por Alessia Falletti 6 anos atrás
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Esame di Stato 2018
IIS "A. Castigliano" - ASTI
Candidata: Alessia FALLETTI
Classe 5S - Tecnico servizi socio-sanitari
Dal saggio “La morte e il morire” di Elisabeth Kubler-Ross
L’argomento oggetto della mia tesina riguarda i tumori e le cure palliative. Ogni giorno in Italia si scoprono circa 1.000 nuovi casi di cancro. Le cifre presentate dall'Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) fotografano una malattia socialmente importante, ma anche i miglioramenti avvenuti nel tempo grazie alla ricerca, infatti negli ultimi anni sono complessivamente migliorate le percentuali di guarigione. Inoltre, la neoplasia è una patologia che ha “colpito” anche me in quanto ho perso persone molto care a causa di tumori. Ho compreso quanto sia rilevante l’assistenza del malato oncologico e dei suoi famigliari e importante garantire una migliore qualità di vita della persona in fase terminale.
Nella prima parte dell’elaborato presenterò i tumori per comprendere i reali bisogni del malato oncologico in fase terminale, successivamente come viene affrontata la malattia dal punto di vista psicologico e i principali interventi e servizi presenti sul nostro territorio.
Servizio domiciliare
Servizio domiciliare:
La segnalazione del paziente che necessita del servizio di cure palliative a domicilio può essere effettuata dal medico di medicina generale, da eventuali operatori sanitari e dallo stesso paziente e dalla sua famiglia. Per l’attivazione del servizio domiciliare occorre l’impegnativa del medico curante. Durante la prima visita a domicilio, il medico di medicina generale, il medico di cure palliative e l’infermiere concordano con la persona assistita e la sua famiglia il piano terapeutico-assistenziale. Inoltre, durante tale visita possono essere richiesti i presidi sanitari utili alla gestione del paziente a domicilio ed essere attivati eventuali interventi socio-assistenziali e consulenze specialistiche domiciliari.
Assistenza domiciliare integrata
Assistenza domiciliare integrata:
L’assistenza domiciliare in cure palliative ha l’obiettivo di garantire ai pazienti che lo desiderano cure a casa che assicurino la migliore qualità di vita possibile, realizzando un sistema integrato di risposte ai bisogni dei malati e dei loro familiari.
Operare a domicilio è una scelta che nasce dalla convinzione che stare a casa, ove ve ne siano le condizioni, consente al malato di esprimere con più forza la propria soggettività, permettendogli di mantenere vive capacità decisionali, progettuali e affettive diversamente negate; consente inoltre alla famiglia di vivere la malattia del proprio congiunto in un contesto più sereno e con un ruolo più attivo e partecipato.
Se quindi il contesto abitativo è il più adatto a salvaguardare la qualità di vita del malato e a consentire alla famiglia di vivere nel proprio ambiente la pienezza degli affetti, occorre però garantire interventi domiciliari continui, coordinati e multidisciplinari.
Attività ambulatoriale
Attività ambulatoriale:
Nell'ambulatorio vengono effettuate visite medico-infermieristiche per valutare i bisogni della persona e della sua famiglia, al fine di alleviare il dolore e i sintomi collegati alla fase avanzata di malattia e/o finale della vita.
Cos'è:
L’associazione “Con Te” Cure Palliative Astigiane si costituisce ad Asti nel novembre 2008. L’associazione nasce dalla volontà e dall'impegno di uomini e donne disposti a condividere l’ideale di “prendersi cura di chi non può guarire”.
“Hospice” è una parola inglese, derivante dal termine latino “hospitium”, che da noi viene tradotta con: “luogo di accoglienza e ricovero per malati verso il termine della vita, in particolare, ma non esclusivamente, malati di cancro”.
Per questi motivi si può parlare dell’Hospice come di un approccio sanitario inclusivo, che va oltre l’aspetto puramente medico della cura, intesa non tanto come finalizzata alla guarigione fisica (spesso non più possibile), ma letteralmente al “prendersi cura” della persona nel suo insieme.
Servizio territoriale:
Nel territorio astigiano è presente l’Hospice a Nizza, composta da 7 posti letto proprio per assicurare una buona assistenza, questi centri sono di piccole dimensioni. Le attività della struttura di Nizza forniscono: terapie di supporto per la patologia oncologica e terapie per le altre patologie concomitanti; procedure terapeutiche palliative; sostegno psicologico per il paziente e supporto psicosociale per i familiari, in particolare per le famiglie fragili; accompagnamento globale del paziente e dei familiari nel percorso di palliazione per tutto il periodo di degenza.
Obiettivo: diffondere la cultura delle cure palliative e fornire un sostegno morale e pratico.
Le cure palliative
Palliativo non significa "inutile", la sua definizione esatta deriva dalla parola in latino “pallium”: mantello, protezione. Le cure palliative, nate circa 30 anni fa in Inghilterra, sono la cura globale e multidisciplinare per i pazienti affetti da una malattia che non risponde più a trattamenti specifici e di cui la morte è diretta conseguenza.
Obiettivi
Obiettivi:
-affermano la vita e considerano la morte come un evento naturale;
-non accelerano né ritardano la morte;
-provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi;
-integrano gli aspetti psicologici, sociali e spirituali dell’assistenza;
-offrono un sistema di supporto per aiutare la famiglia durante la malattia e durante il lutto.
A chi sono rivolte
A chi sono rivolte:
Le cure palliative si rivolgono a pazienti in fase terminale di ogni malattia cronica ed evolutiva, in primo luogo malattie oncologiche ma anche neurologiche, respiratorie, cardiologiche. Hanno lo scopo di dare al malato la massima qualità di vita possibile, nel rispetto della sua volontà, aiutandolo a vivere al meglio la fase terminale della malattia ed accompagnandolo verso una morte dignitosa. La fase terminale è quella condizione non più reversibile con le cure che, nell’arco di poche settimane o qualche mese, evolve nella morte del paziente ed è caratterizzata da una progressiva perdita di autonomia, dal manifestarsi di sintomi fisici, come il dolore, e psichici che coinvolgono anche il nucleo familiare e delle relazioni sociali.
Cosa sono
Cosa sono:
Le cure palliative sono state definite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come: "un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale."
Legge 38/2010
Legge 38/2010:
ART. 1
(Finalità).
1. La presente legge tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore.
2. E' tutelato e garantito, in particolare, l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, come definito dall'articolo 2, comma 1, lettera c), nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001,pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell'8 febbraio 2002, al fine di assicurare il rispetto della dignita' e dell'autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l'equita' nell'accesso all'assistenza, la qualita' delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni.
3. Per i fini di cui ai commi 1 e 2, le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore assicurano un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei seguenti principi fondamentali:
a) tutela della dignita' e dell'autonomia del malato, senza alcuna discriminazione;
b) tutela e promozione della qualita' della vita fino al suo termine;
c) adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata
Chi lavora al suo interno:
Presso l’ hospice lavorano:
un medico della Struttura Cure Palliative, un coordinatore infermieristico, infermieri, operatori socio sanitari, psicologo, assistente sociale, assistente spirituale per le persone che lo richiedono.
Cos'è:
Hospice designa, una struttura socio-sanitaria residenziale per malati terminali, luogo d’accoglienza e ricovero temporaneo dove il paziente, per il quale non è più possibile svolgere una adeguata assistenza a domicilio, viene accompagnato nelle ultime fasi della sua vita con un appropriato sostegno medico, psicologico e spirituale con la presenza e il sostegno psicologico e sociale rivolto alle persone, che sono particolarmente legate al paziente (partner, familiari, amici).
Di fronte al percorso di accettazione della malattia e della morte, il paziente presenta una condizione di sofferenza totale legata alla patologia in corso e alla difficoltà nell'accettazione.
Cura si sè:
Il paziente presenta alterazione della propria immagine e in alcuni casi presenza di presidi esterni (cateteri, stomie), sintomi disturbanti, odori forti, incontinenza.
Idratazione:
Si presenta un problema di secchezza del cavo orale (per farmaci e ossigenoterapia) , per cui il paziente ha la sensazione di sete.
Anoressia e cachessia:
Si presenta perdita di peso e dell’appetito con conseguente astenia e nausea cronica.
Nella fase terminale appare inutile una nutrizione artificiale.
Dispnea:
Il paziente riporta respiro con fatica, riferita come fame d’aria, sensazione di respiro pesante fino alla sensazione di costrizione e paura di soffocamento.
Spesso si ricorre all' ossigeno-terapia per dare sollievo a lui e alla famiglia.
Dolore:
E' il sintomo più frequente nella malattia tumorale. in questo caso il dolore passa ad essere da campanello d’allarme a una condizione di dolore cronico.
Accettazione:
Il malato accetta la sua condizione, comunica ai suoi cari le ultime volontà o ciò che ritiene importante dire e aspetta infine il momento del trapasso.
Depressione:
Il fallimento di questo patteggiamento da origine alla quarta fase, quella delle depressione: il soggetto deve accettare la perdita di ciò che la malattia gli ha tolto e, quando la malattia si aggrava, il prossimo distacco dal mondo e dalle persone che gli sono care.
Patteggiamento:
La persona, realizzata la propria condizione, tenta di prolungare il tempo che sente concesso dalla malattia, promettendo qualcosa “in cambio”: ad esempio fa un voto a Dio.
Rabbia:
Il malato è incollerito con i medici e con il destino, reputa ingiusto quanto gli è capitato e non riesce a farsene una ragione. “Perché proprio a me?” è la domanda tipica che la persona si pone, può chiedere l’aiuto di coloro che gli stanno vicino, ma anche farli bersaglio della sua collera.
Negazione:
Si genera al momento della diagnosi, quando il malato rifiuta di accettare la verità, sospettando un errore diagnostico e mettendo in dubbio le parole del medico. Il soggetto si protegge dall’ansia, prendendo “tempo” per organizzare le sue difese psicologiche.
Cosa sono i tumori:
Il tumore è la formazione di una popolazione monoclonale dovuta a un accumulo di mutazioni. La proliferazione incontrollata delle cellule dipende da alterazioni dei geni, alcune di queste mutazioni sono ereditarie , ma la maggior parte sono provocate da fattori esterni, indotti dai nostri comportamenti o dall'ambiente in cui viviamo.
Tumori maligni: hanno una crescita rapida e invasiva e distruggono il tessuto d’origine, possono diffondersi in tutto l’organismo dando origine alle metastasi o tumore secondario; possono indurre delle recidive ,causa di cachessia e decadimento fisico e psichico. La mancata o tardiva diagnosi di cancro possono portare alla morte.
Tumori benigni: Quelli benigni rimangono localizzati e hanno una crescita lenta ed espansiva, per cui non provocano gravi danni e normalmente vengono asportati facilmente.