Le migrazioni globali rimangono costanti, ma situazioni locali variano significativamente. Paesi come Italia e Spagna vedono alti tassi di migrazione, mentre in altri, come Francia e Gran Bretagna con un passato coloniale, il fenomeno è più contenuto.
i paesi che accolgono queste
culture accettano una vera
e propria sfida, anche se
queste persone possono
portare ricchezza culturale,
i paesi si trovano a fare i
conti con le proprie
tradizioni, perciò
dovrebbero trovare un
equilibrio, difficile da tenere.
il velo
più delicata è la questione del
velo in Francia. nel 2004 è
stato vietato nelle scuole
superiori, nel 2010 nei luoghi
pubblici e nel 2013 nelle università.
secondo la tradizione
occidentale chi si copre il volto
ha qualcosa da nascondere, ma
la cultura araba invece dice
che le donne non possono
mostrare il proprio volto in pubblico.
le corti islamiche
particolarmente significatico è
il caso delle corti islamiche,
tribunali che si occupano di
casi civili applicando la legge
della Sharia. questo è ad
esempio il caso della
Gran Bretagna, che da più di
cent'anni vede convivere le
corti islamiche con il governo
del paese. questo causa delle
incongruenze: riguarda il
trattamento delle donne.
su questo la legge islamica
riconosce come diritto civile la
violenza domestica, cosa che
è condannata dal tribunale
penale dello stato. lo stato
islamico condanna la violenza
sulle donne con dei corsi per
controllare la rabbia per gli
uomini, senza nessun'altra
punizione, rendendo così la
donna inferiore all'uomo cosa
che va contro la legge fondamentale:
"la legge è uguale per tutti".
quale cittadinanza?
esistono due criteri fondamentali
per determinare la cittadinanza
di una persona: lo ius sanguinis
e lo ius soli.
lo ius sanguinis dice che una
persona è di cittadina di un
determinato paese se è
discendente di un cittadino del
dato paese.
lo ius soli dice che ha diritto alla
cittadinaza chi è nto sul suolo del
determinato paese. poi c'è chi
possiede una doppia cittadinanza
ad esempio l'Italia considera italiani
i figli nati all'estero da genitori itaiani,
e in questo caso la persona nato
possiede una doppia cittadinanza.
questi due criteri però non sono
applicati rigidamente, ma in base
al tempo che uno risiede nel paese,
può ottenere la cittadinanza del dato
paese. questo varia da paese a
paese, nel caso dell'italia se uno
è residente legalmente in italia da
dieci anni e proviene da un paese
non europeo può ottenere la
cittadinanza oppure se è figlio di
genitori stranieri ma è nato in
Italia in tre anni può ottenere la cittadinaza.
le attività dei migranti
I migranti per lo più svolgono
mansioni poco qualificate, che
molto gli italiani spesso
non vogliono svolgere. I lavori
principali che svolgono sono la
raccolta di prodotti agricoli,
lavori nell'edilizia, pulizie,
servizi alla persona. Col tempo
parecchi migranti arrivano a
creare una vera e propria impresa,
da pescatori, a tessitori e proprietari
di fattorie e stalle. Questo porta gli
italiani a crearsi dei pregiudizi:
gli immigrati rubano il lavoro e sono
tutti delinquenti. Questo non è del
tutto vero. Come prima cosa i
delinquenti sono sempre
esistiti in tutti i paesi. Inoltre c'è anche
un legame tra povertà e
delinquenza e non di etnia e delinquenza.
i numeri dei migranti
A livello mondiale le migrazioni si
sono mantenute costanti, ma se
guardiamo i contesti locali, ad
esempio l'Europa vediamo che i
numeri cambiano. Ci sono paesi
in cui il fenomeno è elevato e in
altri praticamente nullo. L'Italia e
la Spagna sono tra i paesi in cui si
registra maggiormente questo
fenomeno. Altri paesi poi, come
la Francia e la Gran Bretagna, pur
avendo un passato da colonizzatori,
la migrazione nella madre patria
ultimamente è stata sempre contenuta.
perchè gli uomini si spostano
gli uomini si spostano in altri paesi per varie ragini
rifugiati politici: molte persone
sono anche rifugiati politici
e fuggono sempre per guerre
o scontri.
ragini economiche: le persone
si trasferiscono a causa di
carestie o a causa dell'elevata
soglia di povertà.
ragioni poliche: quando le persone
si trasferiscono a causa di guerre
o di scontri interni.