercando di mettere in pratica le indicaziioni fornite nelle nota relativa a " matita come strumento di misurazione".
La tecnica di esecuzione richiesta sarà quella della grafite.
Un consueto esempio per approfondire il concetto di ombra propria e di ombra portata è quello di tracciare su un foglio un cerchio, figura geometrica alla quale possiamo ricondurre la figura "bidimensionale" di una mela.
Attraverso l'uso della matita andiamo a rendere più grigio uno spicchio del cerchio, su un lato, facendo delicatamente pressione con il tratteggio. Così facendo otteniamo un' "ombra propria", che "trasforma" il nostro cerchio in una sfera:l'ombra propria da noi tracciata ha creato la terza dimensione su un foglio a due dimensioni.
Prendendo sempre il cerchio in considerazione andiamo ora a disegnare al suo esterno una piccola mezzaluna nera; il cerchio appare adesso ritagliato e sollevato, un dischetto bianco che proietta un'ombra sul piano sottostante. Abbiamo ora ottenuto un' "ombra portata".Ed anche in questo caso da due dimensioni reali siamo passati a tre dimensioni illusorie.
E' evidente che l'ombra rappresenti uno strumento importante nella resa naturalistica di una figura e che la sua costruzione richieda accuratezza ed abilità.
La mela entra nella storia dell’arte grazie all’arte greco-romana, la quale pone uno sguardo sul mondo naturale e sulle sue diverse manifestazioni: in particolare la presenza della mela si lega alla diffusione della natura morta che nell’antichità era considerata simbolo della mitologia greca. Essa fu attribuita a Venere e alle tre grazie, aggiungendo un significato nel momento in cui la mela viene vista in mano ad Adamo ed Eva, che viene considerata come simbolo di peccato e di caduta dell’uomo.
Essendo la mela un soggetto e ancor di più un simbolo molto trattato nell'arte in tutte le sue manifestazioni ed in tutte le epoche, viene presentato un breve excursus che non ha la prestesa di essere esaustivo ma prettamente indicativo su come la mela stessa sia stata rappresentata da vari artisti nelle epoche che si susseguirono.
In questo particolare della famosissima "Canestra di frutta" del Caravaggio, dipinta nel 1599 e conservata nella" Pinacoteca Ambrosiana"a Milano, vediamo come l'opera mostra un canestro definito con precisione analitica e quasi fiamminga negli incastri del vimini, all'interno del quale ci sono frutti e foglie di ogni genere, tra i quali la nostra mela.
La natura morta è assunta a soggetto protagonista, tanto quanto lo sarebbe stato un eroe della mitologia in un quadro di storia. Il canestro sporge impercettibilmente in avanti nel suo tangibile realismo tridimensionale (che si contrappone allo sfondo bidimensionale).
L'artista paragona in quest'opera la brevità della giovinezza e dell'esistenza umana alla maturazione della frutta e dei fiori.
Ex1)- L’ultimo esercizio previsto per questo modulo didattico sarà il seguente: gli studenti dovranno portare con sé la nostra “imperterrita” mela e percorrere insieme ad essa la città, realizzando delle fotografie a tal riguardo.
Sarà un esercizio divertente dove si cimenteranno a posizionare l’oggetto togliendolo dal loro contesto originale per collocarlo in nuovi "scenari espressivi".
Quest’esercizio prevede la rappresentazione della mela in modo diverso, utilizzando il colore e la deformazione delle linee per modificare così il suo aspetto originale.
Ex 1)- La classe dovrà realizzare la figura come se fosse in movimento a livello di schizzo, individuandone sempre le proporzioni e la struttura, ma disegnandola di getto ed utilizzando una penna(senza usare la matita).
Attraverso lo stesso disegno gli studenti dovranno giungere a una sintesi delle forme.
Ex 2)- La classe dovrà ripetere le modalità dell’esercizio in alto ma questa volta utilizzando il colore; tecnica artistica richiesta colori a tempera.
Ex 3)- Si dovrà realizzare lo stesso soggetto, utilizzando i colori a tinte piatte; si useranno colori puri ed uniformi, senza gradazioni e mescolanze, per riempire zone ben definite della figura. Si potranno utilizzare anche tinte di fantasia che non siano riconducibili a quelle reali.
Il tutto per riuscire a visualizzare la mela semplificandone il realismo della figura, come ad esempio nei fumetti o nelle mele di Roy Fox Lichtenstein.
Gli studenti lavoreranno in classe sul disegno dal vero e dovranno raffigurare una mela ed oltre una rappresentazione adeguata di forme e proporzioni , sarà loro richiesta una particolare cura nella riproduzione di tutte le tonalità delle ombre presenti mettendo in pratica le informazioni dell'approfondimento/esercizio " realizzazione a matita ombra propria/ombra portata di una sfera/mela".
La tecnica di esecuzione richiesta sarà quella della grafite.
Per disegnare bene bisogna allenare e stimolare la capacità dell'occhio di guardare ed osservare il gioco delle ombre e delle luci e , successivamente, bisognerà tradurre ciò che si vede in linee e segni su un foglio.
Queste linee e questi segni saranno fondamentali perchè attraverso le loro direzioni e le loro forme daranno vita "tridimensionale" all'oggetto studiato.
La combinazione delle linee attraverso il tratteggio incrociato permetterà di ottenere una quantità di effetti lineari o tonali sorprendenti.
Per riuscire a percepire le ombre bisogna percepire le variazioni di tono dalle zone più chiare a quelle più scure, ovverol e gradazioni tonali chiamate "valori".
La scala completa dei valori tonali va dal bianco assoluto al nero assoluto; tra questi estremi ci sono migliaia di gradazioni.
La luce quandio cade su un oggetto ci revela la forma dello stesso attraverso la dicotomia tonale luce/ombra, facendoci al contempo percepire la sua tridimensionalità che si esprime in altezza, in larghezza ma, fondamentalmente, in termini di profondità.
Questa unità didattica svilupperà l'argomento della trimensionalità nel disegno resa attraverso la tecnica dell'ombreggiatura
"Il Figlio dell'uomo", olio su tela, 1964, dipinto da Renè Magritte.
Il dipinto rappresenta in primo piano un uomo il cui volto è nascosto quasi completamente da una mela verde sospesa in aria.
Riferendosi al dipinto , Magritte dichiarò:
« Ebbene, qui abbiamo qualcosa di apparentemente visibile poiché la mela nasconde ciò che è nascosto e visibile allo stesso tempo, ovvero il volto della persona. Questo processo avviene infinitamente. Ogni cosa che noi vediamo ne nasconde un'altra;noi vogliamo sempre vedere quello che è nascosto da ciò che vediamo. Proviamointeresse in quello che è nascosto e in ciò che il visibile non ci mostra.Questo interesse può assumere la forma di un sentimento letteralmente intenso, un tipo di disputa, potrei dire, fra ciò che è nascosto e visibile el'apparentemente visibile. »
Le Mele di Magritte sono esempi ideali, le sue opere sono sollecitazioni visive che ci portano a riflettere, giocando sull'estrtenaemento della realtà.
"La camera d'ascolto"(1958), olio su tela; Zurigo.
In quest'opera è rappresentata una banale mela che rivela la sua esistenza occupando tutta la stanza, particolare che pone l'accento sul carattere claustrofobico dell'immagine.
La mela qui rappresenta un'invasione, una forza che si spinge oltre la stanza che la contiene sino a minacciare in nostro stesso spazio.
Un'altra metodologia per determinare le corrette proporzioni dei soggetti da rappresentare è cercar di ricondurre la loro forma a modelli geometrici consolidati quali ad es. coni, cilindri e parallelepipedi che costituiscono la sintesi volumetrica delle forme degli oggetti.