Cap. 14 - "Gli anni gloriosi"
6. Le crisi internazionali
1961 - il governo comunista fece costruire il muro di Berlino così da impedire ai Berlinesi dell'Est di fuggire verso l'ovest, vanificando i tentativi di distensione messi in atto da Kennedy. Il muro di Berlino diventa il simbolo della Guerra Fredda.
1962 - La crisi più grave si verifica a Cuba, dove Fidel Castro (insieme a Ernesto "Che" Guevara) aveva abbattuto il vecchio regime filoamericano e concesso ai Russi di installare sull'isola dei missili puntati contro gli USA.
Per reazione Kennedy dispose un blocco navale intorno all'isola e costrinse i russi a ritirare le armi atomiche.
Intanto Mao Zedong lanciava in Cina la rivoluzione culturale, un programma di formazione ideologica che mirava ad eliminare tutte le opposizioni che finirono per essere cacciate dal Paese, e nel 1972 rompeva con l'URSS e si apriva agli USA, al cui capo era intanto arrivato Nixon, entrando a far parte dell'ONU.
7. Il ritorno alla guerra fredda
La Guerra in Vietnam (1964 - 1973)
Dopo la morte di Kennedy e Krusciov, Breznev firma gli accordi SALT (Accordi di limitazione delle Armi Strategiche) con gli USA; tuttavia gli USA erano contrari all'avanzata del comunismo perciò decidono di intervenire a sostegno del Vietnam del Sud, contro il Vietnam del Nord, sostenuto da URSS e Cina.
Ma l'opinione pubblica sempre più contraria (vd. Cap. 13!) portano gli USA ad abbandonare il Vietnam, lasciandolo in mano al regime comunista nord vietnamita.
Henry Kissinger, capo della delegazione statunitense, individuò due motivi per cui gli USA furono sconfitti:
> opinione pubblica contraria
> uso della guerriglia dei vietcong nella fitta boscaglia del luogo
Negli anni Ottanta si riaccende lo scontro tra le due superpotenze.
La vittoria del Vietnam del Nord favorisce la costituzione di governi comunisti anche in Laos e Cambogia, dove vanno al potere gli khmer rossi, guerriglieri comunisti.
Negli USA il presidente Ronald Reagan (1980-1988) definisce l'URSS "impero del male" e per qualche anno sembrò che la Guerra fredda non sarebbe mai finita.
5. Il disgelo
Negli anni Sessanta inizia il disgelo tra il blocco sovietico e quello occidentale grazie (distensione):
> alla denuncia di Krusciov, successore di Stalin, dei crimini compiuti di Stalin; si diffonde la speranza di una svolta democratica nei Paesi sotto il controllo comunista che sfocia in rivolte aperte in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968;
> all'invito del presidente John F. Kennedy a rinnovare la società americana.
Quest'ultimo si impegna anche nella lotta contro la discriminazione delle persone afroamericane; non riesce però a portare a termine il suo lavoro perché viene assassinato, così come verranno uccisi suo fratello Robert e il pastore protestante Martin Luther King.
> Anche Papa Giovanni XXIII chiede alle superpotenze di scegliere la pace promulgano l'enciclica Pacem in terris. Inoltre convoca il famoso Concilio Vaticano II (1962-1965) in cui ci fu un grande dialogo tra tutte le chiese cristiane e il mondo affermando l'ecumenismo (aspirazione a riunificare attraverso il dialogo i cristiani di ogni confessione, cioè cattolici, protestanti e ortodossi)
Discorso I have a Dream - Martin Luther King
3/4. La rivoluzione del Sessantotto e il suo arrivo in Europa e Italia
Nel 1968 milioni di giovani in America e Europa iniziano a contestare (contestazione giovanile) perché volevano cambiare il sistema. Si trattava di giovani che avevano studiato (scolarizzazione massiccia) e che negli USA avevano visto morire molti coetanei nella Guerra in Vietnam. Di conseguenza credevano in valori diversi da quelli dei loro genitori: pace, giustizia sociale, uguaglianza e libertà. Contrastano consumismo e conformismo.
Molti esprimevano queste esigenze con la musica rock mentre altri, come gli hippies (figli dei fiori), volevano vivere in modo semplice e in comunità.
Il Sessantotto arriva in Europa con il "maggio francese", quando gli studenti e gli operai parigini scendono in piazza per rivendicare diritto allo studio per tutti e maggiori tutele lavorative. Subito le proteste si diffondo in altre capitali europee e in molte città italiane dove gli studenti manifestano contro il sistema scolastico giudicato autoritario e selettivo, il che spinge il governo a cambiare l'esame di maturità e ad aprire le facoltà universitarie a tutti gli studenti.
Inoltre si diffonde in Italia la protesta femminista che porta tra il 1974 e il 1981 ad introdurre la legge sul divorzio, che introduce la parità giuridica di marito e moglie sia sul piano educativo che lavorativo, e la legalizzazione dell'aborto.
La storia di Franca Viola, che cambiò il codice penale italiano
1. 1945-1973: La crescita economica
2. Dal benessere alla crisi
Il Welfare State, cioè l'insieme dei servizi che lo Stato mette a disposizione del cittadino gratuitamente o a basso costo (come assistenza sanitaria, istruzione, tutela sul lavoro etc.), è ora al centro dei programmi degli Stati negli anni gloriosi.
Il benessere si verifica perché c'è una importante crescita della produzione industriale, che necessitava di grandi quantità di petrolio.
Tuttavia questa condizione di benessere subisce una battuta d'arresto all'inizio degli anni '70:
1973 - Crisi petrolifera scaturita dalla Guerra del Kippur > Egitto e Siria dichiarano guerra contro Israele (si inizia il 6 ottobre, giorno della festività ebraica di Yom Kippur).
I Paesi dell'OPEC (organizzazione dei Paesi esportatori di Petrolio) avevano infatti deciso di aumentare il prezzo del petrolio per mettere in difficoltà i Paesi occidentali amici di Israele e questo conduce ad una crisi economica mondiale (1973-1993).
Di fronte a questa situazione i Paesi Occidentali adottano una politica economica in due punti:
- Austerità o Austerity: contenimento delle spese statali anche con drastici tagli al Welfare state
- Liberalizzazione: vendita di azioni pubbliche per aumentare le entrate dello Stato e stimolare la concorrenza.
Nel frattempo si sviluppano nuove tecnologie come informatica e telecomunicazioni
Il secondo dopoguerra, e cioè gli anni tra il 1945 e il 1973 sono stati definiti "anni gloriosi" dell'economia occidentale in quanto crebbero la popolazione, gli investimenti e la presenza di materie prime a basso costo, come il petrolio, in Paesi poco sviluppati.
Lo sviluppo fu tale che triplicò il PIL mondiale e in particolare si verificò un vero e proprio "miracolo economico" nella Germania federale (per afflusso di capitali americani), in Giappone (dove si sviluppa in concetto di lavoro di qualità totale) e in Italia (per l'abbondanza di manodopera a basso costo).
Il benessere e i consumi cambiarono profondamente la vita quotidiana perché rendevano la vita più facile; inoltre la corsa all'acquisto di nuovi prodotti creò la cultura del consumismo > sviluppo della società del benessere e della produzione di massa. L'importante è possedere e consumare beni, anche quando non sono necessari.