por Virginia Sergi 1 ano atrás
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Intanto ricordiamoci di cercare di rispettare la nostra "Piramide Alimentare" e avere uno stile di vita sano...
Da dove si può iniziare, nella vita di tutti i giorni, per assumere dei comportamenti volti a una progressiva riduzione degli sprechi alimentari?
Alcune possibili raccomandazioni sono:
• comprare solo quello che si prevede di consumare; non acquistare quantità eccessive di cibo, attratti dalle offerte promozionali;
• controllare sempre le date di scadenza;
• ricordare che sprecare cibo significa sprecare denaro;
• controllare che il frigorifero sia regolato correttamente;
• mettere in vista i prodotti prossimi alla scadenza;
• non cucinare quantità eccessive;
• riutilizzare quel che avanza dai pasti;
• non servire porzioni eccessive;
• conservare il cibo in modo corretto.
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Con il termine food waste (ovvero: spreco alimentare) ci si riferisce a qualsiasi sostanza sana e commestibile che in qualsiasi fase, invece che essere destinata al consumo umano, viene sprecata, degradata. Da non confondere con il food loss, cioè i prodotti alimentari che non raggiungono proprio le tavole dei consumatori, ma vengono “perse” nelle fasi di raccolta, stoccaggio e trasporto.
Lo spreco alimentare si può verificare lungo l’intero spettro della produzione e del consumo: a partire dalle aziende agricole, passando per i processi di trasformazione fino alla distribuzione e infine al consumatore.
Lo spreco di cibo rappresenta un enorme sperpero di lavoro e preziose risorse ambientali ed energetiche, oltre che ad essere un danno anche a livello economico.
La strada per contrastarlo richiede interventi decisi da parte di tutti gli attori in gioco, eppure ad oggi rappresenta la sola via praticabile per il raggiungimento di ecosistema sostenibile.
Sul nostro pianeta vivono più di 7 miliardi di persone e quasi 1 miliardo di queste soffrono la fame e vivono quotidianamente problemi nel reperire cibo per il loro sostentamento.
Per quanto riguarda l’impatto economico degli sprechi alimentari, in Italia si stima un valore di 10 miliardi di euro all’anno per le perdite che avvengono in agricoltura, 1,2 miliardi per gli sprechi industriali e 1,5 miliardi per quelli concentrati nella fase di distribuzione, per un totale di circa 12,7 miliardi di euro.
Lo spreco alimentare incide sulle risorse diventando un serio problema per l’ambiente. Pare incredibile ma, secondo dati FAO, in questa situazione, circa il 31% di tutto il cibo prodotto sul nostro pianeta ogni anno viene buttato.
La produzione di alimenti destinati al consumo umano inoltre richiede terreno da destinare all’agricoltura (in genere strappato a foreste o spazi naturali) e acqua dolce per le colture.
Ogni anno circa 270 chilometri cubici d’acqua vengono utilizzati per produrre cibo che non finisce in tavola. Un esempio pratico? Gettare via un chilo di carne equivale a sprecare 50.000 litri d’acqua. Un litro di latte andato a male nel frigo e che dobbiamo buttare? Assieme al latte stiamo sprecando 1000 litri d’acqua.
Circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti finiscono in discarica. Circa 1,4 miliardi di ettari di terreno, il 28% di tutto il suolo destinato ad uso agricolo, è utilizzato ogni anno per produrre alimenti che poi andranno sprecati.
Il sottrarre terreno agli spazi naturali per produrre cibo tuttavia comporta un impatto importante per la biodiversità, strappando habitat naturali alle specie che lo abitano.
Ad esempio produrre un chilogrammo di carne comporta un equivalente di quasi 40kg di CO2 immessi nell’atmosfera!
Secondo dati FAO, l’impatto per l’ambiente dello spreco alimentare ammonta a 3,3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente.
Lo spreco di cibo è dovuto principalmente allo scarto, da parte dei venditori e dei consumatori, di prodotti che non corrispondono a uno standard ideale e appetibile sul mercato. Ma anche a livello domestico vi è un grosso problema....Spesso frutta e verdura, che è la categoria più sprecata, vengono scartate perché ammaccate o macchiate. A livello domestico spesso viene comprato e cucinato più cibo del necessario, che poi viene buttato perché andato a male prima di consumarlo, o semplicemente perché avanzato sulla tavola.
Ogni prodotto, infatti, dovrebbe essere riposto nel giusto scompartimento del frigorifero ad una precisa temperatura per conservare le sue caratteristiche e evitare che vada a male: Infatti è importante sapere che la temperatura media ottimale è intorno ai 4 – 5° C nella parte centrale; nella mensola più bassa, la temperatura scende intorno ai 2°C; nella parte più alta, come pure nei cassetti in basso, la temperatura va dagli 8° ai 10 °C. Gli scompartimenti nell’interno della porta sono i meno freddi.
Seguendo queste semplici indicazioni conserveremo l'integrità dei prodotti.
Fai attenzione alle etichette con le scadenze!
Ricordiamoci che:
Si sà, in tavola molti sono abituati a servire porzioni abbondanti e, molte volte, non vengono terminate con la conseguenza che il cibo avanzato nel piatto finisce per essere buttato.
Fai attenzione quindi alla quantità che metti nel piatto.. meglio un aggiunta in seguito che rischiare di buttare il cibo!
Molti sprechi avvengono in quanto si è abituati ad andare al supermercato e ad acquistare tutto ciò che piace senza limiti. Viene riempito così il frigorifero e la dispensa di cibo che in realtà poi non verrà consumato e quindi finirà per essere buttato.
Come si può contribuire, in questo step, a sprecare meno?
Si potrebbe ad esempio pianificare la spesa: prima di recarti al supermercato fai una lista delle cose da comprare ed evita gli acquisti non necessari!