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da Simona sansone mancano 11 mesi

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VERGA

Giovanni Verga, nel contesto del Verismo, utilizza tecniche narrative innovative per esprimere la sua visione della realtà. Nella sua raccolta "Vita dei Campi" del 1880, illustra le sue intenzioni e metodologie narrative.

VERGA

VERGA

TECNICHE NARRATIVE

LE TECNICHE NARRATIVE del Verismo sono svelate dallo stesso Verga nella sua opera Vita dei Campi (1880) , raccolta di 8 novelle con cui spiega al pubblico le sue intenzuioni e le sue idee di scrittura:

In FANTASTICHERIA - parla dell'Ideale dell'ostrica:

In FIUMANA DEL PROGRESSO spiega il ciclo dei vinti.



LA CONCATENAZIONE


LA CONCATENAZIONE è una Tecnica tipica dei Malavoglia.


La frase con cui inizia un capitolo riprende quella conclusiva del capitolo Anteriore, sia per quel che concerne l'argomento, sia per la ripresa delle stesse espressioni.


Questo determina una certa circolarità.

DISCORSO INDIRETTO LIBERO

Il DISCORSO INDIRETTO LIBERO

LINGUA

LA LINGUA

Verga:

Usare esclusivamente il dialetto avrebbe limitato moltissimo il pubblico potenziale.

RACCONTO come DOCUMENTO UMANO

Nella novella L'amante di gramigna parla del racconto come documento umano e delle finalità e del metodo della sua scrittura.

Il Verismo italiano corrisponde in tal senso al naturalismo francese: mira alla rappresentazione Oggettiva e impersonale della realtà. Verga non fa altro che prendere atto della realtà così com'è. La sua analisi dei fatti è imparziale ed è influenzata dalla nascita e dallo sviluppo della fotografia, arte a cui Verga dedica gli ultimi anni della sua vita.


Il Lettore si troverà "faccia a faccia col fatto nudo e schietto, senza stare a cercarlo fra le linee del libro, attraverso la lente dello scrittore" .La mano dell'artista scrive Verga deve rimanere invisibile.


STRANIAMENTO

STRANIAMENTO

Il punto di vista del narratore si manifesta attraverso il meccanismo dello straniamento:

REGRESSIONE e IMPERSONALITA'

REGRESSIONE (ECLISSI DEL NARRATORE)


VERGA:

TEMATICHE

L'ambientazione delle opere e La Sicilia, mitica e arcaica che rispetta le tradizioni tramandate, salva la famiglia come cellula protettiva di valori e di effetti solidali e non cede alle lusinghe del denaro.


Verga sostiene il cosiddetto ideale dell'ostrica: Chi abbandona, rifiuta o tenta di emanciparsi dalle proprie radici e condannato fatalmente a soccombere. Per sopravvivere non resta che ancorarsi alla condizione che sia avuta in sorte (fatalismo), sopportando il proprio stato in una dignitosa rassegnazione. Non c'è possibilità di riscatto e di emancipazione. Perché il dolore non deriva dalle ingiustizie e dal corso della storia. Ma è connaturato con il fatto stesso di esistere e per questo riguarda indistintamente tutti gli uomini e tutte le classi sociali.


Cancellati i vincoli di umanità e solidarietà, il mondo verghiano finisce per essere guidato solo da una vorace logica economica universalmente accettata. Nessuno riesce a sottrarsi al culto della roba: la proprietà dei beni materiali diventa l'unico fine dell'esistenza umana.La famiglia nei malavoglia è un istituto sacro e unico appiglio contro la marea degli eventi.

IL CULTO DELLA "ROBA"

La ROBA è la logica economica che governa ogni aspetto della vita.


Nessuno riesce a sottrarsi al culto della roba.


La proprietà dei beni materiali diventa aspirazione di vita unico e ossessivo fine dell'esistenza umana


I beni materiali diventano parte integrante della persona.

La ROBA è la Logica economica che governa ogni aspetto della vita.
VISIONE PESSIMISTICA DELL'ESISTENZA
Il Destino è immutabile e non vi è possibilità di riscatto (pessimismo)
MORALE DELL'OSTRICA

MORALE DELL'OSTRICA

Gli uomini e le donne che vivono in povertà hanno sviluppato "Una rassegnazione coraggiosa ad una vita di stenti" che li tiene attaccati allo scoglio in cui sono nati.


E quando uno di loro si vuole staccare, per cercare qualcosa di meglio o semplicemente per una curiosità, viene di solito mangiato da un pesce vorace.

chi cerca di cambiare la propria condizione è destinato a soccombere.
LA FAMIGLIA

La famiglia è l'unica difesa contro l'avidità del mondo che non cede alle lusinghe del denaro.


È importante quindi non sviluppare desideri di fuga da essa.


La famiglia non è un luogo idilliaco per Verga ma esercita un controllo sociale e morale che può essere oppressivo.

L'unica difesa contro l'avidità del mondo è la famiglia
QUESTIONE MERIDIONALE
Interesse per il mondo degli umili e per lo sfruttamento del sud.
STORIA E PROGRESSO: FORZE NEGATIVE E TRAVOLGENTI

TRE FASI:

FASE FINALE Ritorno in Sicilia. Opere Teatrali
FASE VERISTA - (Milano) Vita dei Campi (1880) di cui fa parte Rosso Malpelo (primo esperimento verista) , Il ciclo dei Vinti di cui sono parte I Malavoglia (1881), e Mastro Don Gesualdo (1889)

FASE VERISTA -


Vita dei Campi (1880) - raccolta di 8 novelle di cui fanno parte:

e altre



Il Ciclo dei Vinti: ciclo di 5 romanzi in cui Verga aveva in progetto di raccontare 5 situazioni diverse dal punto di vista sociale salendo dal punto piu basso a quello piu alto della scala sociale,

V. Voleva dimostrare che tutti gli individui sono accomunati nel loro agire da moventi economico-sociali e dall'inevitabile sconfitta cui è destinato chiunque aspiri a migliorare la propria condizione.

Sono parte del ciclo dei vinti:


FASE GIOVANILE PREVERISTA - (Catania Firenze Milano) Diverse opere che riscontrano i gusti del pubblico borghese: ambiente mondado, realistico, immedesimazione nei personaggi)

Storia di una Capinera (1871) - Racconta di una ragazza siciliana costretta a farsi monaca.


Nedda (1874) segna la svolta verso il verismo ma non è un'opera verista:

Si sposta per la prima volta l'ambientazione in Sicilia e l'attenzione ai personaggi umili ma ancora l'opera non presenta le caratteristiche tecniche del Verismo anzi presenta tratti tardo romantici (preponderanza del tema sentimentale)

I MALAVOGLIA (1881)

MALAVOGLIA

Fa parte del ciclo dei vinti (gli sconfitti che lottano per la sopravvivenza)

SCOPO: indagare gli effetti causati dalla brama di arricchirsi e di cambiare stato sociale.


"Malavoglia" - sono chiamati così dal popolo perché è il concetto contrario a quello che sono veramente: dei grandi lavoratori. (meccanismo di straniamento)


La Fiumana del progresso è la prefazione a I Malavoglia ma anche al ciclo dei vinti e :







il conflitto tra il mondo dei contadini siciliani, ricco di valori come la famiglia e la solidarietà, e quello della borghesia italiana attenta solo al progresso, effetti negativi del progresso sugli individui, l'interesse economico che provoca la rovina dei Malavoglia, Morale dell'ostrica.

TEMATICHE: Il romanzo mette in scena:

Traccia un quadro sociale sulle classi dell'Italia dell'800



Rappresentazione oggettiva della realtà, regressione e impersonalità dell'opera, discorso indiretto libero, romanzo corale, lingua simile a quella parlata

Nel romanzo Verga applica le TECNICHE NARRATIVE VERISTE :


Ambientato a Acitrezza, Paesino siciliano. Narra di una famiglia di pescatori, i Malavoglia, umile e onesta legata ai principi morali tradizionali che va in rovina per seguire le leggi dell'utile e del guadagno.

TRAMA

Narra di una famiglia di pescatori, i Malavoglia, umile e onesta legata ai principi morali tradizionali che va in rovina per seguire le leggi dell'utile e del guadagno. Quando il carico di lupini naufraga, i Malavoglia si indebitano con l'usuraio del paese e cadono in disgrazia.

Ambientato a Acitrezza, Paesino siciliano.

Il sistema dei personaggi:

non li descrive ma lascia che emergano dalle loro azioni

non c'è un protagonista ma due punti di vista di due gruppi di personaggi antitetici:



SINTESI:

Malavoglia è il soprannome dei Toscano, una famiglia di pescatori di Aci Trezza. Capofamiglia è il vecchio padron 'Ntoni. Con lui nella casa del "nespolo" vivono il figlio Bastianazzo con la moglie Marezza detta la "Longa" e i loro cinque figli 'Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia.


Il giovane 'Ntoni parte per il servizio militare e la famiglia perde uno dei maggiori sostegni. Per questo il vecchio 'Ntoni decide di prendere a credito una partita di lupini che conta di rivendere al mercato di Riposto. Durante il viaggio per mare la "Provvidenza", la barca dei Malavoglia, naufraga: il carico si perde, Bastianazzo muore. Padron 'Ntoni pressato dai debiti è costretto a vendere la casa del "nespolo".


Una serie di sventure si abbatte sui Malavoglia troncando ogni speranza di riscatto.

Luca arruolatosi muore nella battaglia di Lissa, seguito poco dopo da Maruzza vittima di un'epidemia di colera. L'inquieto 'Ntoni si dà al contrabbando e viene arrestato. Lia, compromessa per una presunta relazione col brigadiere don Michele, lascia il paese e diventa una prostituta. Mena per le difficoltà familiari non può sposare compare Alfio e triste e sfiorita invecchia precocemente.


Alla morte del vecchio 'Ntoni, che si spegne solo e disperato in un letto d'ospedale, il suo posto viene preso da Alessi, che dopo aver sposato la Nunziata, riscatta la casa del "nespolo" e riprende l'attività del nonno.