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por Anna Perretta 5 anos atrás

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Uso dei modi e dei tempi

L'imperativo è usato per esprimere ordini, comandi, esortazioni o inviti. L'indicativo, invece, rappresenta il modo della realtà e dell'obiettività, con vari tempi che descrivono azioni in momenti specifici.

Uso dei modi e dei tempi

Uso dei modi e dei tempi

IMPERATIVO

Indica un ordine, un comando, un'esortazione, un invito.

CONDIZIONALE

Indica un'azione possibile solo a determinate condizioni.

due tempi

il futuro nel passato

Indica un'azione posteriore (futura) nel passato.

Credevo che non mi avresti concesso un appuntamento.

Credevo che non mi avrebbe interrogato in Storia.

azioni irrealizzate per mancanza di condizioni

Certamente lo avrei interrogato se me lo avesse chiesto.

Dubbi, desideri, opinioni personali, richieste gentili riferite al passato.

Cosa avrei dovuto dirle?

Mi sarei fermato volentieri a casa tua.

L'assassino sarebbe tornato sulla scena del delitto.

Esprime azioni che si potrebbero verificare nel presente solo se si realizzassero certe condizioni nel presente o nel passato.

Ti interrogherei se tu me lo chiedessi.

Non saresti in difficoltà se avessi studiato.

Dubbi, desideri, opinioni personali riferite al presente

La lezione dovrebbe cominciare intorno alle 10,00.

Mi passeresti l'astuccio, per favore?

Secondo te, potrebbero arrivare in anticipo?

CONGIUNTIVO

Esprime dubbio, incertezza, timore, supposizione, desiderio, augurio.

È introdotto da:


4 tempi

Proposizioni dipendenti

azione anteriore

Credo che studiasse a Pavia.

Credo (adesso) che studiasse (tempo fa) a Pavia.

Nella reggente figura il presente indicativo.

azione contemporanea

Credevo che studiasse a Pavia.

Credevo (tempo fa) che studiasse (tempo fa) a Pavia.

Nella reggente figura l'imperfetto.

Desiderio, augurio, speranza impossibili da realizzare nel momento in cui si parla.

Magari vincessi la lotteria!

Proposizioni indipendenti

Un ordine (congiuntivo esortativo)

Facciano silenzio gli alunni che stanno parlando!

Dubbio, desiderio, augurio, supposizione

Ciò che è espresso dal congiuntivo viene ritenuto possibile nel momento in cui si parla.


Che il cielo ti protegga!

Che sia arrivato?


azione contemporanea a quella espressa dalla reggente

Le azioni espresse dai due verbi sono contemporanee.

Il tempo della principale è il presente o il futuro.

Mi auguro (adesso) che tu riesca bene (adesso) nel compito.


Penseranno (poi) che tu sia (poi) un fenomeno.



tempi composti

Trapassato

Dipendenti

azione anteriore nel passato

Credevo (allora) mi avesse preso in giro (prima di allora).

Pensai (allora) che a tutti fosse piaciuto il film (prima di allora).

Indipendenti

desideri o ipotesi irrealizzati nel passato.

Magari avessi studiato!

Passato

Proposizioni dipendenti

azione anteriore

Per indicare azioni anteriori rispetto al presente o futuro della principale.

Credo (ora) che la prof abbia deciso (prima) di interrogare.

La prof crederà (poi) che voi non abbiate svolto i compiti (prima).

Proposizioni indipendenti

Dubbi e supposizioni riferito al passato

Che abbiano fatto tardi?

Si tratta di dubbi e/o supposizioni riferiti al passato.

INDICATIVO

Modo della realtà e dell'obiettività.

Tempi composti
Futuro anteriore

Indica un'azione che avverrà nel futuro, prima di un'altra che avverrà anch'essa nel futuro, espressa con il futuro semplice.


ESEMPIO:

Quando avrai messo a posto i giochi, guarderai la TV.

Trapassato remoto

Indica un'azione avvenuta e completamente conclusa nel passato prima di un'altra avvenuta anch'essa nel passato, espressa con il passato remoto.

ESEMPIO:

Appena ebbe salutato l'amico, riagganciò.

Trapassato prossimo

Indica un'azione avvenuta nel passato prima di un'altra avvenuta anch'essa nel passato, espressa con l'imperfetto, il passato prossimo o il passato remoto.

ESEMPI:

Poiché aveva litigato con il padre, piangeva.

La festa era finita da poco quando Marta è arrivata.

Era uscito, quando squillò il telefono.

Passato prossimo

Indica un'azione avvenuta in un passato recente o un'azione avvenuta molto tempo fa i cui effetti durano ancora nel presente.

ESEMPIO:

Ho cominciato a lavorare a scuola nel 2006.


Tempi semplici
Futuro

Indica un'azione che deve ancora avvenire nel momento in cui si parla.

Può esprimere un dubbio: Troveremo la strada?

Un ordine: Farai quello che ti dico.

Un'approssimazione: Quel vestito costerà 50 Euro.

Per esprimere una concessione: Sarà come dici tu, ma non ne sono convinto.


Passato remoto

Indica un'azione avvenuta nel passato e completamente conclusa nel passato.

ESEMPIO:

Cinque anni fa visitai l'Egitto.

Imperfetto

Indica un'azione avvenuta nel passato della quale non conosciamo né il momento di inizio né la conclusione.

Imperfetto onirico o ludico

È il tempo che utilizziamo quando raccontiamo i sogni o quando, nei giochi infantili, si distribuiscono i ruoli.

ESEMPI:

Era una farfalla notturna con grandi ali e io cercavo di sollevare con la forchetta queste ali.

Facciamo che tu eri la guardia e io il ladro?

Imperfetto di modestia

È una sorta di formula di cortesia.


ESEMPI:

Ciao Elisa, venivo per parlarti di una faccenda piuttosto importante.

Dal fruttivendolo: "Scusi, volevo dell'insalata".

Imperfetto storico

È tipico delle narrazioni storiche e delle cronache giornalistiche.

Ha lo scopo di "prolungare la durata dell'azione espressa dal verbo, immobilizzandola davanti agli occhi del lettore.

ESEMPI:

Nel 51 a.C. l'intera Gallia era una provincia romana.

I poliziotti rincorrevano i ladri che sparivano dietro un portone fatiscente.

Imperfetto descrittivo

È tipico delle descrizioni in testi ambientati nel passato.

ESEMPIO:

"Era il più bel chiaro di luna: l'ombra della chiesa [...] si stendeva bruna e spiccata sul piano erboso e lucente della piazza: ogni oggetto si poteva distinguere, quasi come di giorno". (Manzoni)

Imperfetto di consuetudine

Indica un'azione che si ripeteva abitualmente nel passato. È accompagnato, di solito, da un avverbio di tempo.


ESEMPIO:

A Pisa incontravo spesso Lucia.

Presente

Indica un'azione che avviene nel momento stesso in cui si parla.

Presente pro futuro

Per indicare un'azione che avverrà entro breve tempo.

Tra dieci minuti ti telefono.


Per poter utilizzare il presente profuturo è necessario che l'azione espressa accada con certezza:

ESEMPIO:

Tra 5 anni ricorre l'ottantesimo anniversario della strage di Marzabotto.

Non è accettabile, invece, una frase come la seguente:

Un giorno, in Italia, le differenze tra Nord e Sud non ci sono più.


Presente storico

Si usa per raccontare azioni o fatti collocati nel passato, al fine di rendere la narrazione più immediata e coinvolgente.

ESEMPIO:

Garibaldi batte i nemici a Milazzo e, sbarcato in Calabria, raggiunge Napoli, dove dichiara decaduto il regime borbonico.

Presente atemporale

Indica azioni, fatti, credenze, norme giuridiche, leggi scientifiche, proverbi che rimangono immutati nel tempo.

ESEMPI:

Chi dorme non piglia pesci.

Il Po nasce dal Monviso.

Presente di consuetudine

Indica azioni che si ripetono abitualmente.

ESEMPIO:

Vado a scuola alle 8,00.

Tutte le estati vado a trovare i miei genitori.