realizată de Domitilla Caponio 4 ani în urmă
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Mai multe ca aceasta
1936 Il chiodo
TEMI:ossessione coscienza, verità, senso di colpa azione impulsiva, senza riflessione
PERSONAGGI/TRAMA: un ragazzo ha ucciso con un chiodo una bambina,Betty, della quale scopre di essere innamorato; durante l'interrogatorio si cerca di scoprire perchè l'ha fatto; inizia a vagare con il pensiero, a sognare una situazione idilliaca, in cui, però, ad un certo punto la bambina scappa da lui; infine lo scagionano
ossessione per il chiodo e uccisione della bambina = elementi espressionisti la conclusione lascia intuire che il bambino rsarà per sempre perseguitato dal ricordo di Betty racconto non diacronico ambientazione: Stati Uniti (tipica dell'ultimoperiodo)
1935 Una giornata
TEMI: identità vita-morte insicurezza, inettitudine perdita dei punti di riferimento perdita della memoria rapporto generazionale anziani-figli-nipoti
situazione surreale: uomo viene sbalzato da un treno, ha perso la memoria, non ha i documenti con sè; si stupisce di cose che agli altri sembrano normalissime; non riconosce sua moglie, la sua casa si tratta di un sogno: l'uomo, infatti, si sveglia nella sua camera da letto; è ormai anziano, sta per morire
riferimenti al lanternino del treno che si è spento, è scomparso cfr. lanterninosofia = perdita di ogni certezza
1934 C'è qualcuno che ride
possibili interpretazioni di questa "allegoria vuota" (non ci sono indizi, aperta, si presta a più letture): -critica al regime fascista, come suggerito dall'uso del termine "adunata" -svela meccanismi politici: la famiglia è capro espiatorio su cui sfogare ansia e preoccupazione x crisi -forma reprime e rifiuta la vita, conformismo -natura vs società
PERSONAGGI: invitati, organizzatori, padre e figli (contadini) -NARRATORE interno, non è onniscente, più focalizzazioni (si conclude con quella del padre, che teme la punizione della folla e non capisce perchè la risata dei bambini abbia scatenato quella reazione: manca il sentimento del contrario, una spiegazione, una riflessione
situazione paradossale: c'è una festa di carnevale, ma nessuno si diverte; un uomo e i suoi figli ridono e vengono condannati dagli altri elementi grotteschi: ballerini-marionette elementi surreali/espressionistici: ambientazione e personaggi non definiti, atmosfera onirica, inquietante, tutto sembra sospeso
TEMI: riso (spontaneo vs forzato, sprezzante), convenzioni sociali
cfr. le ultime volontà di P.: -no funerale di Stato, no fiori, no ceri, carro funebre semplice, no accompagnatori -salma nuda su un lenzuolo -cenere disperse o urna portata nella contrada del Caos, dove è nato, e "murata in qualche rozza pietra"
-incompiuto -riprende novella de Il figlio cambiato -componente autobiografica
NOVELLE DEL GROTTESCO
1917 La carriola
TEMI: società come trappola epifania necessità di momenti di libertà: la carriola con la cagnolina può sembrare ridicola, ma rivela un'insoddisfazione, un senso di oppressione elementi grotteschi/umoristici
1914 Il treno ha fischiato
-fischio del treno = epifania: esiste un'altra vita
-PERSONAGGI: impiegato Belluca, capoufficio, colleghi, medici (punti di vista si alternano) -NARRATORE: vicino di casa di Belluca, cerca di capire qual è la verità
-TEMI: rapporto fra nichilismo e ricerca verità follia = fantasia e pulsioni vitali, repressione (Belluca portato in manicomio) cfr. incipit "Farneticava."
1912 Tu ridi
confronta con C'è qualcuno che ride per differenze fra i due periodi
PERSONAGGI: sig. Anselmo, impiegato, prigioniero del suo lavoro e della famiglia (ragionatore/positivista/scettico) sua moglie, nuora, nipote Susi, medico
TEMI: doppio: sogno vs realtà -il sogno come momento in cui si manifesta la vita:per il protagonista Anselmo è l'unica possibilità di evasione dalla realtà quotidiana, sebbene breve e illusoria -il riso di Anselmo: inizialmnte liberatorio, si contrappone a quello di sua moglie, isterico, falso infine diventa un riso amaro (umoristico): si rende conto che ride per delle stupidaggini; in realtà non c'è nessun motivo per ridere
NOVELLE di ambientazione SICILIANA
1911 La patente
TEMI: superstizione, tipica della Sicilia del tempo e dei ceti popolari in genere -relazione fra burocrazia/documenti e identità
PERSONAGGI: Rosario Chiarchiaro (n.b. nome in antifrasi con abbigliamento nero e ruolo di iettatore), giudice D'Andrea NARRATORE esterno
MASCHERA e IDENTITÀ: giudice (pv razionale) vs Chiarchiaro (vuole che gli sia riconosciuta patente la patente di iettatore, per sfruttare a proprio vantaggio la superstizione dei compaesani): situazione umoristica
1907 Ciaula sopre la luna
altre interpretazioni: -allegorica/"jungiana": luna è surrogato materno, Ciaula è un feto che "nasce" dalla terra e si stupisce del mondo
confronta con Rosso Malpelo
PERSONAGGI: Ciaula (alla lettera vuol dire "cornacchia") è un caruso, ingenuo, l'unico in grado di cogliere la bellezza della natura
-frattura fra natura e società
1902 Il figlio cambiato
ispirata a un racconto popolare siciliano, archetipico, che ha avuto molta influenza sulla psiche di Pirandello: anche lui si sentiva sbagliato, inadatto a vivere
una madre crede che suo figlio sia stato sostituito con un bambino deforme dalle streghe; chiede informazioni sul suo "vero figlio" ad una donna che approfitta della superstizione, ma nel frattempo mantiene in vita il bambino
NARRATORE: esterno, mette in evidenza superstizione e irrazionalità delle popolane
storia ripresa nell'ultimo romanzo (imcompleto) I giganti della montagna
1930 Questa sera si recita a soggetto
TEMA: ruolo degli attori, del regista, del testo teatrale coincidenza fra momento artistico e vitale (cfr attrice che ha veramente un collasso quando simula uno svenimento)
PERSONAGGI:attori che si ribellano al regista, che pretende da loro che seguano un canovaccio, senza obiezioni; tuttavia loro interrompono spesso le prove per criticarlo
critica al teatro tedesco
1924 Ciascuno a suo modo
commedia "a chiave" = ispirata a fatti reali; sono presenti sia i protagonisti veri della vicenda che gli attori che la mettono in scena: 3 livelli di rappresentazione, spesso confusi e sovrapposti 1. finzione teatrale 2.Vita reale che irrompe nel palcoscenico, non soddisfatta della rappresentazione 3. rappresentazone simultanea di arte e vita (i personaggi reali e gli attori alla fine si comportanko allo stesso modo)
METATEATRALITÀ: -no differenza fra scena e extrascena (teatro o piazza?) -vita=finzione, finzione=vita, teatro è specchio del reale e il reale è specchio del teatro
1922 Enrico IV - tragedia in 3 atti
METATEATRALITÀ: -SPIEGAZIONE DEL PERCHÈ L'OPERA NON POSSA ESSERE CONSIDERATA UNA TRAGEDIA PRESENTE GIÀ AL SUO INTERNO (NO PROBLEMA ETICO-MORALE, no narrazione diacronica, no passioni) -il protagonista non è l'Enrico IV storico: mascherata, gioco della recitazione -sovrapposizione fra i due tempi storici '100 e '900 tuttavia non è il teatro il centro dell'opera, bensì come esso venga sfruttato per assecondare il pazzo e svelare la sua finzione (superamento del metateatro)
intertestualità: cfr Uno, nessuno e centomila didascalie descrittive con elementi grotteschi: es. capelli tinti per metà, guance rosse... cfr trasposizione cinematografica di Bellocchio (intreccia vicenda Aldo Moro)
TEMI: identità maschera e persona follia (preferita alla vita reale) funzione dell'abito, dell'esteriorità essere vs dover essere fluire del tempo che impedisce ad una persona di rimanere sempre uguale e coerente (Enrico vi si oppone rimanendo aggrappato alla sua maschera, al momento in cui ha 26 anni; ne consegue l'impossibilità di un futuro) modello del doppio/coppie di personaggi/doppi triangoli amorosi
PERSONAGGI:
Dottore ragionatore che fallisce
Belcredi
autoritratto di Pirandello? escogita la messa in scena sfogliando una rivista (Pirandello ha trovato l'ispirazione per quest'opera proprio sfogliando una rivista) ragionatore: capisce E. nonostante sia suo rivale in amore
nel finale viene ucciso da Enrico IV interpretazioni: 1. vendetta per amore 2. finzione ha preso il sopravvento, a prescindere dalla volontà del personaggio (tutti gli oggetti sulla scena sono finti tranne la spada, cfr. ultima didascalia "E. esterrefatto dalla vita della sua stessa finzione" 3. crisi della finzione: E. uccide consapevolmente B. per continuare a fingere di essere pazzo, per proteggere la sua finzione minacciata
Enrico IV
l'autore non rivela il suo vero nome, perchè esso delimita, confina la vita; Enrico impiega tutte le sue forze per rimanere ancorato alla maschera
rif. allo strappo opposto a quello dello "strappo nel cielo di carta"; qui serve a far tornare Enrico IV "in sè", nella sua forma
1921 Sei personaggi in cerca d'autore
METATEATRALITÀ: la tecnica dello straniamento e dell'osceno teatrale -commedia "da fare" -non ci sono nè atti, nè scene, sono "inerruzioni casuali" -taetro spoglio, no costumi
TEMA: teatro nel teatro maschera vs persona realtà vs finzione no coincidenza fra arte e vita impossibilità del tragico impossibilità del romantico
PROTAGONISTI
ATTORI, CAPOCOMICO
PERSONAGGI: padre: maschera del rimorso madre:dolore figlio:sdegno figliastra:vendetta madama Pace: surrogato materno, sottomette la figliastra bambina e giovinetto:maschere mute diffidenti nei confronti della compagnia teatrale: critica al teatro borghese, incapace di rappresentare veramente la vita real
percorso dell'autore: identificazione, distacco, rifiuto percorso dello spettatore è inverso:umorismo
finale: figliastra fugge dal palcoscenico ridendo e inizia a correre fra le poltrone interpretazioni: 1. rivendicazione libertà 2. lei incarna l'autore, che desidera liberarsi dalla sensazione di oppressione provocata dal ricordo del padre 3. vita che si ribella alla forma (sebbene l'arte sia una forma cfr metateatralità)
1918 Il gioco delle parti
TEMA: il "gioco della vita", dei ruoli, delle forme e delle maschere e il suo rimedio: l'indifferenza (metafora dell'uovo suotato) -ragione vs passione -teoria dei "perni" = lanternini = certezze, punti di riferimento
PERSONAGGI: Silia, il suo amante Guido, suo marito Leone (ragionatore), attentatori, dottore, cuoco nella novella da cui è tratto hanno nomi diversi
interpretazioni: 1. Leone è una maschera nuda perfetta 2. Leone in realtà fallisce, perchè ancora innamorato della donna e succube delle passioni; indossa dunque solo la maschera del ragionatore
monologo Silia su corpo della donna cfr Vestire gli ignudi (protagonista femminile) rif. Bergson
2 finali: 1. Leone rompe l'uovo e lo mangia 2. Leone rimane a fissarlo
1917 Così è, se vi pare - parabola in 3 atti
TEMA: Cosa possiamo sapere realmente degli altri? -relativismo gnoseologico, verità (come suggerito dal titolo che fa dell'opera un manifesto del pensiero relativista) -influ. teoria relatività Einstein -pettegolezzo -difficoltà ad esprimersi, incomunicabilità -pazzia
PERSONAGGI
medioborghesi, sottoposti
figlia della signora Frola&moglie del signor Ponza: allegoria della verità soggettiva destituzione dell'io cfr. Binet
sigora Frola signor Ponza sottoposti a un interrogatorio (cfr. G. Macchia): possibile interpretazione:critica al fascismo e agli abusi di potere la novella da cui è tratto si intitolava "La signora Frola e il signor Ponza, suo genero", mettendo in evidenza parentele
altaborghesia
sostenitori della signora Frola o del sig. Ponza
sig. Laudisi -ragionatore -ogni atto si conclude con la sua risata, quella di chi ha -capito che non esiste alcuna certezza cara -carattere di sacralità: vestito di viola, il nome ricorda la parola "laude"; la sua religione è il relativismo
1916 Il berretto a sonagli
TEMA:rapporto servo-padrone, gerarchie teoria delle "carte": sociale/civile, seria (ci permette di comunicare con un'altra persona), folle (ci permette di dire la verità, ma ci porta al di fuori del contesto sociale) dovere-volere ragione-passione pupazzata
PERSONAGGI:signora Fiorica, tradita dal marito, balia, Nina amante, sorella, marito dell'amante sig Ciampa, vicecommissario inetto
in siciliano (messa in scena in napoletano da Eduardo de Filippo)
riceve finanziamenti per tourneé mondiale con la compagnia del Teatro d'Arte di Roma
concetto di VERITÀ posto in discussione (sia verità oggettiva e scientifica positivistica che quella soggettiva romantica intesa come possibilità del soggetto di dare forma al mondo)
1908 l'Umorismo (saggio)
è definito SENTIMENTO DEL CONTRARIO si differenzia dalla comicità (AVVERTIMENTO DEL CONTRARIO, che è il primo momento umoristico) attraverso un momento di RIFLESSIONE cfr. "La vecchia imbellettata" parte II, cap II
riso amaro, atteggiamento critico negativo, ironico e autoironico, che mette in evidenza le contraddizioni, irride e compatisce ma incapacità di risolvere le contraddizioni, di creare nuovi valori
MASCHERA NUDA -non vive, bensì si guarda vivere -straniamento -distacco riflessivo pietoso e ironico -ride della vita, perchè non ha senso cfr. Nietzsche
contrasto fra
VITA -flusso -più anime -pulsioni inconsce -irrompe solo nei sogni, nella follia, nella malattia
PERSONA -pulsioni e desideri soddofatti -corrispondenza fra passioni e ragione
FORMA -rigida -norme e convenzioni sociali -autoinganni -rappresentazione mentale parziale e semplificatrice
PERSONAGGIO/MASCHERA -si adegua passivamente alle forme -incoerente, ipocrita
visione ontologica: umorismo costante nell'arte dall'antica Grecia a '900 come tendenza dell'arte a smascherare le illusioni anche se nella modernità l'arte epica e tragica non è più possibile, poichè presuppone la presenza di valori condivisi e rappresenta eroi coerenti, ideali, non reali cfr. "L'arte epica compone, quella umoristica scompone" parte II, cap IV
personaggi moderni non sono eroi, bensì inetti
Premesse filosofiche a Il fu M.P.
visione storica: umorismo nasce con la modernità (da Copernico in poi) come tendenza alla demistificazione, al nichilismo
contraddizione fra esigenza di sintesi e di armonia (cfr. De Sanctis, Goethe) e propensione all'uso ironico del materiale romantico, alla scissione del'io, alla scomposizione (cfr. letteratura tedesca fine '800), che diventerà prevalente rispetto alla prima
influenza psicologia: cfr. Binet: teorizza pluralità dell'io = livelli diversi della vita psichica (consci e inconsci), più personalità
interesse per il COMICO e l'UMORISTICO
crisi valori '800 e superamento positivismo:
speranza in nuovi valori illusoria modernità è confusione
il SOGGETTIVISMO novecentesco = non esiste un mondo oggettivo, ma solo proiezioni del soggetto cfr. Nietzsche e Schopenauer
influenza riflessione sulla "follia"
scrive su compenso
letteratura e studio forma di comprensione vana, ma necessaria per continuare a vivere e non sprofondare nella disperazione ("la meditazione è l'abisso nero")
gli ideali, i sentimenti, le abitudini, le occupazioni sono solo delle illusioni che rendono tollerabile l'esitenza -similitudine con animali: ragni, lumache, molluschi hanno bisogno di un "piccolo mondo", di un appiglio per vivere, anche se fragile
la vita come "enorme pupazzata" priva di senso
critica al Simbolismo e all'estetismo decadente (spec. D'Annunzio)