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av Onzo Emanuele 3 år siden

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Pascoli e d'Annunzio

Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio rappresentano due pilastri del Decadentismo italiano, ciascuno con una visione unica della poesia e della natura. Pascoli cerca di svelare la vita nascosta delle cose attraverso suoni e simboli, esplorando il mondo naturale per percepirne le verità impalpabili che sfuggono alla ragione.

Pascoli e d'Annunzio

La differenza nello stile

D'Annunzio mentre nell'ambito lessicale assapora il gusto del raro e del prezioso nell'ambito metrico concentra il proprio sperimentalismo

Pascoli tenta di rivelare la vita sotterranea delle cose grazie ai suoni e ai simboli

La diversa concezione della natura

Per Pascoli il mondo naturale va esplorato per ricavarne un'impalpabile verità e quindi ascoltare e percepire ciò che "sfugge alla nostra ragione"

Per d'Annunzio l'identificazione con il paesaggio coincide con l'aspirazione a coglierne i palpiti attraverso i sensi

Due repertori tematici antiteci

D'Annunzio parla della volontà di potenza L'esigenza edonisrica del piacere, il culto della bellezza, la disponibilità quindi a sperimentare ogni aspetto dell'esistenza

Pascoli canta il "nido", gli affetti familiari l'infanzia tutto ciò nel quale si trova rifugio dal caos e dalla violenza del mondo

Il Fanciullino e il superuomo

Due modelli di poeta apparentemente divergenti

Il superuomo è il vate che orienta i gusti della massa
Il fanciullino è una figura veggente che scopre la poesia nelle piccole cose viste sempre con meraviglia

Pascoli e d'Annunzio

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I più importanti rappresentati del Decadentismo italiano

Molto diversi ma scelte ideologiche e poetiche a contatto