arabera Luana Ortuso 6 days ago
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Honelako gehiago
Diritto di famiglia è quella parte del diritto privato che disciplina la vita ed i rapporti all’interno di un gruppo di persone, più o meno ampio, legate fra loro, a seconda dei casi, dal vincolo coniugale, di unione civile, di parentela o di affinità ed anche i rapporti tra detto nucleo di persone e terzi estranei.
Conflict is present everywhere in the world around us. We experience conflict on a daily basis, and it can be minor or major.
Conflict in a story is a struggle between opposing forces. Characters must act to confront those forces and there is where conflict is born. If there is nothing to overcome, there is no story. Conflict in a story creates and drives the plot forward.
In this type of conflict, a character must take on society itself, and not a single person. The character stands at odds with societal norms and realizes the necessity to work against these norms. This is an external conflict.
Give examples of man versus society conflict in the real world.
Give examples of man versus society conflict in a literary work.
This situation results from a protagonist working against what has been foretold for that person. While this conflict was more prevalent in stories where gods could control fate, such as in ancient Greek dramas, there are still examples of this type of conflict in more contemporary literature.
Congiunto
Giudiziale
Consensuale
Since in real life we can't say that such examples of man versus supernatural, there are some superstitions that can influence a person's life.
Give examples of these superstitions.
Give examples of man versus fate conflict in a literary work.
L’evoluzione della struttura familiare: cambiamenti storici e prospettive attuali
La famiglia rappresenta un pilastro fondamentale della struttura sociale poiché è la principale agenzia di socializzazione. Fin dalla nascita, i membri della famiglia sono immersi in un ambiente ricco di valori, norme, e tradizioni che contribuiscono alla loro formazione come individui e membri della società. La famiglia funge da primo contesto in cui vengono apprese le regole sociali, i comportamenti accettabili, e le abilità relazionali. Attraverso l’interazione quotidiana con genitori, fratelli, e altri parenti, i bambini e gli adolescenti assimilano modelli di comportamento, sviluppano una comprensione dei ruoli di genere, e interiorizzano principi etici e morali. In tal modo, la famiglia agisce da tramite fondamentale tra l’individuo e la società, preparandolo per il suo ruolo e le sue responsabilità nel contesto più ampio. La famiglia, plasmata da una molteplicità di fattori sociali, culturali ed economici nel corso dei secoli, ha subito profondi mutamenti.
L’obiettivo è quello di esaminare tali cambiamenti e di individuarne le radici che le hanno alimentate, offrendo una panoramica completa sul concetto stesso di famiglia e sulle sue diverse manifestazioni nel corso della storia umana. Partendo da un’analisi storica e giuridica, il testo traccia un percorso che ripercorre le tappe cruciali dell’evoluzione dell’istituzione familiare, dall’affermarsi della famiglia nucleare nel XIV-XV secolo fino alla crisi dell’ideale tradizionale di famiglia avvenuta nei primi anni ’70. Questo momento di svolta, agevolato da cambiamenti legislativi quali le nuove leggi sull’aborto, sul divorzio, sulla fecondazione medicalmente assistita e infine sulla maternità surrogata, ha portato a una ridefinizione dei ruoli di genere e del concetto stesso di matrimonio.
Il testo si propone, inoltre, di esaminare le forme emergenti di strutture familiari, quali le famiglie di fatto, unipersonali, monogenitoriali e ricostituite. Particolare attenzione verrà dedicata alla complessità delle dinamiche genitoriali all’interno delle famiglie ricostituite, dove la presenza di genitori biologici e sociali può generare sfide e nuove prospettive.
L’istituzione della famiglia ha rappresentato un cardine della società umana fin dagli albori della civiltà, una struttura essenziale che ha plasmato e riflesso i valori e le norme culturali delle diverse epoche storiche. Le interazioni familiari quotidiane trasmettono valori, norme e comportamenti sociali, facilitando l’integrazione dei bambini nella società. In un ambiente familiare sicuro, i bambini sviluppano competenze sociali e ricevono una solida base culturale e identitaria, garantendo continuità con le generazioni precedenti. Come rifletteva Lévi-Strauss (1969), la famiglia è un’invenzione sociale, un prodotto culturale in costante mutamento e adattamento alle dinamiche dei contesti sociali. Questo concetto è riflesso nelle parole di Durkheim, il quale sottolineava che la famiglia si trasforma insieme alla società, poiché entrambe sono interconnesse e riflettono i modelli culturali dominanti, infatti, nel 1888, scrisse: <<Non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore di tutti. […] La famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta: è diversa, perché le circostanze sono diverse>>.
La complessità delle relazioni familiari contemporanee riflette i cambiamenti storici, sociali e tecnologici rapidi ed esponenziali che caratterizzano il mondo moderno. Tali cambiamenti hanno portato a una ridefinizione dei ruoli genitoriali e a una ristrutturazione dei modelli familiari, che a loro volta hanno creato sfide e incertezze nel quadro educativo e relazionale. In questo scenario complesso e in continua evoluzione, diventa sempre più importante riflettere criticamente sulle attuali configurazioni familiari e sul ruolo dei genitori nella società contemporanea.
A more contemporary type of conflict, this situation results from humans involved in a struggle with man-made machines. This is an external conflict.
Origini ed evoluzione del diritto di famiglia
Il Codice Civile italiano del 1865 segnò un importante punto di svolta nella disciplina del diritto di famiglia, ispirandosi al Code Civil francese del 1804 e introducendo norme fondamentali per l’organizzazione e la gestione delle famiglie nell’Italia dell’epoca. Questo codice istituì per la prima volta una disciplina unitaria ed omogenea del diritto di famiglia, basata su una concezione istituzionalistica della famiglia come portatrice di un superiore interesse sociale. Una delle principali innovazioni fu l’istituzione del matrimonio civile, conferendo rilevanza legale a questo atto e riducendo l’importanza delle nozze contratte con riti religiosi. Tuttavia, non venne introdotto l’istituto del divorzio, poiché si riteneva che potesse compromettere la coesione familiare, considerata di interesse primario per la società. Il marito fu riconosciuto come capo della famiglia, con l’introduzione dell’autorizzazione maritale e l’attribuzione della patria potestà al padre, con il limite del raggiungimento della maggiore età. Il codice stabilì anche un nuovo sistema patrimoniale che prevedeva la separazione dei beni tra i coniugi. La disciplina della filiazione fu rigida, con il mancato riconoscimento dei figli adulterini o incestuosi e il divieto di ricerca della paternità per i figli riconoscibili. Tuttavia, venne introdotto l’istituto dell’adozione, sebbene con il divieto di adottare minorenni. Questa impostazione rimase sostanzialmente invariata per molti anni, subendo le prime riforme nel 1919 e nel 1929, che portarono all’abrogazione dell’autorizzazione maritale e all’attribuzione di effetti civili al matrimonio canonico e ai matrimoni celebrati da ministri dei culti ammessi nello stato. Nel 1939, vi fu una “riscrittura” del codice che, pur rimanendo fedele al modello del 1865, introdusse alcune innovazioni, come la possibilità di riconoscere i figli adulterini e la modifica della normativa sull’adozione e sull’età per contrarre matrimonio.
La stagione delle riforme
Il Novecento è un secolo contraddittorio; La famiglia ha subito una serie di trasformazioni. La situazione sociale e legislativa in Italia dagli anni ’50 agli anni ’70 era caratterizzata da una forte conservazione dei valori tradizionali, con la famiglia patriarcale e cattolica al centro della società. Le relazioni coniugali erano regolate principalmente dal vincolo sacro del matrimonio, mentre i ruoli di genere erano rigidamente definiti, con le donne responsabili principalmente delle faccende domestiche, indipendentemente dalla loro partecipazione al lavoro esterno.
L’Italia era indietro rispetto ad altri paesi europei. Alla fine degli anni ’50, ad esempio, un marito poteva proibire alla moglie di uscire di casa da sola, e non era considerato reato maltrattarla in caso di disobbedienza. La violenza domestica era diffusa in tutti gli strati sociali, e le donne che subivano maltrattamenti iniziavano a richiedere la separazione legale.
Anche il sistema penale rifletteva la mentalità patriarcale dell’epoca. L’adulterio era considerato un reato punibile con la reclusione, ma con differenti misure per uomini e donne. Inoltre, esisteva il cosiddetto “delitto d’onore”, che permetteva la reclusione ridotta per chi commetteva omicidio nell’ira provocata da un affronto all’onore familiare.
La situazione delle donne era particolarmente difficile, con molte giovani vittime di violenza sessuale che venivano spesso accusate di comportamento immorale. Il matrimonio era spesso visto come l’unica via per evitare il disonore, e l’aborto non era regolamentato e considerato un delitto contro l’integrità della stirpe. Tuttavia, a partire dalla seconda metà degli anni ’60, iniziò a emergere una maggiore consapevolezza sociale con la diffusione di idee femministe, come quelle di Betty Friedan e Kate Millet, portò alla nascita di movimenti femministi anche in Italia che promuovevano la libertà sessuale, la lotta contro le violenze sessuali e la richiesta di pari opportunità tra uomini e donne. La battaglia per il divorzio divenne sempre più rilevante all’interno di questa nuova coscienza sociale. Nel 1965, il deputato socialista Loris Fortuna presentò un progetto di legge sul divorzio, seguito da altri tentativi negli anni successivi, nel 1974, un referendum sull’abrogazione della legge sul divorzio confermò la sua validità, segnando una vittoria per il pluralismo e i diritti civili in Italia, nel corso del tempo, la legge ha subito ulteriori aggiornamenti, come il divorzio breve, ciò ha portato un mutamento nella concezione del matrimonio come istituzione sacra e alla sua preservazione come atto istitutivo della famiglia.
Successivamente, altre leggi hanno ampliato i diritti individuali, come la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza del 1978 e la legge sulla procreazione medicalmente assistita del 2004.
Un cambiamento significativo è stato anche l’introduzione dell’unione civile nel panorama normativo italiano, che ha ampliato i modelli di convivenza riconosciuti legalmente al di là del tradizionale matrimonio eterosessuale.
Inoltre, la legge del 2012 ha sancito l’unicità dello status di figlio, eliminando la distinzione tra figli nati dentro e fuori dal matrimonio. Questo ha posto al centro l’interesse del minore e ha contribuito a una maggiore parificazione formale e terminologica nel diritto di famiglia. I cambiamenti sociali e culturali hanno reso necessario l’adattamento del quadro normativo alle nuove realtà familiari. A questo proposito l’articolo 29 della Costituzione italiana che definisce la famiglia come una “società naturale” e attribuisce i “diritti della famiglia”, ha generato un forte dibattito sulla sua interpretazione, con alcune correnti che vedono il matrimonio come fondamento della famiglia legittima, mentre altre sostengono l’apertura verso forme di convivenza non matrimoniale, come le unioni civili.
La Costituzione riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio (art. 29) e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo anche nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità (art. 30). Ciò significa che la famiglia prevista dalla Costituzione deve essere «formalizzata» nell’atto solenne del matrimonio con il quale gli sposi si vincolano ai reciproci impegni e che l’ordinamento provvede a regolare gli effetti giuridici conseguenti al legame coniugale.
In questo ambito si possono distinguere una famiglia parentale composta dai coniugi, dai loro discendenti, ma anche dai parenti più lontani e dagli affini; la famiglia nucleare riferita alla coppia costituita dai coniugi e dai loro (eventuali) figli.
As this conflict is more science fiction based, in real life we can't find such examples.
However, as technology became a big part of our lives there are some situations that man made machines affects our lives.
Find such examples.
La famiglia è una comunità che si basa su vincoli di sesso, sangue ed affetto. Essa costituisce il luogo in cui si realizza la solidarietà tra i suoi componenti, in cui trovano soddisfacimento bisogni morali e materiali, in cui crescono le nuove generazioni alle quali trasmettere cultura, valori morali e beni materiali.
Nel diritto vigente la nozione di famiglia consente di individuare una pluralità di modelli familiari socialmente tipizzati e giuridicamente tutelati.
Give examples of man versus machine conflict in a literary work.
CONCLUSIONI
In conclusione, l’evoluzione della struttura familiare nel corso della storia ha evidenziato cambiamenti significativi, influenzati da fattori sociali, culturali ed economici. Dalle famiglie patriarcali estese alle famiglie nucleari moderne, la famiglia ha subito una trasformazione radicale, riflettendo i valori e le norme delle diverse epoche storiche. Questi cambiamenti hanno portato alla nascita di nuove tipologie di famiglie, tra cui le famiglie ricostituite, che presentano sfide e opportunità uniche. Nonostante le complessità nelle dinamiche relazionali, queste famiglie offrono l’opportunità di sviluppare legami affettivi significativi, esplorare nuove prospettive di vita e promuovere il benessere familiare. Attraverso una comunicazione aperta, il rispetto reciproco e la flessibilità, le famiglie ricostituite hanno il potenziale per contribuire alla costruzione di una società più inclusiva e solidale, in cui ogni membro può trovare appartenenza, sostegno e felicità.
In this type of conflict, a character is tormented by natural forces such as storms or animals. This is also an external conflict.
Give examples of man versus nature conflict in the real world.
La maternità surrogata è reato universale
Mercoledì 16 ottobre 2024 il Senato ha approvato definitivamente con 84 voti favorevoli e 58 contrari la legge che rende la maternità surrogata un reato universale[1].
La maternità surrogata
La maternità surrogata, nota anche come gestazione per altri (GPA) o, in senso dispregiativo, utero in affitto, è una pratica attraverso la quale una donna (detta gestante) accetta di portare avanti una gravidanza per conto di altre persone (cd. genitori intenzionali), che diventeranno genitori del bambino.
Dunque, la maternità surrogata è una tecnica di fecondazione assistita.
Si parla di surrogazione tradizionale quando la gestante è anche la madre genetica del bambino, mentre nella surrogazione gestazionale, la gestante non ha alcun legame genetico con il neonato, poiché l’embrione è creato con gameti di terzi.
In Italia, la maternità surrogata è vietata dalla L. 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita. La legge già punisce (con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro) chiunque realizza, organizza o pubblicizza la gestazione per altri e il commercio di gameti o embrioni.
Fino ad oggi, molte coppie di italiani hanno fatto ricorso alla maternità surrogata all’estero, nei paesi in cui la pratica è consentita. D’ora in poi, invece, questo non sarà più possibile. Con l’approvazione della legge, la maternità surrogata è diventata un reato universale. Ciò vuol dire, in pratica, che se degli italiani (originariamente la legge estendeva la punibilità addirittura a tutti, non limitandola solo ai cittadini italiani) usufruiscono della pratica all’estero, saranno comunque perseguibili penalmente in Italia.
Con l’approvazione di questa legge, l’Italia considera la maternità surrogata alla stregua di un reato universale. Questo significa che un cittadino italiano che va all’estero per stipulare un contratto di maternità surrogata, anche in un Paese dove questa pratica è legale, può essere perseguito penalmente in Italia al suo rientro.
Moltissimi (più di 60) sono i paesi in cui la pratica è legale (tra questi, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda).
L’approvazione del reato universale di maternità surrogata ha suscitato però dibattito e perplessità. I sostenitori della legge ritengono che sia uno strumento per evitare lo sfruttamento delle donne, specialmente in paesi dove le condizioni economiche e sociali possono spingerle a diventare gestanti per altri solo per denaro. Si teme, infatti, che la maternità surrogata possa alimentare una forma di mercificazione del corpo femminile e dei diritti dei bambini.
Non mancano, però, voci critiche. Le opposizioni hanno sottolineano come il divieto assoluto, esteso anche ai contratti stipulati all’estero, potrebbe portare a conseguenze negative. Molte coppie italiane, che non hanno altre opzioni per avere figli, potrebbero essere costrette a rivolgersi a mercati clandestini o a paesi con minori tutele per bambini.
Numerosi giuristi hanno espresso aspre critiche nei confronti della legge e dubbi circa la sua applicabilità. Due le obiezioni principali:
· prima di tutto, la legge sarebbe inutile in quanto per tutti i reati comuni commessi all’estero esiste già la possibilità. Tale possibilità è stata da una deroga al principio di territorialità che si verifica quando il ministro della giustizia espressamente lo richiede;
· in secondo luogo, difficilmente la legge sarà applicabile perché non esiste alcun obbligo di collaborazione da parte degli Stati esteri. Infatti, se i cittadini italiani usufruiranno della maternità surrogata in paesi in cui questa è legale, questi paesi non saranno obbligati a fornire i dati di chi vi fa ricorso.
[1] Cos’è un reato universale? Il diritto penale italiano si applica a tutti coloro i quali (cittadini o stranieri) commettono un reato in territorio italiano. Il principio appena citato è detto principio di territorialità e si contrappone al principio di universalità, in base al quale le leggi penali si applicano a tutti gli uomini (cittadini e non), ovunque si trovino.
Un reato universale è quindi un crimine che può essere perseguito da uno Stato (in questo caso dall’Italia) anche se viene commesso al di fuori del proprio territorio.
Per essere veramente considerato universale, però, la legge dovrebbe essere applicata a prescindere dalla nazionalità del soggetto che commette il reato, mentre la legge che rende universale il reato di maternità surrogata si limita ai cittadini italiani. Questo principio è generalmente applicato a crimini gravi riconosciuti dal diritto internazionale, come i crimini di guerra, la tortura o la tratta di esseri umani.
Nuove forme familiari nell’Italia contemporanea: tra cambiamenti sociali e legislativi
La società contemporanea è caratterizzata da una serie di cambiamenti significativi rispetto al passato, che hanno portato alla nascita di nuove tipologie di famiglie.
· Famiglia monogenitoriale: aumento in Europa dovuto a vedovanza, procreazione al di fuori del matrimonio e separazioni coniugali. In Italia, l’ordinamento cerca di bilanciare gli interessi dei figli a mantenere rapporti con entrambi i genitori. La frequenza degli incontri dipende dal conflitto coniugale, potenzialmente causando “pendolarismo familiare” con sfide relazionali, economiche e organizzative.
· Famiglia ricostituita: Si forma quando uno dei partner ha avuto precedenti relazioni. Maggiore complessità se entrambi i partner hanno figli da relazioni precedenti, con sfide relazionali e identitarie per i figli.
· Famiglia unipersonale: In crescita in Europa, dovute all’aumento delle aspettative di vita e all’instabilità coniugale. Più comuni tra gli uomini in Italia, spesso a causa di abitudini culturali o divisione dei figli in caso di separazione.
· Convivenza More Uxorio (Famiglia di Fatto): Scelta di vivere insieme senza matrimonio. Le motivazioni sono varie: prova del rapporto, impossibilità di sposarsi, negoziare ruoli e responsabilità familiari, rifiuto ideologico del matrimonio. Legalmente riconosciute, ma offrono meno tutele rispetto ai matrimoni, nonostante la legge Cirinnà del 2016, che ha introdotto regole per unioni civili e convivenze more uxorio, consentendo ai conviventi di stipulare contratti per disciplinare rapporti patrimoniali. Include disposizioni su diritti di visita, assistenza in caso di malattia e diritti successori per i conviventi.
Give examples of man versus nature conflict in a literary work.
A situation in which two characters have opposing desires or interests. The typical scenario is a conflict between the protagonist and antagonist. This is an external conflict.
Give examples of man versus man conflict in the real world.
Give examples of man versus man conflict in a literary work.