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av Valerio Drago 4 år siden

1791

ARTE NELLA CRISI DELLA POLIS

Dopo la morte di Alessandro Magno, l'impero si divide in regni ellenistici, portando all'ellenizzazione dei territori conquistati. Questo processo di integrazione culturale genera un nuovo linguaggio comune, la koinè.

ARTE NELLA CRISI DELLA POLIS

Storia dell'arte Prof. Sanna studente Valerio Drago

CITTA'

RODI

Laocoonte Seconda metà del I secolo a.C. Città del Vaticano, Musei Vaticani

Viene rappresentata la punizione di Laocoonte, sacerdote triano di Apollo, e dei suoi figli perchè lui aveva impedito che il cavallo entrasse a Troia. Athena lo punì tramite due serpenti che stritolarono tutti e tre. Laocoonte è colto nel momento di massima tensione muscolare, con il volto sofferente e angosciato.

CONTESTO STORICO La Grecia del IV secolo è caratterizzata da in momento di forte instabilità e incertezza in vari ambiti causate da: - perdita di centralità di Atene (a causa della guerra del Peloponneso) a vantaggio delle città di Cnido, Delfi, Olimpia, Epidauro e alcune città dell'Asia Minore; - diffusione della peste; - rivalità tra Sparta e Atene; - guerra tra Sparta e Tebe; - perdita di ideali e della fiducia nelle leggi divine.

RUOLO DELL'ARTISTA Lo scenario storico spinge l'artista a rivolgere la propria attenzione a nuovi temi come la sfera quotidiana, sia individuale sia familiare. Questa situazione lo porta anche ad abbandonare la simmetria, l'equilibrio e la perfezione nelle proprie opere.

Lisippo
Lavora alla corte macedone di Alessandro. La novità nelle sue opere sta nella realizzazione di un corpo non bello, vecchio o deforme che poteva essere un modello ricco di dignità. Il ritratto è,quindi, la realizzazione realistica del soggetto.Le caratteristiche dei protagonisti delle sue opere sono: -testa piccola, -corpo più snello e alto, -gambe lunghe e sottili, -fianchi stretti, -capelli mossi, -occhi piccoli e infossati, -naso sottile e narici strette, -labbra lievemente dischiuse.

Apoxymenos 320 a.C. Città del Vaticano, Museo Pio-Clementino

È un atleta che dopo la fatica dell’azione si toglie l’olio e il sudore con lo striglie. La gamba destra non è più tesa ma flessa, il bacino è ruotato, i fianchi sono stretti, le spalle sono su una linea orizzontale, la testa verso destra lievemente inclinata, capelli corposi e mossi. Tutte queste caratteristiche conferiscono pertanto dinamicità. Il lato sinistro si oppone a quello destro e quindi si stabilisce un rapporto antitetico: egli assegna sempre l’azione a una metà del corpo e il riposo all’altra. Il fatto che le braccia siano sollevate e con il sinistro che attraversa orizzontalmente il busto introducono una nuova relazione con lo spazio e perciò la statua può essere osservata da qaulsisi punto.

Skopas di Paro
Menade Danzante 335/330 a.C. Dresda, Skulpturensammlung

Quest'opera è un chiaro esempio di Pathos, in quanto la danzatrice rappresentata è in preda ai furori dionisiaci e compie una danza sfrenata e spasmodica quasi selvaggia. La testa è rivolta all’indietro, ha una gran massa di capelli, lo sguardo è perso verso l’alto, le labbra carnose. il panneggio si volge verso l’alto seguendo il ritmo della statua e la veste della figura femminile si apre lasciando nudo un intero lato del corpo e perciò è messa in evidenza la carica erotica. La danzatrice stringeva con la mano sinistra un capretto che dopo il rito veniva ucciso con un coltello posto sulla mano destra. L'opera ricca di instabilità, impetuosità del corpo in movimento ci coinvolge e ci fa entrare nell’ottica dell’arte ellenistica.

Pothos 350/325 a.C. Roma, Museo Capitolini

Si tratta della rappresentazione di una divinità che impersona il sentimento amoroso, colta in un moneto di molle abbandono con il corpo inclinato, il busto verso sinistra e le braccia sollevate. L'instabilità del corpo ha bisogno della presenza di un sostegno, costituito da un mantello pieghettato sotto il quale si trova un' oca simbolica. Il viso ancora una volta mostra realmente ciò che prova il protagonista: gli occhi sono languidi e sognanti.

Prassitele
Hermes con Dioniso bambino 340/330 a.C. Olimpia, Museo Archeologico

Questa statua raffigura Dioniso con Hermes, precedentemente incaricato da Zeus di proteggere il fratello dalla collera di Era. I due sono colti in un momento di intimità, dolce e confidenziale, durante il quale i protagonisti si sono presi una pausa dalla fuga e stanno giocando con un grappolo d'uva. Questa scelta è molto significativa perché mostra l'intenzione dell'autore di rappresentare le passioni più semplici, naturali e umane. I corpi sono sinuosi, la pelle è serica, mentre alcune parti sono ruvide e scabre come i capelli e il panneggio. Si può parlare di "effetto pittorico" e di "sfumato" in quanto si dà attenzione ai particolari anatomici, alla levigatezza del marmo, ai passaggi di chiaro a scuro e perciò la scultura, tecnicamente, può essere paragonata ad un dipinto.

Apollo Sauroctonos 360 a.C. Parigi, Museo del Louvre

Apollo, fanciullo, sta per uccidere una lucertola con uno stilo ( si tratta di un'attività ludica in contrapposizione con la natura divina del protagonista). Il suo corpo mostra rilassatezza e cedevolezza, perciò la statua si appoggia ad un tronco di albero. Anche questa volta l'artista si concentra sulle espressioni della figura, che è colta in un momento di distrazione.

Afrodite Cnidia 364/363 a.C. Città del Vaticano, Museo Pio-Clementino

La statua venne acquistata dagli abitanti di Cnidio ( da qua deriva il nome Cnidia).Viene per la prima volta raffigurata una dea nuda. Dato che è rappresentata con un corpo ad S necessita di un appoggio costituito da un'anfora sopra la quale vi appoggia un panno. Lo scultore dà particolare importanza alle reazioni delle divinità che sono molto simili a quelle di un essere umano( stupore della dea).

PERGAMO

Galata Suicida 220 a.C. Roma, Museo Nazionale Romano

Il galata suicida è più ricco di movimento e può essere visto da più punti. Il corpo del guerriero ha un moto di avvitamento con busto e gambe protesi verso destra e la testa verso sinistra mentre sorregge il corpo della compagna che è piegata sulle ginocchia. Il guerriero mostra la forza mentre quello la donna sofferenza e angoscia.

Galata morente 220 a.C. Roma, Musei Capitolini

Sono realizzati dei gruppi scultorei aventi dei Galati,barbari e nemici dei Greci, rappresentati come dei titani. Nel “ Galata morente” il volto del personaggio denota forza, coraggio, fierezza, anche nel momento della morte. Egli indossa il torques, una collana di metallo, e giace sul proprio scudo. La scultura, la quale postura è molto complessa,è destinata ad una veduta frontale.

Altare di Zeus Soter e Athena Nikephoros 166/156 a.C. Berlino, Pergamonmuseum

Si tratta di un altare di forma quadrangolare con un lato occupato da una gradinata, la parte superiore è costituita da un duplice porticato con colonne di ordine ionico. Il primo porticato segue esternamente il perimetro della piattaforma, mentre il secondo si dispone attorno alla grande ara sacrificale. Lungo le pareti del porticato interno si svolge un fregio continuo (Piccolo Fregio),su tutti i lati dello zoccolo e ai bordi della scalinata vi sono complessi scultorei (Grande Fregio) con scene di Gigantomachia(lotta tra Titani). Le sculture ad altorilievo si concentrano sulla modellazione anatomica e sulla caratterizzazione delle forti emozioni dei combattenti. Le sculture rappresentano degli esseri divini o semidivini, sconfinano invadendo anche parte di quello riservato agli esseri umani.

ARTE NELLA CRISI DELLA POLIS

CONTESTO STORICO Dopo la morte di Alessandro Magno l'impero si divide in regni detti "ellenistici", quindi per ellenismo si intende l'ellenizzazione dei territori conquistati che prevede l'intergazione di culture diverse,quella del vincitore e quella del del vinto.Nasce perciò un nuovo linguaggio detto koinè.

PITTURA ELLENISTICA
Nessun opera originale ci fu pervenuta, perciò possiamo conoscere le caratteristiche pittoriche ellenistiche solo attraverso delle copie o delle fonti storiche. In questo periodo gli artisti iniziano a sperimentare la prospettiva, che però è solo un tentativo di resa illusionistica della terza dimensione

Ratto di Persefone Filosseno di Eretria 350/325 a.C. Vergina, Museo delle Tombe Reali

La scena raffigura la fanciulla che è stata appena rapita da Ade che la trascina con sé sul suo cocchio dorato negli inferi. L’artista ha reso la disperazione della giovane che tende in alto le braccia mentre il dio la sostiene, stringendola. Sono presenti pochi colori e pochi tratti chiaroscurali, un tratteggio diagonale che dà il senso dei corpi torniti, accentuandone la volumetria. La grande ruota del cocchio in prospettiva dà profondità.

Battaglia di Alessandro III/II secolo a.C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale

è un mosaico pavimentale pompeiano che rappresenta la battaglia tra Alessandro il re persiano Dario III. Lo spazio comprende: il tronco di un albero, le armi abbandonate a terra e le lance disposte in diagonale tra le quali si muovono i personaggi Alessandro trafigge un nemico appena atterrato. Il guerriero morto si rivolge verso Dario con un gesto di impossibile protezione e pietà.Il cavallo ferito permette di definire la misura della distanza che deve esserci tra noi che osserviamo e il primo piano della scena.

SCULTURA ELLENISTICA
gli scultori si concentrano sulla raffigurazione dell'anima, dei sentimenti, delle passioni e del pathos del singolo.

Venere di Milo Fine del II secolo a.C. Parigi, Museo del Louvre

La statua è realizzata in due blocchi distinti che si collegano all’altezza delle anche, ma la giunzione è nascosta dall’incrociarsi del panneggio, si presenta incompleta, priva del braccio sinistro e parte di quello destro. La dea è nuda con una postura a “S”, la veste è drappeggiata e sottolinea la parte inferiore del corpo. Il busto si piega verso il lato destro e ha un movimento di torsione

Nike di Samotracia 190 a.C. Parigi, Museo del Louvre

Venne realizzata per celebrare le vittorie della flotta dei rodii. La nike è protesa verso il cielo, mentre atterra sulla prua di una nave, e si mostra ad ali spiegate con dinamismo e vitalità. Il vento modella il suo corpo, la veste leggera che quasi si dissolve, mettendo quindi in evidenza le curve morbide sottolineandone la tensione contrasto chiaroscurale.