av Federica Visconti för 3 årar sedan
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A.. L’espressionismo – Propone il ritorno ad una maggiore immediatezza e libertà espressiva e, quindi, ad una rappresentazione della realtà disgregata e deformata B. Il dadaismo propone il rifiuto del linguaggio tradizionale per esaltare la libertà della creazione artistica, interessando la pittura, la musica, l’arte e la letteratura. Mira alla degradazione dei valori estetici impiegando un’inventiva dissacrante e provocatoria C. Il surrealismo mette in primo piano la dimensione dell’irrazionale, del sogno e dell’inconscio contro le leggi della logica, interessando l’arte, la pittura, la musica e la letteratura. D. Il frammentismo è la tendenza assunta dalla poesia, attorno al primo conflitto mondiale, che diviene frammento breve ed immediato,
Si tratta di gruppi che si propongono di rompere col passato e con la tradizione culturale impiegando nuovi linguaggi, L’arte e la letteratura vengono pesantemente sottoposte ad un giudizio critico nel tentativo di rinnovare la società, eliminando il passato. Le avanguardie, quindi, si organizzano in gruppi che formulano programmi e manifesti che spiegano e argomentano le scelte.
Si tratta di intellettuali provenienti dalla piccola e media borghesia che ambiscono a diventare protagonisti della vita nazionale prendendo parte ai dibattiti ed alle scelte di quegli anni. Quindi nasce il confronto tra innovatori e tradizionalisti, con centro propulsore Firenze.
Tra le riviste possiamo ricordare: A) Leonardo (1903-1907), B) Hermes (1904-1906), C) Il Regno (1903-1906), D) La Voce (1908-1914), E) L’acerba (1913-1915), F) La Critica (1903-1944), G) La Poesia (1905-1909), H) L’unità (1911-1920)
Altre riviste sono degne di menzione e tra esse: “Energie nuove” (Torino, 1918-1920) e “Rivoluzione liberale” (Torino, 1922-1925, chiusa dal Fascismo) di Pietro Gobetti; “L’ordine nuovo” (Torino, 1919) di Antonio Gramsci, impegnato nella lotta di classe; “Il Baretti” (Torino, 1924-1928), rivista letteraria fondata da Gobetti, vide la collaborazione di Croce, Montale, Sapegno e Debenedetti; “La Ronda” (Roma, 1919-1923), che riaffermava il ritorno all’ordine e postulava una critica all’avanguardia ed annoverava prestigiosi redattori come Bacchelli, Barilli, Cardarelli, Cecchi e Saffi.